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Limiti di velocità e autovelox
Franco Isman

autovelox

Partiamo dalla fine, che è quella che motiva questa nota.
Su Facebook è comparsa la foto di un nuovo autovelox integrato, ma diciamo pure nascosto, nel guardrail con la didascalia: “Questi sono i nuovi autovelox! Condividete quanto più possibile!” e, dal 15 aprile ad oggi, 2.004 persone hanno cliccato su “mi piace” e ben 75.233 hanno condiviso, cioè rilanciato la fotografia.
Il senso di questi “mi piace” e di queste condivisioni è chiaro: si tratta di persone che criticano l'installazione di questi autovelox nascosti e cercano di mettere in guardia i colleghi automobilisti indisciplinati, un po' come quelli che ti lampeggiano per segnalare la presenza di una pattuglia “appostata” poco più avanti a controllare in genere proprio il rispetto o meno dei limiti di velocità.
Ci sono numerosi siti internet che indicano la localizzazione delle postazioni fisse di autovelox e addirittura apparecchiature elettroniche che ne segnalano in anticipo la presenza, cosa in Svizzera sanzionata per legge. “I modelli più recenti sono a montaggio invisibile… Rimane comunque indispensabile da parte di tutti gli automobilisti il massimo rispetto per le norme del Codice della Strada e per i Limiti di Velocità” recita con bella ipocrisia la réclame di uno di questi aggeggi.

Certi limiti sono sbagliati o addirittura assurdi ? E' vero, e battaglie per farli correggere, con segnalazioni sui giornali, interpellanze, raccolte di firme o addirittura contestazioni in via giudiziale, sarebbero più che giuste. Alcuni comuni comminano multe non tanto come deterrente ma per far cassa o addirittura manipolano la taratura degli autovelox, come personalmente chi scrive ritiene ed ha segnalato sulle pagine locali del Corriere ? Sono aberrazioni da contestare e cercare di correggere.

Questo non toglie il fatto che la velocità è la causa prima degli incidenti stradali che provocano più di 3.500 morti all'anno (3.800 nel 2011 secondo stime provvisorie http://www.istat.it/it/archivio/65205), circa 10 morti al giorno, 63 morti ogni milione di abitanti, e i feriti sono ottanta volte tanto: una guerra. In Afghanistan dal 2001 sono morti 46 soldati italiani con un contingente di 4.000 uomini (http://www3.lastampa.it/domande-risposte/articolo/lstp/443384/), una media di 5 morti all'anno pari allo 1,2 per mille. Per completezza di informazione è opportuno aggiungere che la guerra in Afghanistan ha provocato complessivamente circa 50.000 morti: 2.000 soldati NATO, almeno 27.000 guerriglieri, 14.000 civili e 7.000 militari afgani (http://it.peacereporter.net/conflitti/paese/93).
Bisogna anche aggiungere che dal 2001 al 2011 i morti sulla strada si sono quasi dimezzati e che la situazione in Italia non è molto differente da quella media europea.

Il discorso della velocità come causa prima degli incidenti e delle morti vale anche, se non soprattutto, in città: l'Organizzazione mondiale della Sanità (OMS) afferma che portando la velocità nei centri cittadini da 30 km/ora (come in molte nazioni europee) a 50, il rischio di morte per i pedoni aumenta di otto volte.

Limitare la velocità per ridurre questa strage è un dovere morale ed è ovviamente necessario fare il possibile per far rispettare i limiti stabiliti, o vogliamo che ci siano i mascalzoni, ma si dovrebbero chiamare delinquenti, che sfrecciano sulle loro poderose vetture infischiandosene dei limiti ? Ben vengano quindi autovelox e tutor (il sistema che verifica la velocità media su tratti autostradali). Ed è anche assurdo che, per legge, i controlli debbano essere segnalati in anticipo: i controlli tanto più sono efficaci quanto più sono imprevisti.

Le 75.233 condivisioni mostrano una diffusa e ingiustificata omertà universalmente diffusa, anche fra persone che evidentemente si sentono in dovere di contestare sempre e comunque senza considerare che la libertà di mettere a repentaglio la vita degli altri non deve esistere.

Franco Isman


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  3 settembre 2012