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Il piano inclinato della corruzione
La "concussione per induzione" diventa peccato veniale
Franco Isman


Questo non è un articolo politically correct, qui non vale la presunzione di innocenza indispensabile nei processi ma non necessaria per esprimere un giudizio politico.
Ma prima di proseguire vi invito a leggere l'articolo di Massimo Giannini su la Repubblica dell'8 giugno scorso che fornisce gli indispensabili elementi di giudizio.

Il primo fatto indecente è il voto con il quale il Senato ha negato l'arresto di Sergio De Gregorio accusato di gravi reati, e Giannini scrive: “È un segnale inquietante. Non perché a negare la richiesta dei pm siano stati i 127 senatori del Pdl o i 22 della Lega, che a questo genere di blindature corporative ci hanno abituato da anni. Ma perché quel voto non sarebbe passato senza il contributo di almeno 40 franchi tiratori”, franchi tiratori con tutta evidenza in gran parte del PD. E il sospetto è che la prossima settimana venga chiesto di ricambiare il favore quando, la giunta per le autorizzazioni prima e il Senato poi, dovranno decidere la sorte di Luigi Lusi ex tesoriere della Margherita e senatore del PD, reo confesso di aver sottratto decine di milioni di euro dalle casse del partito.

Ma il fatto grave è un altro. Nel disegno di legge contro la corruzione il reato di concussione viene separato in due casi nettamente distinti: per costrizione e per induzione. La legge attuale prevede una pena fino a 12 anni per chiunque, abusando della propria posizione di pubblico ufficiale, induce o costringe un altro soggetto a fornire denaro o altri vantaggi per sé o per un terzo. Il nuovo testo, nel caso di semplice induzione e non di costrizione, riduce la pena da un minimo di 3 a un massimo di 8 anni, unico articolo del disegno di legge dove la pena viene diminuita anziché aumentata.

Quali sarebbero gli effetti pratici sui procedimenti in essere? Il primo e più importante è la fine del processo Ruby in cui Berlusconi è accusato di prostituzione minorile, reato di molto difficile dimostrazione, e di quello di concussione per induzione per il forcing nei confronti dei funzionari della Questura di Milano cui aveva insistentemente chiesto il rilascio di Ruby in quanto nipote di Mubarak. Con le nuove pene e con i termini di prescrizione abbreviati dalle varie leggi ad personam il processo sarebbe destinato a saltare.

Ma con le nuove norme salterebbe anche un altro procedimento, quello delle tangenti per le aree Falck e Marelli di Sesto San Giovanni, che partono dal 2002, nel quale è stato rinviato a giudizio Filippo Penati già sindaco di Sesto, poi presidente PD della Provincia di Milano e capo della segreteria di Bersani: "Un quadro impressionante (per continuità temporale ultradecennale, per rilevanze delle somme promesse pagate, per l'imponenza delle operazioni economiche sottostanti, per ambiti di riferimento e numero di persone coinvolte) di accordi, progetti e pagamenti illeciti tale da configurare una rete parallela occulta tra politica ed imprenditoria" scrivono i PM di Monza, Walter Mapelli e Franca Macchia nella richiesta di rinvio a giudizio. Con la legge attuale la prescrizione scatterebbe nel 2017, quest'anno con le nuove norme.

Scrive ancora Giannini: “alla vigilia della probabile fiducia che il governo porrà la settimana prossima, Pdl e Pd litigano su tutto, ma concordano sul via libera al testo votato in Commissione (quello che elimina, appunto, l'attuale concussione per induzione)”.

Le prove contro Penati sono molto circostanziate, quello che non si sa è che fine abbiano fatto i miliardi di lire erogati allora: sono andati al partito o se li è tenuti Penati? I soldi delle tangenti sono molto viscosi ed è difficile che almeno una parte non si fermi durante il tragitto. Certo che se fossero rimasti tutti nelle disponibilità di Penati non si spiegherebbe l'acquiescenza del PD a questa pratica derubricazione del reato di concussione “per induzione”.

Franco Isman


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  12 giugno 2012