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REFERENDUM
Il referendum sul legittimo impedimento
All animals are equal but some animals are more equal than others.
George Orwell – La fattoria degli animali


Xenia Marinoni
La fattoria degli animali

Referendum abrogativo per una legge “a tempo”

Il quesito del 4° referendum chiede di abrogare la legge 7 aprile 2010, n. 51 " (Legittimo Impedimento), cioè la cancellazione totale della legge approvata dal Parlamento tra febbraio e aprile 2010 (con soli due voti di scarto) e corretta dalla Corte costituzionale con sentenza n. 23 del gennaio 2011, legge che permette a premier e ministri (imputati) di non presentarsi in udienza (giustificando, così, la propria assenza a un processo che li riguardi). Con la sentenza della Corte Costituzionale, la legge è stata ridimensionata, infatti, in origine la norma consentiva addirittura agli imputati di auto certificare il proprio impedimento, scavalcando così la magistratura!
La Consulta ha sancito l'illegittimità costituzionale del comma che prevedeva la possibilità per il presidente del Consiglio e per i ministri di opporre un legittimo impedimento “continuativo” della durata massima di sei mesi (ulteriormente rinnovabili). L' autocertificazione di "impedimento continuativo" è stata ritenuta dalla Corte, in ragione della sua reiterabilità, una specie di immunità, che può essere introdotta unicamente mediante legge costituzionale e non da una ordinaria. Il comma 4 è stato ritenuto, pertanto, incostituzionale per violazione di due articoli della Costituzione. L'articolo 3, il quale recita che “tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali” e l'articolo 138 che prevede che “le leggi di revisione della Costituzione e le altre leggi costituzionali sono adottate da ciascuna Camera con due successive deliberazioni ad intervallo non minore di tre mesi, e sono approvate a maggioranza assoluta dei componenti di ciascuna Camera nella seconda votazione”. Dopo tale sentenza l'impedimento deve essere stabilito dal giudice. Solo il giudice, quindi, può svolgere la funzione di valutare la concreta sussistenza di un impedimento che possa definirsi "legittimo”.
E' una legge “a tempo” entrata in vigore nell'aprile 2010 e valida per 18 mesi, ideata come soluzione temporanea, in attesa che venga approvata una norma costituzionale per sospendere i processi alle alte cariche dello stato (il “Lodo Alfano costituzionale”).
Gli articoli interessati al referendum abrogativo sono l'art. 1 (tranne il comma 4), e l'intero art. 2. Il comma 4 del articolo 1 non compare nel quesito referendario proprio in quanto dichiarato illegittimo dalla sentenza della Corte Costituzionale sopra citata.

Il quesito “più politico”

Il 4° quesito, quello sul Legittimo Impedimento, viene considerato come il più “politico” tra quelli dei referendum del 12 e 13 giungo 2011, perché ha un significato politico che va al di là del suo effetto diretto sulla legge. La legge sul cosiddetto legittimo impedimento è da annoverarsi tra le leggi ad personam ed è stata fortemente voluta da Silvio Berlusconi, che ne è anche il maggior beneficiario in quanto attualmente imputato in quattro processi: Mediaset per frode fiscale; Mediatrade per frode fiscale e appropriazione indebita; Mills per corruzione in atti giudiziari; Ruby per concussione e prostituzione minorile. Molti, per tali ragioni, concludono che il voto su questo quesito può essere visto come un giudizio sulla persona di Berlusconi e sul suo operato al governo del Paese.

Le ragioni del NO

Chi è favorevole al legittimo impedimento - e voterà NO al referendum - sostiene  che questa norma serve a garantire il “sereno svolgimento” delle funzioni di governo, mettendo al riparo il presidente del Consiglio e i ministri dalle “distrazioni” derivanti dai processi. Il legittimo impedimento è una legge transitoria (già ad ottobre gli effetti della legge dovrebbero già terminare), da mantenere in vista di una norma costituzionale. Si tratterebbe di una norma positiva perché stabilisce che il presidente del Consiglio possa chiedere il rinvio di un'udienza se impegnato in attività istituzionali e non sancisce privilegio alcuno, perché la stessa legge esiste già per tutti i cittadini.
Se si sceglie di votare NO, il legittimo impedimento resterà invariato e sia il presidente del Consiglio che i ministri potranno non comparire in tribunale in udienze penali, se ” impegnati”.

Le ragioni del SI'

Chi è contrario al legittimo impedimento - e voterà SI' al referendum – sostiene che tale norma viola il principio per cui tutti sono uguali davanti alla legge. Tale principio, oltre che nella Costituzione italiana, è contenuto persino nell'articolo 6 della Dichiarazione dei diritti dell'uomo e del cittadino, (26 agosto 1789), cioè è alla base del concetto di democrazia di tutto il mondo occidentale !
Perciò appare evidente che tale legge non è altro che l'ennesimo “trucco” per evitare a Berlusconi, di rispondere alla giustizia dei suoi reati, con una norma che viola il principio per cui la legge è uguale per tutti, in quanto prevede per alcuni individui dei vantaggi processuali che non sono a disposizione degli altri cittadini.
Chi vuole abrogare questa norma sostiene, inoltre, che non era necessaria una nuova norma, perché il codice di procedura penale prevede già i casi di rinvio per tutti i cittadini che non possono presentarsi al processo, senza distinzioni di ruolo. Mentre con questa legge “truffa” si è voluta creare un'immunità assoluta (che non esiste in nessun altro paese al mondo). Se chi governa un Paese è accusato di un crimine, costui ha il diritto e il dovere di difendersi, ma nel processo e non dal processo . Sempre nell'ottica che assumere cariche pubbliche è una responsabilità che impone comportamenti trasparenti e non un privilegio che regala l'impunità. Quindi è anche chiaro e palese che abrogando il “legittimo impedimento” non si fa “una lotta contro Silvio Berlusconi”, ma si ripristina quella legge di carattere universale che con questa norma veniva calpestata.
Se si
sceglie di votare SI, il legittimo impedimento sarà abrogato e i cittadini risulteranno tutti uguali davanti alla legge, senza distinzioni di “ruoli” o “cariche istituzionali”.

Ed ora il giudizio alle coscienze di ciascuno di noi...

Xenia Marinoni

COME SI VOTA
SCHEDA COLOR VERDE CHIARO con il quesito:
«Volete voi che siano abrogati l'articolo 1, commi 1, 2, 3, 5 e 6, nonché l'articolo 2, della legge 7 aprile 2010 n. 51, recante Disposizioni in materia di impedimento a comparire in udienza?»
SI'  voglio che tutti i cittadini siano uguali davanti alla legge e quindi l'abrogazione degli articoli;
NO sono favorevole al mantenimento invariato della legge.

ATTENZIONE
Si raccomanda di non sovrapporre le diverse schede per evitare che possano restare dei segni su quella inferiore che porterebbero al suo annullamento.

REFERENDUM
GLI ARTICOLI PRECEDENTI
1. L'uso truffaldino del quorum
2. Referendum antinucleare
3. I due referendum sull'acqua


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  8 giugno 2011