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Lo tsunami
Franco Isman

Beppe Grillo
Beppe Grillo a Monza - foto Fabrizio Radaelli su FB

Certamente, e con l'appoggio all'ultimo momento, tipo “arrivano i nostri”, del mostro sacro Adriano Celentano e addirittura del mito Dario Fo, farà davvero un pienone di voti, e se si spacchettano le coalizioni di destra e di sinistra, di centro e di centrosinistra e si guarda ai singoli partiti, con un potenziale 20%, è capace di diventare il primo partito in Italia !

Un risultato rivoluzionario, senza dubbio, ma non tale da spazzar via i vecchi partiti, almeno alla prima ondata. La resistenza nei favori dell'elettorato dell'abominevole Berlusconi con le sue spudorate promesse va al di là di ogni logica ed anche il PD, pur essendogli preclusa qualsiasi “pesca” nell'area degli scontenti (come avrebbe potuto fare con Renzi), manterrà il suo fedele elettorato e quindi formalmente vincerà ottenendo, grazie al “porcellum”, la maggioranza assoluta alla Camera e quella relativa al Senato.

Ma cosa significa questa (quasi) vittoria annunciata di un buzzurro volgare e senza programmi come Beppe Grillo ?
Significa che la gente non ne può proprio più, non ne possiamo proprio più, di questa casta politica arrogante e corrotta che non è stata capace nemmeno di fare qualche sacrificio, nemmeno piccolo piccolo, quando per salvare l'Italia (e i loro privilegi) si massacrava il reddito dei poveri cristi.
Significa che certamente non sono tutti uguali, che le leggi fatte nell'interesse di uno solo sono soltanto per quell'uno lì, che quelli di una certa parte politica arrivano alla spudoratezza di non accorgersi che qualcuno gli aveva regalato una casa o di sghignazzare alla notizia del terremoto dell'Aquila, ma che c'è del marcio anche dalle altre parti.
Ma chi può credere che non ci fossero tangenti nell'acquisto delle azioni della Serravalle pagate più del doppio del valore di mercato? E chi può credere che sia tutto regolare nell'acquisto di Antoveneta da parte di Monte dei Paschi pagata 9 miliardi al posto dei 7 sborsati poco prima dal Banco Santander?
E poi le ruberie minori ma generalizzate: i 50.000 euro al mese di Fiorito alla Regione Lazio, i rimborsi spese gonfiati alla Regione Lombardia, le spese personali della famiglia Bossi e via all'infinito.

La gente comune fa di ogni erba un fascio, pensa che siano tutti uguali, tutti corrotti e che abbia ragione Grillo quando sbraita “arrendetevi, siete circondati, noi non facciamo prigionieri”, e lo vota. Ad ogni modo meglio Grillo che Alba Rosada anche se non si può perdonargli lo strizzar l'occhio alla mafia, come ha fatto nel suo tour siciliano, e lo strofinamento con Casa Pound.

Tanti grillini in Parlamento, quindi, e questo potrebbe non essere un male, li abbiamo visti nei consigli comunali dove, assieme ad ingenuità, a mancanza di concretezza ed a posizioni estreme, hanno portato una ventata di indipendenza e di novità. Spesso meglio i grillini del loro guru.

Franco Isman

Beppe Grillo
Beppe Grillo a Milano in piazza Duomo


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  21 febbraio 2013