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Nazisti in Ucraina
Franco Isman

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Nel 2010 Viktor Yanukovyc (nativo della regione di Donetsk, filorussa), dopo alterne vicende, ha vinto al ballottaggio, in modo regolare e non contestato, le elezioni presidenziali contro Julija Timoschenko.
A seguito dei moti insurrezionali del gennaio e febbraio di quest'anno, repressi nel sangue dopo alcuni tentativi di compromesso, Yanukovyc è stato deposto e il Parlamento, falcidiato dei suoi membri filo russi, ha nominato un nuovo governo.
Nello stesso tempo la Crimea, repubblica indipendente nell'ambito dell'Ucraina cui era stata “regalata” dalla Russia di Kruscev nel 1954, ha deciso di indire un referendum per la ri-annessione alla Russia, attualmente in svolgimento ma sul cui risultato non ci sono dubbi essendo la popolazione in grandissima parte russa. E non si può dimenticare che in Crimea, per accordi scaturiti dopo lo smembramento dell'Unione Sovietica, vi è la fondamentale base navale russa di Sebastopoli (vedasi anche Ucraina e Crimea).

I moti di piazza, nati per protestare contro la politica di Yanukovyc che aveva bloccato una ventilata adesione dell'Ucraina all'Unione Europea, avevano diverse origini, componenti e motivazioni. A quelle ideali di chi voleva davvero questa unione si erano sovrapposte formazioni violente di chiarissima matrice nazista e fascista che si ispirano “a Stepan Bandera, capo della divisione SS Galizien, responsabile dell'eccidio di centinaia di migliaia di persone e della deportazione di un numero equivalente di ebrei, comunisti e zingari verso i campi di sterminio nazisti. In alcune zone dell'Ovest, epicentro della rivolta anti Yanukovich, alle ultime elezioni la galassia di estrema destra ha superato il quaranta per cento dei voti” (da Popoff-Globalist).

Il gruppo più importante è SVOBODA, Unione Pan-Ucraina Libertà, nato nel 1991 con il nome esplicito di Partito Nazionalsocialista. Svoboda prevede “l'abolizione del diritto d'aborto, la messa al bando di tutti i partiti comunisti, il diritto di possedere armi, l'indicazione sui passaporti dell'appartenenza etnica e religiosa, la creazione di un arsenale nucleare ucraino, l'entrata nell'Unione Europea e l'adesione alla Nato”.
Tra i riferimenti ideologici più ricorrenti figurano il capo delle camicie brune Ernst Röhm, il gerarca nazista Gregor Strasser e il vice di Hitler Joseph Goebbels”. (ibidem).

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Sempre Popoff scrive
“I camerati del Tridente (Trizub in ucraino) sono quelli che durante la battaglia di Kiev hanno occupato le caserme e i depositi d'armi. Il loro leader, Dmitrij Jarosh, viene considerata la figura più minacciosa e pericolosa tra i leader di estrema destra”.

“Il partito Karpatskaja Sech prende il nome da una lingua inventata dai nazisti ucraini durante la seconda guerra mondiale quando, sotto l'occupazione hitleriana, venne abolito il russo. Secondo i collaborazionisti la karpatskaja rus era la mitologica lingua che si parlava in Ucraina prima della nascita del regno russo”.

“Una-Unso, acronimo di Assemblea nazionale ucraina-Auto difesa del popolo ucraino, è un partito di estrema destra i cui militanti si organizzarono in brigate volontarie che andarono a combattere al fianco dei guerriglieri ceceni. La sua ideologia si basa sul fondamentalismo ortodosso, sul nazionalismo ucraino, sull'antisemitismo e sulla «necessità di un governo autoritario»”.

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“Oggi tutti questi partiti sono entrati a far parte del governo.
Vice primo ministro, ministro della Difesa, segretario e vice segretario del Consiglio nazionale di Sicurezza e Difesa, ministro dell'Istruzione, ministro dell'Ambiente, ministro dell'Agricoltura, ministro della Gioventù e dello Sport, procuratore generale dell'Ucraina, presidente della commissione Anticorruzione. I nazisti nostalgici di Hitler hanno preso possesso del nuovo governo ucraino, occupando molti dei posti chiave. È la prima volta dalla seconda guerra mondiale che dei politici che si rifanno espressamente al Terzo Reich salgono al potere in Europa”.

Tutti questi movimenti sono fiancheggiati e finanziati dai servizi americani, indifferenti alle loro ideologie.
Se dovessero davvero arrivare a conquistare il potere la situazione della popolazione russa, maggioranza in una metà del paese ma minoranza nell'altra, sarebbe davvero gravemente minacciata e non c'è da meravigliarsi se questa invoca l'intervento della Russia che non è certamente sorda a questi appelli.
Gravissima la posizione dell'America, appoggiata da un'incerta Unione Europea, prima nello spingere per far cambiare bandiera all'Ucraina e farla passare dall'orbita russa all'alleanza atlantica ed ora chiudendo gli occhi di fronte al nazismo e al razzismo, rinascenti.

Franco Isman

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il ritratto è di Stepan Bandèra, capo della divisione SS Galizien

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  16 marzo 2014