ECONOMIA E DINTORNI
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Bersani e Tremonti
Giacomo Correale Santacroce
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All'interno del dibattito tra Bersani e Tremonti alla trasmissione Anno Zero di giovedì scorso, c'è stato un piccolo scontro sull'Enel che sembra rivelare uno scambio delle parti tra destra e sinistra, ma che in realtà rivela la natura "nuova", anche se problematica, del PD e la natura vecchia, anche se ammantata di nuovo, del PDL.
Tremonti ha attaccato Bersani per aver aperto, durante i governo Prodi, il mercato dell'energia a concorrenti dell'Enel, ohibò anche di atri paesi, creando problemi economici e occupazionali al "campione nazionale". Bersani ha risposto fornendo dati sugli enormi vantaggi economici, per le imprese e per le famiglie, conseguenti alla liberalizzazione del mercato dell'energia. A mio parere avrebbe potuto citare anche dati sull'occupazione, poiché normalmente quella creata dai nuovi venuti è superiore a quella persa dall'ex monopolista (anche se si vede meno).
Io naturalmente, da ulivista della prima ora, sto con Bersani. Ma molti saranno sconcertati dal fatto che Bersani, descritto come il continuatore del PC-DS nel PD, è un sostenitore del mercato. E qualcuno sarà anche sorpreso del fatto che, al contrario, il "liberista" Tremonti difenda un monopolio nazionale, per di più pubblico, contro il mercato,
In realtà non c'è niente di strano. Bersani dimostra di avere una visione moderna, scevra da vecchie ideologie, dell'economia e degli interessi dei consumatori e anche delle imprese. Tremonti si rivela invece un sostenitore del vecchio corporativismo di matrice fascista, un insieme di campioni nazionali, monopoli, corporazioni, privative, privilegi pubblici o privati, cordate varie di grandi imprese, a danno dei cittadini e della maggioranza delle imprese, che competono quotidianamente sui mercati nazionali e internazionali.
Quello che è triste è che l'estrema sinistra lavorerebbe per il re di Prussia. E anche molti nostalgici all'interno del PD.
Giacomo Correale Santacroce
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7 giugno 2010