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“I have a nightmare …”
Nell'epoca delle post-elezioni tristi
Don Chisciotte


Oggi vi dico, amici miei, che mio malgrado, io ho fatto un incubo.

l'Uomo nero

E in esso, un omino piccolino, con il parrucchino, il pugno alzato e il sorriso ancora più marcato. Come un cleptomane recidivo, si appropriava di tutto ciò che trovava lungo il suo cammino. Non trovando più nessuno che usasse il pugno per saluto, pensò subito di adottarlo, per la sua nuova creatura, che chiamò, il Popolo della Libertà, a cui promise di far fare tutto ciò che a Lui pare.

Io ho fatto un incubo, l'altra notte!
E in esso, un giovane chierichetto, che il pugno lo usava, fino a poco tempo prima, si nascondeva ora, dietro a sua zia, dicendo che era lei, comunista. Perfida e ingannatrice, lo iscrisse al P.C.I. un bel dì; raccontandogli come se niente fosse, che quello era il circolo delle giovani marmotte.

Obama
E lui, povero tapino, ci credette - alla zia - e fece così una folgorante carriera, per giungere alla fine e scoprire, che era tutto un inganno, ma che lui… avrebbe rimediato al danno. Ed è così che, mentre al di là dell'oceano, c'è chi invidia il sogno europeo, lui pensa bene di imitare quello americano, un tempo idealizzato dal mondo intero, oggi trito ed esaurito, rivolto ad un mitico passato oramai superato. Ma I Care, non demorde, ed è così che un bel dì, fonde il P.D.
E in Italia porta un gran cambiamento... dal governo all'opposizione!

la santa
Io ho fatto un incubo, l'altra notte!
Confuso e turbato, di fronte a cotanta bellezza, scoprii con sconcerto, troppo tardi, che era La Destra. Mi rincorreva per la via, urlandomi : “ io non l'ho mai data via - per politica si intende - a nessun pretendente”!.
Ma questa, pare, non fosse la sua sola virtù. L'altra - per lei ben più importante - la urlava ai quattro venti: “io son fascista e me ne vanto! E chi se frega della costituzione e delle leggi, di questo paese delle banane, dove di tutto si può dire e fare”.

l'arcobaleno casini

Io ho fatto un incubo, l'altra notte!
C'era pure, un Signore blasonato, che girava per la città, con attaccata alla giacchetta una spilletta. Diceva a tutti che con quella, lui fermerà la guerra.
E poi ancora, si sarebbe cimentato a tener insieme quattro birilli, sulla pista da bowling. Perché - spiegava - nessuno dei quattro, voleva star davanti - a prender il primo colpo per bene - quando inesorabilmente la palla arriverà e tutto spazzerà. Allora, ci sarebbe stato lui, con La Sinistra l'Arcobaleno, nella speranza che torni il sereno.

Io ho fatto un incubo, l'altra notte!
Passavo per il Centro, e chi ti incontro, l'Unione e il suo leader, che avendo un casino, al suo interno, era steso di fronte all'altare (del Duomo). Sembrava Re Carlo, tornato dalla guerra, chino di fronte alla sua Chiesa, in attesa di essere cinto d'alloro. Al mio fianco, un villano, con il cuore in mano, si chiedeva invano: “è mai possibile, oh porco di un cane, che le avventure nel suo reame, debban risolversi sempre tutte, con grandi puttane”.

Io fatto un incubo, l'altra notte!
Di tutto, non ho un particolar ricordo. C'era uno che girava con un fucile, munito di tappo e cordicella e sparava, mentre imprecava. Gli occhi spiritati e i capelli dritti, in testa un copricapo indiano, alla cintola un'ampolla con un po' di acqua del Po'. Era però accompagnato – per fortuna, il poverino - da quattro camici verdi, che lo sostenevano – traballava – sulle gambe e nella mente, ma in molti lo rincuoravano felicemente.
Poi ricordo, un elefantino, che correva, correva, forsennato e tutto sudato. Dietro a lui, a frotte, ragazze, donne e bambini, gli gettavano, uova, pomodori e pannolini. Nell'antro di un portone, trovò rifugio, dentro un pertugio. Fu lì, che gli chiesi: “Ti serve per caso un aiuto?”. L'elefantino, ridendo mi rispose: “Non ti preoccupare. Sai, io è così che campo e poi fra poco mi faranno Santo!”.
Un altro ancora, girava con la coppola e la bombarda, catturando professori di Storia a destra e a manca. Li dispose poi in fila davanti a un muro e gli intimò di calpestare, alcuni libri sulla Resistenza e la Liberazione, gettati ai loro piedi, con disprezzo e prepotenza. Se non l'avessero fatto, come pena, la fucilazione.

Io ho avuto un incubo, l'altra notte, e questo passi. Il problema però è un altro. E che quando mi son svegliato, sudato e turbato, tutto ciò che tormentava nella notte la mia mente, era oramai realtà.
Ma non dispero, cari amici, tutto ciò era risaputo. A me rimane, comunque un sogno…I have a dream.
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“Da te, gli uomini”, disse il piccolo principe, coltivano cinquemila rose nello stesso giardino... e non trovano quello che cercano.”
“Non lo trovano”, risposi.
“E tuttavia quello che cercano potrebbe essere trovato in una sola rosa o in un po' d'acqua…”
“Certo”, risposi.
E il piccolo principe soggiunse:
“Ma gli occhi sono ciechi. Bisogna cercare col cuore”.
(da “Il Piccolo Principe” di Antoine de Saint-Exupéry)
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I miei ossequi.
Don Chisciotte

P.S.: E che nessuno dei perdenti, inizi a menar fendenti ora con l'elettorato, perché se c'è qualcuno che ha sbagliato, lor signori - senza andare in giro a cercare - lo possono trovare, guardandosi allo specchio. Ognun per sé, mentre noi paghiam per tutti.
Ma per essere d'esempio, un consiglio, permettetemi di dare. Posate la spada, lo scudo e il destriero, e lasciate che altri si cimentino nella battaglia. Ciò vi farebbe onore e a noi ben sperare che – da oggi – le cose, possano effettivamente cambiare.


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  16 aprile 2008