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Razzismo leghista
Le zingare rubano i bambini
di Franco Isman


Il ministro delle Riforme, il leghista Roberto Calderoli, chiede l'intervento del presidente della Repubblica: «Ciampi non può più tacere e non agire di fronte a episodi tanto eclatanti che rischiano di far venir meno la fiducia nella magistratura» e ancora: «avanti così non si può proseguire, io intendo proporre l'elezione della magistratura inquirente: quando i magistrati verranno eletti dal popolo certi giudici dalle nostre parti non si vedranno più in giro».
Non dimentichiamo che Calderoli è lo stesso che aveva istituito una taglia per l'omicidio del benzinaio di Lecco, l'omicidio di un cittadino “padano”. E poi si è dovuto constatare che l'omicidio era stato commesso da due sbandati, anch'essi “padani”.

«È un fatto allarmante e non si può far finta che non sia successo niente — commenta Antonio Marziale, presidente dell'Osservatorio sui Diritti dei Minori — si tratta di un provvedimento inaccettabile e pericoloso. Se la magistratura l'ha adottato vuol dire che l'impianto legislativo è farsesco. La disinvolta derubricazione del reato dimostra quanto il livello di sicurezza sia deficitario». Ora per Marziale, « è necessario che le istituzioni garantiscano l'espulsione immediata delle due nomadi ».

E perché non il rogo?

Alcuni fatti che risultano dalle cronache e dalle interviste.
Il fattaccio è avvenuto in pieno centro di Lecco, nel vicolo che collega il sagrato della basilica di San Nicolò con via Parini, in quel momento deserto. Nessun testimone quindi.
Le zingare avevano il loro campo vicino a Milano, probabilmente andavano a “lavorare” (si fa per dire) a Lecco in treno, ma questo non è stato detto.
Le zingare erano frequentatrici abituali della zona, la mammina che ha denunciato il tentato rapimento ha dichiarato che da due o tre mesi stavano ferme davanti a quel vicolo «E tantissime volte ci sono passata davanti; ma, al massimo, mi chiedevano l'elemosina, nulla di più».
Le ricerche sono scattate dopo che la mamma era sfuggita al supposto tentativo di aggressione e si era rifugiata a casa, e le zingare sono state rintracciate in un bar nei pressi.
Dopo mesi di indugio le zingare l'altro giorno hanno deciso di “passare all'azione” e, fallito il tentativo, sono tranquillamente rimaste in zona !

Non metto in dubbio la buona fede della mamma che si è sentita aggredita e che, addirittura, ha avuto l'impressione che zingare e zingarella tentassero di portarle via la bambina. Ma mi domando e domando: come si fa a condannare due persone per “tentata sottrazione di minore” solamente sulla base di questa impressione ? Oppure perché la polizia ha acriticamente avallato questa interpretazione dei fatti ? Questo semmai è il punto grave della vicenda. Questa presunzione di colpevolezza per le sgradevoli zingare che, poveracce, vengono evidentemente convinte ad accettare il patteggiamento, che rappresenta una implicita ammissione di colpevolezza e preclude la possibilità dell'appello.

E a questo punto l'episodio viene gonfiato, si sparano titoli colpevolisti in prima pagina, si chiede l'espulsione delle presunte colpevoli: una vera e propria caccia alle streghe.

E Barbiellini Amidei sul Corriere di oggi, sempre in prima pagina, scrive:
“Di rado una notizia va immediatamente a fondo nell'immaginario collettivo quanto l'impunita circolazione di due ladre di bambini colte sul fatto. Spaventa la gelida distanza fra la lettura solitaria della norma e la percezione generale del pericolo. Guai a lasciare spazio in mezzo alla gente alla sensazione di non essere difesa a sufficienza. Attraverso questa porta si infilano sentimenti irrazionali, dalla xenofobia allo « sceriffismo »”.
“Ladre di bambini colte sul fatto”: quello che spaventa è l'assoluta presunzione di colpevolezza. Poi, Barbiellini Amidei, in un inciso finale messo fra parentesi dice:
“(Una parola sui rom. La memoria del mondo impone di rendere finalmente onore anche al loro martirio. Fu un vero genocidio di nomadi, perpetrato dai nazisti con la stessa crudeltà dimostrata contro gli ebrei e contro gli omosessuali.
Quelle due nomadi sciagurate buttano ancora un'ombra sul loro popolo, che tanto ha sofferto. La cronaca della piccola criminalità è oggi purtroppo popolata di nomadi che avviliscono lo slancio dei molti fra loro che invece patiscono immeritatamente il pregiudizio sociale che li bolla tutti come « ladri » . È un motivo in più perché quelle due ladre di bambini restino in carcere per un tempo credibile)”.

Allora voglio riportare quanto scrive Sergio Luzzatto nella prefazione del libro “La persecuzione nazista degli zingari” di Guenter Lewy, recentemente pubblicato:
“Con la loro cultura nomade gli zingari rappresentavano per i nazisti un'inaccettabile anomalia dell'ordine sociale e minacciavano la «purezza della razza». Perseguitati e deportati nei campi di sterminio vi morirono a migliaia: una strage assai poco conosciuta e troppo spesso dimenticata.
Sudici, pigri, infidi, disonesti: i peggiori stereotipi legati all'immagine degli zingari circolarono tanto piú diffusamente nella Germania hitleriana, quanto piú l'ideologia nazista era fondata sul mito della purezza della razza e sull'incubo rappresentato dai cosiddetti «asociali». Alla prova dei fatti, i pregiudizi negativi non mancarono di tradursi in pratiche discriminatorie e persecutorie”.

Adesso vengono bollati come ladri di bambini, molto peggio.

Franco Isman


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  7 febbraio 2005