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Le piccole bellezze
Umberto De Pace

Le piccole bellezze

Chiarisco subito: qui di seguito non troverete la recensione di un film (anzi quattro) piuttosto una breve riflessione, alquanto personale, sulle “grandi” e “piccole” bellezze che la straordinaria decima musa è capace di donarci facendo vibrare in ognuno di noi, a seconda delle occasioni, degli umori, dei desideri e predisposizioni, i più svariati sentimenti.

Lo scorso luglio in una amena località turistica, all'interno di un'arena estiva immersa in un bosco di pini marittimi, ebbi l'occasione di assistere alla proiezione del film “La grande bellezza” di Paolo Sorrentino (2013). Attratto dalla presenza di Toni Servillo, uno dei miei attori preferiti, pur non sapendo di cosa trattava, andai con entusiasmo a vedere il film. Ne uscii non dico deluso ma … nemmeno soddisfatto. Certo, Servillo come sempre svolge la sua parte in modo impeccabile, unico, da grande attore quale egli è. La regia presenta fotografie molto belle della Città eterna, non c'è che dire; ma la storia, la narrazione, i dialoghi, insomma l'insieme del film ricordo che mi lasciò quel retrogusto insipido del … nulla.
Malgrado ciò non rimasi stupito del premio Oscar ricevuto dal film in quanto, l'autunno successivo, uscendo dal cineforum Robert Bresson di Brugherio, dopo aver visto il film “ Le Misérables di Tom Hooper (2012), scambiando le reciproche impressioni con due giovani ventenni fuori dal cinema, scoprii che le mie personali emozioni, la mia commozione, il mio sentito apprezzamento per quanto avevo appena visto ed ascoltato, non solo non era da loro condiviso ma, non dico deriso, quanto oserei dire “compatito”. In compenso entrambi sostenevano, più che convinti, che l'ultimo grande film visto, secondo loro un capolavoro, fosse appunto “La grande bellezza”. Loro si al passo con i tempi … anzi all'epoca preveggenti. Altro che bamboccioni!

Due settimane fa, sempre a Brugherio, ho invece assistito a un altro film che mi ha colpito particolarmente: “L'amore inatteso” di Anne Giafferi (2010). Così come sono rimasto piacevolmente colpito e direi, ammirato, per il bel film di Pierfrancesco Diliberto “La mafia uccide solo d'estate(2013) di cui già si è parlato su Arengario ../film93.html target=”_blanck”.
Quale riflessione quindi?
Semplicemente che le “corde” per vibrare dentro di noi, innanzitutto, devono essere predisposte, “accordate”, “pronte” ad accogliere il “tocco” della musa. Ci dev'essere inoltre sintonia, armonia, tra la musa e lo “strumento”. Ma non solo. Ognuno di noi dispone di un numero diverso, variegato di “corde”, che oltre a non corrispondere necessariamente agli stessi sentimenti, hanno anche tonalità, timbri diversi. E ancora: i desideri, le predisposizioni, le esperienze che ognuno si porta dentro accolgono o respingono, trattengono o dimenticano, apprezzano o ignorano, amano o rifuggono, il “tocco” della musa.

La pura estetica – ciò è rimasto in me de “La grande bellezza” – non è mai stata per me condizione sufficiente di apprezzamento. Differente impressione invece hanno suscitato in me gli ideali e i sentimenti di una storia secolare, quale quella raccontata in “Le Misérables”, accompagnandomi con forti emozioni. Il riconoscersi nella quotidianità di una storia contemporanea, quale è quella raccontata ne “L'amore inatteso“ con “garbo e ammirevole pudore” – come ha scritto nella sua recensione Marco Chiani su Mymovies – non potevano non coinvolgermi. In essa, la distanza tra la pellicola e lo spettatore si riduce con il passare dei giorni, il tempo necessario a collocarla dentro di se, in un angolo del cuore, in un ritaglio di memoria. La straordinaria semplicità di una storia dai più conosciuta, raccontata con la freschezza di uno sguardo nuovo, diverso, quanto vissuto, quale quella de “La mafia uccide solo d'estate”, hanno suscitato in me fiducia e speranza, di fronte a un rinnovarsi della memoria che non è pura ricorrenza ma costruzione di un futuro migliore.

“Piccole bellezze”
alla portata dei nostri sogni e desideri, piacevoli compagne di viaggio della nostra vita ... pur senza Oscar.

Umberto De Pace

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  7 aprile 2014