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Che tristezza !
E con Passera come la mettiamo ?
Franco Isman


melanconico passera

Il gioco di parole sarebbe troppo facile ma tristezza e malinconia sono davvero i sentimenti dominanti. “Un governo di onesti professori borghesi, quasi tutti cattolici, quasi tutti ricchi, guidato da un onesto professore borghese, cattolico e ricco” aveva scritto Michele Serra sulla sua Amaca del 17 novembre scorso , ma purtroppo non è così, o perlomeno non lo è per tutti.

Che Malinconico, blasonato con triplo cognome, qualche anno fa si fosse fatto pagare dalla famosa “cricca” 16.000 euro di conto d'albergo, a sua insaputa, come Scajola, si poteva anche ignorare, ma il suo conflitto di interessi era assolutamente evidente: prima presidente della federazione editori, sindacato corporativo padronale e nel governo Monti sottosegretario all'Editoria, vale a dire l'erogatore di sovvenzioni ai giornali, e allora ?

Più dettagliatamente Francesco Merlo su la Repubblica di oggi scrive “…Malinconico, ex segretario generale della presidenza del Consiglio, ex presidente degli Editori, interrogato dai magistrati si era persino, come Scajola, fatto grullo per farci tutti fessi. Anche lui "non sapeva" che il conto gli era stato offerto. E quando l'ha "scoperto" si è (ohibò) indignato: "Allora ho deciso che non avrei più messo piede in quell'albergo!". Già, cos'altro poteva fare questa ennesima povera vittima della solita ferocissima banda dei saldatori di conti altrui?”
Ma Merlo accenna anche ad un altro strano episodio raccontando che Malinconico era anche “autore ricercatissimo di arbitrati borderline e geniali assistenze vincenti come quella che ha permesso all'altro sottosegretario (NDR ministro in realtà), il suo amico Patroni Griffi (ancora un titolato) di comprare casa al Colosseo a un prezzo di evidente e dunque sospettabile favore.” Ohibò !

E poi c'è Corrado Passera, come ci ha raccontato Marco Travaglio su il Fatto Quotidiano il 17 novembre scorso “Già l'idea di affidare ai banchieri la soluzione di una crisi provocata in gran parte dalle banche, non è niente male. Ma quella di mettere allo Sviluppo il capo di banca Intesa è davvero geniale.” Banca Intesa che è stata magna pars nell'operazione Alitalia costata 4 miliardi di denaro pubblico. E poi la delega a Passera dei Trasporti, essendo questi stato fino a un momento prima socio dei supertreni di Montezemolo e Della Valle, e quella delle Telecomunicazioni essendo Intesa socia di Telecom, concessionaria di TV7.

Ma c'è di peggio, ancora Marco Travaglio ci ha raccontato che in novembre Intesa Sanpaolo ha versato al fisco 270 milioni di euro più interessi come transazione per le imposte evase fra il 2005 e il 2007 quando Passera era presidente e amministratore delegato. La transazione estingue ogni altra azione, e il falso in bilancio è stato depenalizzato da Berlusconi ma avere nel governo un evasore a questo livello sembra davvero disdicevole.

La conclusione ? La conclusione è che la dirittura morale è merce assai rara in Italia e l'isolamento e il ripudio dei disonesti non esiste, come è assai scarsa la sensibilità sociale anche dei migliori, al livello dei coccodrilli si potrebbe dire, siamo tuttora il regno dei furbetti e non basterà una generazione, come avevo ipotizzato in precedenza, a sanare la situazione.

Franco Isman



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  10 gennaio 2012