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Grazie Bersani
Franco Isman

Napolitano e Berlusconi

Il prossimo governo sarà appoggiato dal PDL, dal PDL-senza-elle e dai montiani: Vendola si è giustamente chiamato fuori, Grillo sarà più sull'antipolitica che mai e ci toccherà anche sentire i suoi urlati e indecenti sproloqui.
Avremo quindi un governo formalmente del Presidente, in realtà di collaborazione fra i partiti detti sopra, insomma il famoso inciucio. Il presidente potrà forse essere Amato, non malvisto da Berlusconi, con vicepresidente Angelino e Monti ministro dell'economia, o qualcosa del genere.

Un siffatto governo si spera riesca a varare dei provvedimenti per il salvataggio delle nostre industrie e della nostra economia, farà probabilmente un'ulteriore manovra, ovviamente a carico dei poveri cristi, ma non è affatto sicuro che riesca a fare qualcosa riguardo alla legge elettorale e, certamente, nulla farà per il conflitto di interessi e per una severa legge anticorruzione.

Grazie Bersani, hai fatto le primarie e le hai vinte avendo tutti gli apparatkici del partito a tuo favore, sei stato quindi tu il candidato alle elezioni, hai perso milioni di voti rispetto a quelle precedenti, hai conquistato per un pelo la Camera ma hai clamorosamente mancato l'obiettivo al Senato e sei riuscito a risuscitare Berlusconi. A questo punto sarebbe stato tuo dovere dimetterti da segretario: “non accadrà mai più che chi ha perso le elezioni rimanga a dettare legge dopo le elezioni, dicendo di voler salvare il Paese ma in realtà salvando solo se stesso” scrive nel suo blog Pippo Civati, prossimo candidato alla segreteria del partito.

Ma tu fortissimamente volevi ottenere la carica di presidente del Consiglio, sei rimasto attaccato alla cadrega ed hai sbagliato tutto: i cinquanta giorni di stallo con le umiliazioni che ti ha reiteratamente inflitto Grillo, lo schiaffo a Renzi, secondo alle primarie, escluso dai grandi elettori, la candidatura di Marini concordata con Berlusconi, per la quale i renziani ed altri nel PD avevano espressamente detto che non avrebbero votato, poi, dopo la vergognosa impallinatura del padre nobile Prodi da parte di cento franchi tiratori, il rifiuto a confluire su Rodotà incredibilmente offerto su un piatto d'argento dal movimento 5stelle. “Ci manca solo che Grillo candidi Prodi a Palazzo Chigi e che il Pd gli dica di no, perché sarebbe un «candidato di parte»” scrive oggi Civati nel suo blog.

Alle prossime elezioni se la vedranno Grillo e Berlusconi, e il PD, anche se rinnovato e snellito, ed anche se dovesse ricostituire l'alleanza con Vendola, potrà fare soltanto da comparsa. E vincerà Berlusconi, e alle dimissioni di Napolitano ce lo ritroveremo Presidente della Repubblica !
Se non moriremo berlusconiani è soltanto perché nessuno è eterno e a un certo punto anche il mostro dovrà passare la mano; sia chiaro che non gli auguriamo niente di male, al massimo, come dicono a Tortona, “ca ta vègna un bugnun” ove per bugnun si intende un grosso brufolo suppurante in posizione acconcia per non lasciarti sedere…

Franco Isman


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  21 aprile 2013