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Disposizioni urgenti per lo sviluppo economico
Franco Isman


La bozza di decreto legge approvato dal Consiglio dei ministri il 18 giugno richiede naturalmente un esame molto approfondito del testo pieno di rimandi a leggi, articoli e commi che a loro volta si riferiscono ad altri decreti e così via. Oltre, naturalmente, a specifiche competenze nei diversi campi normati.
Alcuni orientamenti però risultano chiari, o almeno non troppo difficilmente dissotterrabili dai riferimenti a cascata; vediamone qualcuno mentre per chi vuole c'è il testo completo della bozza di D.L..
  • Gli elenchi dei contribuenti ed i loro redditi sono depositati per un anno presso gli uffici imposte ed i comuni competenti dove possono essere consultati ricorrendo alle norme sul diritto all'accesso da chi ne abbia l'oggettivo interesse, ne è vietata viceversa la pubblicazione.
  • «Le disposizioni di cui ai commi 12 e 12-bis dell'articolo 35 del decreto-legge 4 luglio 2006, n. 223, convertito con modificazioni dalla legge 4 agosto 2006, n. 248, sono abrogate». Chiaro? Mica tanto, allora traduciamo: i commi cassati sono quelli del cosiddetto decreto Bersani che, a scopo anti-evasione, per i liberi professionisti stabiliva: «i compensi in denaro per l'esercizio di arti e professioni sono riscossi esclusivamente mediante assegni non trasferibili o bonifici ovvero altre modalità di pagamento bancario o postale nonche' mediante sistemi di pagamento elettronico, salvo per importi unitari inferiori a 100 euro». Niente paura, torna tutto come prima: si può continuare a incassare in contanti in nero.
  • Il limite all'uso del contante, recentemente portato da 12.500 euro a 5.000 viene riportato al valore precedente.
  • E' eliminato il divieto di cumulo fra pensioni ed altri redditi di lavoro.
  • «Il regolamento emanato con decreto del Ministro dello sviluppo economico, di concerto con il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, 22 gennaio 2008, n. 37, recante riordino delle disposizioni in materia di attività di installazione degli impianti all'interno degli edifici, è abrogato». Deregulation!
  • Nella laguna di Venezia si possono fare trivellazioni ed estrazioni di petrolio, o più facilmente di metano, basta che il concessionario autocertifichi «la non sussistenza di rischi apprezzabili di subsidenza sulle coste». Al massimo Venezia va a finire sott'acqua!
Ma, a parte Venezia che è un crimine, sono provvedimenti che ci si poteva aspettare da un governo di destra, c'è ben altro, come ben sappiamo.

Franco Isman


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  23 giugno 2008