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Io sono un Rom
In sostegno all'appello “Il triangolo nero / Nessun popolo è illegale”
Umberto De Pace

monumento a Roma

Uno degli elementi fondanti la mia identità è stato essere ebreo, fin da ragazzo; è così che ho assunto gli anticorpi non solo nei confronti del nazi-fascismo, ma verso qualsiasi forma di oppressione di un popolo e dei singoli individui.
Nel tempo sono stato anche cileno, palestinese, afghano, cambogiano, salvadoregno, israeliano. Identità diverse, che la mia coscienza ha assunto per condividere con loro il peso di un'oppressione o anche solo di una messa all'indice indiscriminata, vessatoria e assoluta.
Oggi sono anche rom. Oggi, qui a Monza, nella mia città dove come altrove, compaiono scritte odiose contro i rom, che per fortuna l'amministrazione comunale, sollecitata dall'opposizione ha provveduto a cancellare; oggi che vengo a sapere che la mia amica Rom, che da anni elemosinava qui in città, è scappata con la sua famiglia per paura; oggi che vedo la disperazione negli occhi di un altro Rom, che da anni suona il suo strumento nella nostra città, dopo che hanno abbattuto il campo di baracche in cui viveva e da un giorno all'altro si è trovato per strada con moglie e due figlie piccole, senza nessun aiuto se non quello, per fortuna, di comuni cittadini, anche monzesi.
Oggi io sono anche un rom.
Italiano
lo sono tutti i giorni, consapevole delle problematiche che molti miei concittadini si trovano ad affrontare in una società globale in crisi, racchiusi in comunità i cui vincoli di solidarietà e condivisione sono sempre più fragili, coinvolti in cambiamenti epocali che a fatica riescono a riconoscere e solo molto lentamente a comprendere, con una classe politica perennemente sull'orlo di una crisi di nervi. Non mi ritraggo da tale responsabilità, anzi ne sono partecipe e sono pronto per questo a far si che si costruiscano insieme nuove forme di convivenza civile, che sappiano valorizzare le diversità come una ricchezza. Premessa essenziale però e che si ponga un freno alla deriva xenofoba ed emergenziale che sta prendendo piede nel nostro paese.
Per tutto ciò ho aderito all'appello che alcuni scrittori, artisti e intellettuali hanno redatto contro la violenza su rom, romeni e donne. Una voce fuori dal coro a cui invito ad aderire anche i miei concittadini.
Per chi vuole aderire all'appello: http://www.carmillaonline.com/archives/2007/11/002443print.html

Umberto De Pace


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  20 novembre 2007