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L'aberrante intervista
di Franco Isman


Giannelli sul Corriere della Sera
Ci riferiamo naturalmente all'intervista rilasciata da Berlusconi a due giornalisti «amici» (Boris Johnson direttore del settimanale inglese conservatore The Spectator, e Nicholas Farrel editorialista de La Voce di Romagna di Rimini), suoi ospiti a Porto Rotondo, pubblicata giovedì 4 settembre dai due giornali (per notizie e commenti vedasi la rassegna sulla stampa del 5 settembre).
In questa intervista, oltre a parlare di partito comunista, di Andreotti, dei rapporti con Schröder, di Montanelli e Biagi che lo criticavano e criticano in quanto gelosi della sua importanza, sui giudici ha fatto queste testuali dichiarazioni:
«Questi giudici sono doppiamente matti! Per prima cosa, perché lo sono politicamente, secondo sono matti comunque.
Per fare quel lavoro devi essere mentalmente disturbato, devi avere delle turbe psichiche… sono antropologicamente diversi dal resto della razza umana».

Il giorno successivo alcune precisazioni, presentate e spesso accettate (!) come una smentita.
In un breve comunicato Berlusconi specifica che «il rispetto per l'impegno della magistratura non può essere messo in discussione neppure in presenza di incontestabili comportamenti faziosi di singoli procuratori» e che «in questo spirito la posizione del governo è stata già espressa dal ministro Guardasigilli, onorevole Castelli, dopo che il sottosegretario, onorevole Bonaiuti, aveva già provveduto a chiarire un evidente malinteso che è stato pretesto per le consuete strumentalizzazioni».

Ieri in una conferenza stampa Berlusconi ha affermato: «certo che sono estraneo alla politica, per esempio dico la verità in certe situazioni, in sintonia con quel che pensano i cittadini e in dissenso con quello che si chiama politicamente corretto» e, con una faccia di … (*) eccezionale, ha aggiunto: «Io mi diverto in fondo a suscitare queste reazioni e non ho quindi alcun motivo per cambiare».

***
Se in occasione di precedenti esternazioni di Berlusconi, come quella sulla superiorità della civiltà occidentale rispetto all'Islam, alla sua prima uscita in qualità di ministro degli Esteri ad interim, o quando ha dato del «kapò» all'europarlamentare tedesco Shultz al suo esordio come presidente della Comunità Europea, si poteva pensare ad espressioni sfuggite involontariamente, a delle gravi gaffe insomma, nell'episodio attuale questa interpretazione (pur ipotizzata da qualche commentatore) non regge.
Qui si tratta di un'intervista, ovviamente registrata, a giornalisti «amici», pubblicata dopo alcuni giorni, senza alcuna smentita o rettifica alle frasi testuali riportate. Berlusconi ha proprio fatto quelle incredibili e aberranti affermazioni sull'intera categoria dei giudici, lo ha fatto scientemente e si propone di continuare a farlo.

Caduta, almeno in questo caso, l'ipotesi di esplosioni caratteriali di un outsider della politica, adesso va per la maggiore la spiegazione di volute prese di posizione che dovrebbero dar voce ad un sentimento più o meno latente di una maggioranza di italiani, cioè di elettori. Spiegazione avallata dallo stesso Berlusconi nella già citata conferenza stampa di ieri.
Questa spiegazione potrebbe avere una sua validità per le esternazioni sull'Islam e su Shultz precedentemente riportate, che siano sprizzate fuori dall'inconscio o scientemente elaborate: molti coltivano un sentimento di superiorità nei confronti della civiltà islamica, certamente incrementato dalle aberrazioni dell'integralismo, con l'introduzione della shari'a, la legge Coranica, in numerosi paesi; molti, nonostante i sessant'anni trascorsi, consideranoncora valida l'equazione «tedeschi = nazisti».

Ritenere però che esista una maggioranza di cittadini che delle leggi si fa un baffo, che dove può si fa i cavoli suoi, che evade, falsifica, corrompe, viola norme e regolamenti, che, di conseguenza, ritiene contro natura la stessa funzione dei giudici e pensa, per dirla con Berlusconi, che «per fare quel lavoro devi essere mentalmente disturbato, devi avere delle turbe psichiche… », sembra francamente eccessivo.

E' stato scritto che Berlusconi è di una abilità e di una furbizia incredibili e che sottovalutarlo è l'errore più grave che si possa commettere: ne sa qualcosa il buon D'Alema con la sua bicamerale abortita. E allora bisogna stare in guardia, non bisogna accontentarsi di rettifiche che non rettificano nulla, bisogna denunciare con la massima energia questo crescendo continuo di attacchi agli altri poteri dello Stato, non si può scodinzolare amichevoli alla più piccola carota che ci viene porta fra una bastonata e l'altra. Calunnia, calunnia, qualcosa resterà; insulta i giudici e le loro sentenze potranno risultare svalutate: è vero anche questo, ma qui siamo in presenza di un programma politico, di eversione politica, molto più ampio.


(*) Sostituire i puntini con quanto a ciascuno aggrada

Franco Isman
franco.isman@arengario.net


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  10 settembre 2003