prima pagina pagina precedente



La Lega e il cardinale
Edo Melzi


il cardinale Tettamanzi

C'è un che di inquietante e di selvaggio nei reiterati attacchi della lega all'arcivescovo di Milano: come si sa ciò che i leghisti non riescono a digerire è l'impulso dato dal cardinale al dialogo interreligioso con la conseguente richiesta di attenzione al mondo islamico e alle sue componenti più aperte e dialogiche.
Secondo la lega tale atteggiamento sarebbe viziato da cedimenti e arrendevolezza, di una non difesa delle tradizioni cristiane e dei suoi simboli più rappresentativi, di un mancato coraggio nell'opporsi ai tentativi di colonizzazione da parte islamica.
Ciò che irrimediabilmente sfugge a queste accuse è la conoscenza del nucleo essenziale del messaggio evangelico: se Dio dona la vita per amore e si fa appendere ad una croce dai suoi “nemici” senza opporre resistenza, significa che il cristiano non può brandire la spada per imporre la sua volontà, ma proporrà una testimonianza fondata sul dono gratuito e sul rispetto.
Altrimenti arriveremmo al paradosso che sia più importante per il cristiano difendere la presenza del crocifisso nelle scuole piuttosto che amare il prossimo; dimenticando così che proprio quel simbolo è il più potente e concreto richiamo all'amore gratuito degli altri.
L'unica “colpa” del cardinale Tettamanzi è quella di vivere il cristianesimo e non una sua caricatura borghese e perbenista.

Edo Melzi



Giuseppe Poliani
December 24, 2008 4:40 PM

Tutto il discorso alla città dell'Arcivescovo in occasione di S. Ambrogio è fermamente strutturato e radicato sulla questione del dialogo: interreligioso, culturale, politico e personale/relazionale, cosa che per la verità talvolta riesce difficile anche all'interno della comunità ecclesiale.
Ecco la nostra vera emergenza educativa di oggi, l'analfabetismo di ritorno di tanta gente: imparare a dialogare, ascoltando l'altro senza insultarlo preventivamente e generalizzando i giudizi, per conoscersi, per capire, per decidere insieme e per vivere tutti meglio.
 
Giuseppe Poliani



cherubina bertola
December 30, 2008 3:16 PM

chi ha così paura del confronto con l'altro è proprio chi ha un'identità debole e, per affermarla, ha bisogno di alzare la voce o di alzare steccati. si tratta di un vero e proprio paradosso: il cristiano autentico, che cerca ogni giorno di vivere il vangelo, ha riferimenti valoriali e di pensiero talmente certi che non teme il confronto con altre religioni e, tantomeno, può negare all'altro il diritto connesso al bisogno di pregare e di esprimere la propria religiosità.
penso che la serenità e la forza del Cardinale nel prendere posizione a tutela e riconoscimento dell'espressione religiosa per tutti siano l'ulteriore conferma della radicalità (e non del radicalismo) della sua fede e della libertà che il Vangelo gli dà. e tutti i cristiani avrebbero solo da imparare o almeno da... saggiamente tacere, conservando nel proprio cuore queste cose!

cherubina bertola


EVENTUALI COMMENTI
lettere@arengario.net
Commenti anonimi non saranno pubblicati


in su pagina precedente

  23 dicembre 2008