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I morti per Trieste italiana
Franco Isman


Trieste prima della Grande Guerra faceva parte dell'impero austroungarico ma la popolazione era in gran parte di lingua e sentimenti italiani. Con il trattato di pace l'Italia vincitrice ottenne Trieste e l'Istria e il 3 novembre 1918 il cacciatorpediniere Audace attraccò al molo, che adesso porta il suo nome, in un tripudio immenso di folla.

Durante la seconda guerra mondiale l'Italia fascista assieme alla Germania di Hitler invase la Iugoslavia occupandone una parte ed annettendo addirittura il territorio di Lubiana come provincia italiana. Persa la guerra Trieste, dopo la tragica occupazione titina del maggio 1945, passò sotto l'amministrazione militare alleata e divenne la zona A dello FTT (Free Territory of Triest), l'Istria fu assegnata alla Iugoslavia di Tito tranne una piccola parte che la Iugoslavia ebbe soltanto in amministrazione: la zona B dello FTT.

la bandiera sul municipio la bandiera sul municipio la bandiera bruciata

Il 3 novembre 1953 il sindaco Gianni Bartoli, contravvenendo al divieto del comandante militare alleato, espose la bandiera tricolore sul pennone e sul balcone del municipio, bandiera subito rimossa e bruciata dalla polizia civile agli ordini degli inglesi.
Nei giorni successivi tutta la città si mobilita e le manifestazioni anche violente contro gli inglesi si moltiplicano; i manifestanti vengono inseguiti fin dentro la chiesa di Sant'Antonio anche con la presenza del vescovo Antonio Santin. Due sono i morti il giorno 4 e quattro il 6 novembre, uccisi dalla polizia civile sotto il comando di ufficiali inglesi.



“Questo episodio costringerà le diplomazie a trovare una soluzione: undici mesi dopo il Territorio viene spartito fra Italia e Jugoslavia con il Memorandum di Londra” è scritto su Wikipedia che dà un resoconto dettagliato degli avvenimenti. Trieste ridiventa finalmente italiana e la zona B passa alla Iugoslavia.

carceri
26 ottobre 1954 ritorno di Trieste all'Italia – 150.000 persone in piazza

Nel 2004 il Presidente Ciampi, su richiesta del comune e della Provincia di Trieste conferisce la medaglia d'oro al valore civile ai sei caduti considerati come “gli ultimi martiri del Risorgimento italiano”.

In occasione del sessantesimo anniversario, i sei giovani caduti sono stati commemorati in Sala Maddalena a Monza per iniziativa dell'associazione ADES ed è davvero peccato che queste manifestazioni vengano lasciate all'iniziativa della destra estrema e vengano come conseguenza contestate dalla sinistra invece di avere una partecipazione corale come dovrebbe essere. (Su nuova Brianza la cronaca della serata con la fotografia della sala, bella piena, con in prima fila quelli di Lealtà Azione.)

Franco Isman

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  6 novembre 2013