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Addio alla lira
di Vittorio Amodeo

cento lire

Sta per uscire di circolazione la lira, la moneta che ha accompagnato l'Italia dalla costituzione del regno nel 1861. Alcuni esprimono rammarico per questo distacco, in quanto è pur sempre un pezzo di tradizione che se ne va. Ma io credo che non vi sia motivo di nutrire rimpianti.

Dal momento della sua prima coniatura la lira ha perso qualcosa come 5000 o 6000 volte il suo valore. Attualmente, con il suo inverecondo accompagnamento di zeri, era la testimonianza drammatica dei nostri molti fallimenti come paese: fallimenti economici, politici, militari.
La svalutazione della moneta, è noto, viene considerata la tassa più iniqua, perché colpisce i meno abbienti e premia gli speculatori. Se i prìncipi del Rinascimento vi ricorrevano occasionalmente facendo limare le monete d'oro per ricavarne altre e pagare i debiti, l'Italia vi ha ricorso in modo massiccio e abituale per illudere il popolo e comprare voti: ormai la lira valeva un millesimo del marco, la moneta di un paese che pur dalla guerra era stato decimato e distrutto.

Negli anni trenta si sognava "Se potessi avere mille lire al mese…", ora le mille lire si davano a chi pulisce il parabrezza al semaforo. Dunque non rimpiangiamo una moneta che era divenuta di valore risibile. Adottare la nuova moneta è un motivo di più per credere fermamente nell'Europa. Direi che l'europeismo degli italiani, ch'è sempre stato forte prima delle ambiguità dell'attuale governo Berlusconi, viene dall'istinto di conservazione: gli italiani comprendono che il paese, se non fosse integrato nell'Europa e lasciato ai suoi politici di improbabili qualità, rischierebbe una deriva senza limitazioni.

Una piccola annotazione: mi sono trovato in questi giorni in Svizzera con alcune banconote che, a mia insaputa, erano fuori corso da diversi anni. Nessun problema, le ho potute cambiare senza difficoltà nella prima banca incontrata (e lo stesso mi era capitato in Francia). Per un caso analogo, da noi occorrerà andare alla Banca d'Italia: molto comodo per uno straniero che, improvvidamente, abbia tenuto le vecchie lirette!
 

Vittorio Amodeo

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  28 febbraio 2002