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Caso Cancellieri-Ligresti ?
No, Dramma Carceri
Paolo Piffer

carceri

Negli ultimi giorni si è parlato molto del caso Cancellieri- Ligresti. Considerata la mia esperienza lavorativa nel carcere di Monza mi è stato chiesto cosa ne penso. Sono molto arrabbiato, ecco cosa ne penso. Non è accettabile che in Italia si parli di carcere solo quando c'è una qualche possibile strumentalizzazione politica pro o contro qualcuno. Persone che si scoprono solidali o iper giustizialisti a seconda della parte politica coinvolta.

Ci sono migliaia di uomini e donne nelle nostre carceri che vivono in condizioni pietose, ogni giorno, ad ogni ora, anche quando avrete finito di leggere queste righe e sarete tornati alla vostra vita e alle vostre distrazioni. E non mi riferisco solo ai detenuti, ma anche agli agenti e agli operatori che quotidianamente condividono spazi e odori con loro. Affrontare seriamente questo dramma, non ha niente a che fare con l'essere “buono” o “cattivo”, di “sinistra” o di “destra”, vuol dire primo rispettare l'art. 27 della Costituzione, perché lo Stato non può non garantire dignità alle persone, qualsiasi atto criminoso abbiano commesso, altrimenti si comporta da criminale anche lui, secondo, investire sulle carceri perché è il modo più efficace per affrontare il tema della sicurezza nel Paese, questione molto sentita e che spesso si prova goffamente a risolvere con qualche volante in più per le strade. Un detenuto rieducato diventa un uomo che ha qualcosa da perdere, e che quindi non ci pensa proprio a delinquere.

Ma la Cancellieri ? Il ministro ha fatto una segnalazione. Quello che dovrebbe fare ogni volta ce ne siano le condizioni. Non lo ha mai fatto prima? Male, è un cattivo ministro. Chi decide è il magistrato, SEMPRE. Il magistrato ha preso una decisione contraria alle proprie convinzioni solo perché sollecitato da un ministro ? Male, è un cattivo magistrato. Il direttore del carcere e la Asl sono tenuti a conoscere gli stati di salute di ogni detenuto, decidere di conseguenza e comunicarlo al magistrato. Prestano maggiore attenzione a qualche detenuto e meno ad altri ? Male, non è un buon carcere. Questi sono i dati. Questo è quello che avviene nelle carceri. Il patrimonio economico o le amicizie personali non dovrebbero in alcun modo interferire sul trattamento delle persone recluse.

Io non mi scandalizzo quando a qualcuno viene garantito un diritto solo perché è ricco o perché ha il numero di cellulare del ministro, io mi incazzo quando non viene garantito un diritto a qualcuno solo perché è povero e non conosce nessuno. Se lo stato di salute della Ligresti non era compatibile con l'ambiente carcerario, il magistrato ha preso la decisone giusta. Del suo conto in banca o della sua rubrica mi interessa poco. Ora mi aspetto la stessa attenzione per ognuno dei detenuti.

Se ancora adesso state pensando che la priorità sia capire se il ministro si debba dimettere o no: o siete un politico mediocre, o non sopportate questo governo, o entrambi.

Paolo Piffer
Educatore presso il carcere di Monza, consigliere comunale

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  6 novembre 2013