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Violenza sessuale
Franco Isman


Il salvataggio di Donatella Colasanti (massacro del Circeo)
Il salvataggio di Donatella Colasanti (massacro del Circeo)

La violenza sessuale è un reato odioso ma in Italia il Codice Rocco classificava i reati di violenza sessuale e incesto rispettivamente tra i “delitti contro la moralità pubblica e il buon costume. Soltanto con la legge n. 66 del 15 febbraio 1996, "Norme contro la violenza sessuale", si afferma il principio per cui lo stupro è un crimine contro la persona, che viene coartata nella sua libertà sessuale, e non soltanto contro la morale pubblica. Era ora !

Per la verità la violenza sessuale è in Italia un problema molto meno grave che in altri paesi: gli stupri sono 40 all'anno ogni milione di abitanti, con soltanto il Giappone che ne ha meno di noi (17) e al contrario 778 (venti volte tanto!) l'Australia, 733 il Canada, 301 gli Stati Uniti e 233 la civilissima Svezia.
E anche gli omicidi di donne, sempre all'anno e per milione di abitanti, sono 5 in Italia e Spagna, 4 in Giappone e Regno Unito ma 11 in Australia, 10 in Canada e addirittura 32 negli Stati Uniti (cfr.Wikipedia).

Per fortuna si è superato il concetto che se una donna viene stuprata ciò è in gran parte colpa sua, per i suoi abiti, per il comportamento troppo disinvolto, ma al processo le donne che hanno avuto il coraggio civile di denunciare la violenza subita vengono umiliate e trasformate addirittura in imputate.
Vis grata puellae scriveva Ovidio nella sua Ars Amandi e questa sua tesi che le donne, in fondo, amano la violenza è sopravissuta nei secoli fino ai nostri giorni. Adesso qualcosa è cambiato, molto per merito dell'avvocato Tina Lagostena Bassi con le sue storiche difese nel processo per il massacro del Circeo e in quello documentato con grande realismo al Tribunale di Latina da Loredana Dordi con il suo Processo per stupro, un documentario del 1979 visto da 9 milioni di telespettatori, presentato e premiato a svariati festival del cinema.

Reato odioso, certamente, e ancor più quando è commesso da una persona “importante” nei confronti di una “povera crista”, e ci stiamo riferendo, evidentemente, al caso Strauss-Kahn che riempie giornali e telegiornali da giorni.
Il direttore dello FMI (Fondo Monetario Internazionale) è stato arrestato a New York con l'accusa di stupro, sbattuto per alcuni giorni in prigione ed ora, dopo le sue dimissioni dalla carica, liberato con una cauzione di un milione di dollari oltre ad altri cinque per garanzie collaterali. Dovrà rimanere agli arresti domiciliari controllato con il braccialetto elettronico come i più pericolosi criminali, privato dei documenti e sotto la sorveglianza (a sue spese) 24 ore su 24 di un poliziotto armato. Se le accuse nei suoi confronti dovessero essere dimostrate rischia qualcosa come 70 anni di carcere. Forse un po' eccessivo.

Franco Isman


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  20 maggio 2011