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Regia Imperial Ministerial Villa
Giuseppe Pizzi su Piazza d'Uomo

Regia Imperial Ministerial Villa

"Da domani saprete che a Monza ci saranno tre ministeri. Vi dico anche i nomi: Calderoli, Bossi  e Tremonti". Così il leader della Lega Nord Umberto Bossi che ha anche assicurato: "Per i ministeri il sindaco di Monza ci dà la Villa Reale senza pagare. Ci ha già consegnato la targa del Ministero. Il posto c'è ed è grande".
Per esser grande la Villa è grande, con seicento stanze, hai voglia... Se però sia nelle facoltà del sindaco di Monza, pur nella sua veste di presidente del Consorzio di gestione, metterla a disposizione di uno o più ministeri, per di più gratis, è opinabile.
Che inoltre il sistema politico parlamentare accetti di allontanare da Roma alcune sedi ministeriali, così appannando l'immagine e il ruolo di capitale dello Stato, proprio nell'anno in cui si celebra il 150° dell'Unità d'Italia, è improbabile se non impossibile.

Ma il punto che mi preme mettere in evidenza è un altro e sta tutto in questa domanda, perché ogni volta che si pensa alla sede di un pubblico ufficio si deve puntare su un edificio storicamente prestigioso, imponente all'esterno e sfarzoso all'interno?
E' vero che di questi edifici l'Italia è ricca, ma non è una buona ragione per metterli a disposizione della pubblica amministrazione.
Bossi e Calderoli sono titolari di due ministerucoli senza portafoglio e senza storia, niente di più che uffici studi temporaneamente creati, oltre che per soddisfare la loro personale ambizione, per vincolare innocuamente il loro partito al destino del governo.
Perché mai i loro modesti e ininfluenti manipoli di funzionari e di impiegati d'ordine dovrebbero alloggiare nelle sontuose stanze della Villa degli Asburgo e dei Savoia, quella che Giacomo Correale chiama la Regia Imperial Villa? Più in generale, è opportuno che lo Stato repubblicano sempre più si installi nei siti e si acconci nei paludamenti dei sistemi monarchici e aristocratici che lo hanno preceduto?
Per ironia della sorte, Bossi è ministro delle Riforme e Calderoli della Semplificazione. Bella immagine riformistica e semplificatoria quella che conseguirebbe all'occupazione di una reggia settecentesca!

Sembra però di capire che Bossi e Calderoli farebbero da apripista, dopo di loro dovrebbe arrivare a Monza anche Tremonti, che traslocherebbe con il suo ben più importante e organicamente nutrito ministero dell'Economia dalla storica sede di via XX Settembre, quella in cui si sono distinti i suoi illustri predecessori Giolitti, Einaudi, Vanoni, Ciampi.
Anche per lui varrebbe lo stesso commento, bella economia! Ai pensosi economisti del ministero gioverà sicuramente la distrazione dei marmi, degli intarsi, degli stucchi e degli affreschi per decidere con quali e quante tasse i contribuenti riusciranno a contenere il deficit di bilancio e tenere sotto controllo il debito. Per tacere delle riunioni sotto gli alti soffitti dei saloni d'onore o delle pause-caffè attorno alle finestrature con vista sul cannocchiale del Canonica.
Bossi non si illuda che dal pregio della sede dipendano l'importanza della funzione pubblica che vi si svolge o l'autorità di chi vi opera. Perciò non guardi alla Villa Reale, che è fuor di proposito, e non è da lui. Un normale palazzo per uffici gli dovrebbe bastare. Si rivolga magari dall'altra parte, verso il Rondò dei Pini, dove un ragguardevole edificio di sette piani, modernamente concepito e oltretutto dotato di ricettività alberghiera potrebbe adeguatamente rispondere alle sue ministeriali necessità.

G. Pizzi




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  20 giugno 2011