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Ce l'abbiamo fatta !
di Franco Isman


nonno for president

E' stata dura, le ha provate tutte, ma ci siamo liberati da questo indegno presidente che non è stato capace di fare nulla per l'economia della Nazione, troppo occupato a proteggersi dagli innumerevoli processi a suo carico ed a fare i propri interessi, e che, con le sue penose esibizioni internazionali, ha portato sotto zero il prestigio dell'Italia all'estero.
Era assolutamente necessario, indispensabile Ed è naturale che le elezioni si siano trasformate in un referendum pro o contro Berlusconi.

Ma vi rendete conto che, a parte ogni altra considerazione, se avesse vinto avrebbe potuto anche rinunciare alla presidenza del Consiglio e farsi eleggere Presidente della Repubblica, per sette anni ?
Certo, perché la totale insipienza della nostra classe politica, per non pensare di peggio, aveva cambiato il sistema elettorale da proporzionale puro a maggioritario ed ora di nuovo a proporzionale, ma con un ampio premio di maggioranza, senza contestualmente modificare le salvaguardie previste dalla Costituzione e in particolare gli articoli 83 “Il Presidente della Repubblica” e 138 “Revisione della Costituzione” per cui una maggioranza parlamentare, che non corrisponde alla maggioranza degli elettori, decide quello che vuole sia per il Presidente che per la Costituzione, senza tener conto delle opposizioni.
Terribile.

Queste elezioni hanno dimostrato che una maggioranza degli italiani, “coglioni” come amabilmente definiti dallo sconcio ex presidente, e cioè che non hanno il portafoglio al posto del cuore e della zucca e sanno che ci sono altri valori come la solidarietà, la coscienza civica, l'equità fiscale, gli aiuti economici e sanitari ai paesi del terzo mondo, la lotta al commercio delle armi, è riuscita a coalizzarsi ed a vincere contro i cosiddetti “dritti”, fatti ad immagine e somiglianza del loro capo, per i quali contano le promesse più assurde come l'abolizione dell'ICI e della TARSU, imposte comunali, non importa se questo debba necessariamente significare l'eliminazione di gran parte delle spese sociali e addirittura dei servizi. E che approvano la vergognosa presa di posizione di pochi giorni fa di Berlusconi che aveva contestato la pretesa della sinistra “di rendere uguale il figlio del professionista al figlio dell'operaio”. Ricordate ? “Anché l'operaio vuole il figlio dottore, non c'è più morale contessa !” Roba di cinquant'anni fa.

Franco Isman


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  10 aprile 2006 ore 16:30