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La repubblica di Baal
di Giuseppe Civati


Baal e la Guerra

Altan 030409
Finalmente è caduto il regime Baath: Saddam è stato disarcionato, il quadro internazionale si è un po' rasserenato e può tornare a operare indisturbato il regime Baal, insediatosi ormai due anni fa nella nostra penisola. Nelle tre settimane di bombardamenti - non era una vera guerra: per fare la guerra bisogna essere in due - il regime Baal ha osservato un totale silenzio-stampa, come una squadra di calcio in rotta, e dato in pasto ai giornalisti il solo Frattini, incolpevole sostituto del Capo alla guida della Farnesina. Il Principale si era rifugiato in una delle sue magioni presidenziali, sfarzose e isolate dal ciarliero mondo della pubblica opinione: nascosto dai media come Saddam dalle bombe alleate. Al suo ritorno tra i "civili", il presidente-soldato, come al solito, ne ha sparate di tutti i colori, dedicando la panzana più acuta a smentirne una precedente: all'inizio  dell'operazione Iraqi Freedom aveva dichiarato che l'Italia non vi partecipava; ora annuncia ai sudditi che la guerra l'hanno vinta gli alleati dell'Italia. I Baalisti ascoltano  imperturbabili: il Principale, in doppiopetto e con uno scolapasta sulla testa, ha sempre ragione.

Al Previti e la Giustizia infinita

Il regime Baal è sconvolto da una notizia ferale: la Procura sciita di Milano ha condannato a 11 anni di reclusione uno degli esponenti di punta del partito baalista, l'asso nella manica del raìs, Cesare Al Previti. Si tratta di una condanna politica, una fatwa emanata dagli irriducibili giudici tradizionali, non ancora uniformati al nuovo codice di procedura di Palma, inteso nel senso del parlamentare e dalla latitudine a cui è ispirato. Il Principale interviene all'indomani per ricordare l'importanza della jihad contro le procure e tutti coloro che invece di scegliere la professione di avvocato, hanno scelto negli ultimi anni di partecipare al concorso di stato e entrare in magistratura. Si tratta di un ignobile accanimento, dice il Capo, contro onestuomini, di specchiata fede Baal. Un attacco politico a senso unico. Inutili i rimproveri e le cautele espresse dal vecchio imam azionista, inascoltato dalla moschea quirinalizia, diventata obiettivo sensibile della rappresaglia del raìs. Che sta già schierando tutti i suoi uomini della brigata Hammamet, meglio noti come Avocados. Ideali per uno Stato libero di Bananas, come la Repubblica di Baal.

Giuseppe Civati

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  2 maggio 2003