prima pagina pagina precedente salva il testo


The smoking gun
di Franco Isman


bombardiere Stealth

The smoking gun, la pistola fumante.
Ma come si fa ad avere ancora dubbi.
Abbiamo visto tutti due camion davanti ad una fabbrica che la mattina dopo non c'erano più, e questo, ci hanno assicurato, pochi giorni prima che arrivassero gli ispettori dell'ONU.
Abbiamo sentito, ma il dialetto centro-iracheno ci ha reso un po' difficoltosa l'intelligibilità, che c'era ancora in giro un'auto modificata e che le istruzioni sul gas nervino andavano cancellate…

Ma ci sono, imperturbabili, gli scettici, ci dice Pierluigi Battista su La Stampa: “Non s'era nemmeno concluso l'intervento di Colin Powell alle Nazioni Unite che subito nel mondo, ma in modo più spiccato nella «vecchia Europa» e nella piccolissima Italia, hanno intonato l'inno degli scettici imperturbabili, il coro dei «non mi convince», il mormorio dei «non c'è nulla di nuovo», il ritornello, debitamente accompagnato da annoiate alzate di spalle, dei «sarà, ma non ci credo»”.

Ma qualcuno, evidentemente, deve essere riuscito a vedere molto, molto di più se lo stesso Ezio Mauro, direttore di la Repubblica, pur molto critico con l'America, nel suo editoriale di ieri dice: “È un dossier impressionante e politicamente spettacolare, costruito per pesare sull´Onu, sui governi, sulle opinioni pubbliche contrarie al conflitto. Il pericolo di Saddam, del suo regime e delle sue intenzioni esce confermato e rafforzato, così come – se ce n´era ancora bisogno – la totale inaffidabilità del dittatore di Bagdad, anche nella fase suprema del confronto finale con gli ispettori dell´Onu”. Questo per non parlare dei giornali di destra.

“La guerra inizierà con un bombardamento micidiale: almeno tremila tra missili e bombe ad alta precisione nelle prime 48 ore. I nuovi modelli di «bombe intelligenti» (NDR quelle che ammazzano soltanto i militari) si abbatteranno sugli obiettivi in un numero dieci volte superiore a quello usato per lo stesso periodo nella fase iniziale della Guerra del Golfo nel 1991” (Corsera del 30.01.03).

Il nostro ineffabile presidente, nel suo discorso alla Camera di ieri ha parlato testualmente di “… uso moderato della forza”. In compenso ha chiesto rispetto morale per la posizione di chi è favorevole a questa barbara e sanguinolenta carneficina che si sta preparando.

Franco Isman
franco.isman@arengario.net




in su pagina precedente

  7 febbraio 2003