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Il giorno della memoria e il germoglio
Umberto De Pace


Venerdì scorso mi è capitato di vedere di sfuggita al telegiornale della sera alcuni fotogrammi del documentario che Ettore Scola presentava al Quirinale, nel corso delle celebrazioni per la giornata della memoria, in cui il regista accosta scene dell'Italia in bianco nero sotto l'occupazione nazista, a una scena dell'Italia tinta dai colori della modernità e delle etnie diverse che oggi la compongono.

  Ettore Scola

Immagini di pochi secondi con l'accostamento doloroso e al contempo pieno di tenerezza tra il bambino ebreo in fuga dai nazisti, che cerca rifugio in una sala cinematografica nella quale lo si vede entrare di corsa, e subito dopo quello stesso bambino oramai anziano all'interno dello stesso cinema che accoglie con un sorriso il giovane ragazzo africano anch'egli di corsa e spaventato che cerca lì rifugio nell'Italia di oggi. Pochi secondi in cui l'arte attraverso l'immagine e la poesia dimostra in pieno la sua forza dirompente che va oltre l'estetica e la forma per calarsi attraverso il sentimento nella realtà concreta del proprio tempo; l'arte quale specchio nel quale l'umanità può ritrovare se stessa. Spesso le celebrazioni rischiano di ripetersi e cristallizzarsi in riti ripetitivi e stantii che durano il tempo di un giorno, Ettore Scola ha saputo non solo rendere attuale e viva la memoria dell'Olocausto ma ha fatto in modo che la memoria di ciò che è stato ci accompagni e ci sostenga nella costruzione di una società solidale e accogliente che non solo rifugga dalla discriminazione ma si nutra e arricchisca delle differenze.



Scopro solo ora nello scrivere questo articolo che in realtà il filmato di Ettore Scola è un cortometraggio del 1997 dal titolo "1943-1997” un po' più lungo e articolato di quanto da me visto al telegiornale e che vale la pena di essere visto nella sua interezza. Dopo la sua visione non aggiungo nulla al mio commento se non una nota di ulteriore stima al regista, precorritore dei tempi, che ha saputo guardare con lungimiranza oltre la miseria culturale, oltre i particolarismi ed egoismi di quell'epoca volgare che ci ha visto tutti coinvolti. Tocca a noi oggi, nel momento in cui stiamo uscendo faticosamente provati da quell'epoca, fare nostro e prenderci cura di quel germoglio di verità che Ettore Scola seppe seminare già diversi anni fa.

Umberto De Pace


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  29 gennaio 2012