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Renzi, Berlusconi e il porcellinum
Franco Isman

Berlusconi alla sede del PD Berlusconi alla sede del PD
Berlusconi nella sede del PD in via del Nazareno

Renzi aveva l'esigenza fondamentale, per sé stesso ma per la politica intera, di mostrare che lui è diverso, che la politica può essere diversa e può uscire dalla paralisi e dai veti incrociati seguiti al regime berlusconiano.

Gli oppositori nel PD, da Fassina a Cuperlo, sono dei sepolcri imbiancati quando si mostrano scandalizzati, addirittura “si vergognano” del fatto che Renzi si sia incontrato con Berlusconi, con un pregiudicato! Ma come, loro che con il nemico assoluto si erano prostituiti e ci avevano fatto un governo, il governo dei larghi inciuci, appunto. L'avevano fatto quando la condanna non era ancora diventata definitiva con la sentenza della Cassazione? Ipocrisia assoluta: c'era bisogno della Cassazione per sapere chi era Berlusconi?
E quando dicono che, sì, era giusto trattare con Forza Italia ma con qualcun altro, non con un condannato? Come se non sapessero che F.I. “è” Berlusconi e nessun altro.

Renzi ha resuscitato Berlusconi? Quello resuscita da solo, è peggio delle salamandre. Invece è un fatto che Berlusconi è andato col cappello in mano nella sede del PD, quella degli aborriti “comunisti” (permettete tre punti esclamativi !!!), nell'ufficio del suo nuovo segretario, e non è poco.

I risultati dell'incontro sono stati importanti: in primo luogo l'accordo sulle riforme costituzionali, quelle largamente condivise e di cui da tempo si parla, riforme che non ne stravolgono gli equilibri dei poteri: la trasformazione radicale del Senato che perde certamente di importanza e non ha più voce in capitolo né nell'approvazione delle leggi, né nel dare o togliere la fiducia al governo. E' un bene? Certamente è una semplificazione enorme, un grande aiuto alla stabilità ed anche un grosso risparmio. D'altra parte pare che effettivamente questa parità completa fra i due rami del Parlamento fosse davvero un'aberrazione tutta italiana. Poi l'abolizione delle provincie che semplificherà le burocrazie e, non subito, porterà anche dei risparmi economici.

Notiamo per inciso che in seguito alle assurde, per chi scrive, recriminazioni sulla modifica preliminare dell'articolo 138 (da farsi con le regole da questo sancite) questo è rimasto immutato e, quindi, con la maggioranza dei due terzi di ciascun ramo del Parlamento non è possibile il referendum. Non ci stancheremo mai di ripetere che viceversa è di fondamentale importanza aumentare il quorum necessario all'approvazione delle modifiche costituzionali da quando, con il passaggio dal proporzionale al maggioritario, la maggioranza del Parlamento non corrisponde più alla maggioranza degli elettori. Identico discorso per l'articolo 83 relativo all'elezione del Presidente della Repubblica. Ma di questo si continua a tacere, e modifiche costituzionali ed elezioni del Presidente rimangono in balia della maggioranza parlamentare “di giornata”.

Il prezzo da pagare all'ex ras è il porcellinum perché Berlusconi fortissimamente vuole mantenere il suo dominio assoluto sul partito con la nomina a lui riservata dei suoi servitorelli. I partitini purtroppo mantengono la loro importanza e poco si è fatto per eliminare il loro potere di interdizione e, quindi, di ricatto. Premio di maggioranza, non forsennato come nel porcellum ma comunque elevato, e mantenimento dell'esclusione dell'elettorato dalla scelta dei suoi rappresentanti (basta dirlo per capirne l'indecente assurdità) sono le caratteristiche principali del progetto di legge.
Legge appunto molto simile al porcellum con la conseguente probabile futura nuova bocciatura della Corte Costituzionale. E allora? Allora i tempi della Corte li abbiamo visti e alle prossime elezioni Berlusconi sarà ancora il ras del suo partito, ed è quello che disperatamente vuole. Il PD ovvierà al deficit democratico della legge con le primarie ed il futuro è in grembo a Giove.

Un prezzo accettabile quindi? Rimane il problema che l'approvazione della legge elettorale sarà immediata mentre le riforme costituzionali hanno tempi più lunghi e sappiamo bene quanto poco affidabili siano gli impegni di quello lì.

Franco Isman

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  21 gennaio 2014