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l'Ossesso ossessionato e i poveri figli
Franco Isman




Berlusconi è Berlusconi, l'ho già scritto recentemente, e quelli che si illudevano, o fingevano di illudersi, di poter fare in modo che cambiasse o addirittura che fosse cambiato, Veltroni per primo, erano appunto dei poveri illusi.
Ma nelle dichiarazioni di ieri si è visto qualcosa di diverso: Berlusconi sembrava davvero un ossesso, roba da esorcista.
“Non c'è nemmeno l'ombra dell'ombra, dell'ombra di una possibilità di verità, e questo lo giuro sui miei cinque figli” - poveri figli – “… sono fatti che non esistono, risibili”…
“Questa è una cosa a cui non posso sottostare”…
“… per denunciare la situazione della magistratura italiana e tutta la mia indignazione e la mia volontà di non vedere la volontà popolare essere sovvertita da chi infiltrandosi nella magistratura usa la magistratura italiana per sovvertire la democrazia.”

Qui vediamo da un lato un Berlusconi che nega l'evidenza affermando che non c'è l'ombra dell'ombra dell'ombra di una possibile verità e, quindi, che le centinaia di pagine di documentazione acquisita non esistono: potranno non essere sufficienti a dimostrare al di là di ogni ragionevole dubbio la sua colpevolezza, ed il giudice Nicoletta Gandus ha fama di essere estremamente cauta nella valutazione delle prove, ma ci sono eccome.

C'è poi la convinzione che l'investitura popolare lo deve rendere intoccabile, al di sopra di qualsiasi controllo: tutta la sua azione legislativa passata e presente va in questa direzione, dalla Cirami, all'abolizione del reato di falso in bilancio, all'accorciamento dei termini della prescrizione, al rinvio di un anno dei processi, alla nuova legge sulla intoccabilità delle cinque principali cariche dello Stato.

Ma sotto sotto vi è il terrore che, nonostante tutte le leggi ad personam che gli hanno consentito finora di scampare alle condanne, gli ultimi procedimenti in corso possano concludersi in modo per lui sfavorevole. E ricordiamo che si è trattato in passato e si tratta tuttora di reati gravissimi perché la corruzione di un giudice fa venir meno qualsiasi possibilità di giustizia.

Con molto, ma molto pragmatismo si potrebbe anche sostenere che, visto che Berlusconi ce l'abbiamo perché piace ad una metà abbondante di italiani e quindi ce lo dobbiamo tenere, sarebbe meno dannoso fare una legge che assicuri a lui, ad personam, l'impunità definitiva piuttosto che partorire delle leggi che lo coprono soltanto parzialmente ma nello stesso tempo creano gravissimi danni collaterali.
Con questo salvacondotto Berlusconi, libero finalmente dall'ossessione, oltre a pensare ai suoi interessi personali, potrebbe anche dedicare le sue energie a governare decentemente questo nostro povero Paese.

Franco Isman


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  21 giugno 2008