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Francesco Achille


Ora qualcuno verrà a dirci che è stata una grande vittoria. Che comunque il P.D. si è consolidato quale interlocutore unico delle destre. Che siamo arrivati finalmente al bipartitismo.
Ma quale bipartitismo?
Il P.D. ha prosciugato l'area di sinistra, che ora è senza rappresentanza parlamentare, senza sollecitarne i voti, ma anzi respingendoli come ha respinto i voti mafiosi, per cui non può considerarli voti propri e non ne può tenere conto per il futuro.
Questi voti non derivano da alcun accordo politico, di programma, di consenso, o di obiettivo comune: sono solo voti in libera uscita pervenutigli a causa della polarizzazione dello scontro elettorale. E parliamo di una parte di circa il 6% su circa il 10% dell'elettorato di sinistra.
Il P.D. ha perso voti verso destra (cattolici integralisti verso l'Udc) e verso l'astensionismo (elettori che non hanno gradito la frantumazione del centrosinistra). Al proprio interno ha perso voti verso l'Idv, che ha raddoppiato i consensi ( elettori che pur non avendo gradito la frantumazione del centrosinistra non se la sono sentita di uscire dalla coalizione).
Lo stesso ragionamento vale sul fronte opposto per la Lega (che quindi Maroni non si gonfi troppo).
Quindi tra i voti persi (cattolici, astenuti e Idv) e voti guadagnati (radicali e sinistra una tantum) -parliamo di un saldo negativo di circa il 4% - possiamo concludere che la scelta di correre da soli e di buttare alle ortiche quindici anni di lavoro comune per la creazione di un unico partito del centrosinistra italiano non ha pagato nè in termini politici nè in termini elettorali e dovremo ora tenerci il Cavaliere che imperverserà per altri cinque anni.

Naturalmente di questo non si parlerà. Tutta la classe dirigente del P.D. rimarrà al proprio posto, nessuna autocritica verrà portata avanti, mentre l'Italia comincerà a sprofondare lentamente fra le economie più deboli del pianeta, senza risorse interne, ed in mano ad una combriccola di furbacchioni che non sapranno a che santo votarsi ma certamente sapranno portare avanti i loro interessi.

E' stato un errore politico epocale che ora pagherà tutta l'Italia.
No, mi correggo, non tutta, solo una parte: la nostra.

Francesco Achille


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Caro Achille,
    non sono d'accordo con la breve analisi del voto. Il PD non ha prosciugato l'arcobaleno, questo si è dissolto da solo ! Non è mia l'analisi che molti voti della sinistra cd. radicale sono passati direttamente alla lega. La sinistra radicale ha dato cattiva prova di sè al governo del paese, se radicali bisogna essere, è stato il pensiero dell'elettorato, meglio la lega. Chiaramente non condivido il pensiero, però girare sul PD, che comunque può vantare un buon risultato, le colpe della sinistra cd. radicale mi sembra proprio troppo.
Il lavoro comune della sinistra non c'è mai stato seriamente, tutti si ricordano le polemiche ed i personalismi, non più accettabili, dei personaggi della cd. sinistra radicale. La tutela del proprio orticello, purtroppo non ha pagato ! Chi si è dimenticato del comportamento della cd. sinistra radicale sull'accordo del welfare ? Un accordo migliorativo dello scalone maroni, votato da più di 5 milioni di lavoratori, che veniva "scavalcato" a sinistra dai nostri "ministri" estremisti, per la tutela del loro orticello: la classe operaia, che alle elezioni ha votato lega, o vogliamo tapparci occhi ed orecchie e dire il contrario ?
Mi auguro che queste elezioni servano a svecchiare anche la cd. sinistra radicale, di cui può esserci bisogno all'interno di un partito democratico.

cordialmente
Athos Menghini 
April 18, 2008 10:32 AM



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  15 aprile 2008