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Papa Francesco
a un anno dalla sua elezione (5° e ultima puntata)
Umberto De Pace

papa Francesco

Il dogma.
Di fronte all'apertura e predisposizione al dialogo di Papa Francesco c'è chi auspica o chi, al contrario, teme una rivoluzione interna alla Chiesa. C'è stato addirittura chi lo ha accusato di essere marxista. Accantonando quest'ultima stolta affermazione e con essa il termine “rivoluzione”, adotterei più prosaicamente quello di “rinnovo” valorizzando l'impegno del nuovo Papa a riportare la Chiesa nell'alveo del kerygma originario o, se si vuole usare parole più poetiche, a portarne all'interno “una nuova aria fresca”, come dichiarato tempo fa da padre Alex Zanotelli, il quale, cautamente, aggiungeva l'augurio che seguisse a breve il passaggio “dalle parole alla riforma strutturale” della Chiesa. Una riforma che per alcuni – fra essi il teologo Hans Kung – qualora non dovesse arrivare porterebbe la Chiesa cattolica a vivere “anziché una primavera, una nuova era glaciale e correrebbe il pericolo di ridursi ad una grande setta poco rilevante”.

Ciò che è certo e che il nuovo magistero non comporta un adattamento alle pieghe o alle volontà del mondo. Come ha sottolineato il cardinale Ravasi il “ dialogo non deve costituire di per sé una sorta di Onu, di assemblea generale per cui alla fine si cerca di trovare comunque un accordo. Ci può essere anche un confronto aspro e serrato, nel riconoscimento delle diversità”. Roberto Spadaro – gesuita, direttore della rivista “Civiltà Cattolica” – sottolinea come: “Bergoglio si scaglia violentemente contro la “mondanità spirituale”, che viene prima di quella etica. Vede le trappole dell'individualismo, del relativismo, del secolarismo” – e ancora: “ Quella di Bergoglio è una lettura militante della realtà, in lotta contro la mondanità e contro il demonio, più volte evocato nei suoi discorsi.”Divorzio, aborto, omosessualità, metodi contraccettivi, tutte questioni che toccano importanti temi etici, non sono messi in discussione: “ Il parere della Chiesa, del resto, lo si conosce, e io sono figlio della Chiesa ...” – fa presente Papa Francesco. Ciò che cambia nel suo magistero è che “ non è necessario parlarne in continuazione” – così come non è possibile insistere solo su queste questioni. La sua profonda conoscenza del mondo che lo circonda e del vissuto delle genti lo porta a privilegiare un approccio missionario che “ si concentra sull'essenziale, sul necessario, che è anche ciò che appassiona e attira di più, ciò che fa ardere il cuore, come ai discepoli di Emmaus. Dobbiamo quindi trovare un nuovo equilibrio, altrimenti anche l'edificio morale della Chiesa rischia di cadere come un castello di carte, di perdere la freschezza e il profumo del Vangelo. La proposta evangelica deve essere più semplice, profonda, irradiante. E' da questa proposta che poi vengono le conseguenze morali.” Non un cambio di valori e principi quindi ma un cambio di rotta per renderli “carne”.

Sul rifiuto della Chiesa di impartire la comunione ai divorziati che si sono risposati il Papa invita gli stessi ad integrarsi nella comunità parrocchiale: “ che vi operino, perché in una parrocchia ci sono molte cose che possono fare ... E' ovvio che ad alcuni rincresce di non poter fare la comunione ed è necessario spiegare bene le cose. Anche se in alcuni casi risulta piuttosto complicato. Si tratta di una spiegazione teologica che alcuni sacerdoti sanno chiarire molto bene, così la gente capisce.” . Al contempo però non manca di rincuorare, confidandogli che non fa “nulla di male”, chi gli scrive chiedendogli di poter fare la comunione anche se divorziato e risposato.
La battaglia contro l'aborto per il Papa è una battaglia: “ in favore della vita, dal concepimento fino ad una morte degna e naturale ... Perché non si deve” uccidere” nemmeno con un'alimentazione insufficiente oppure con un'educazione assente o inadeguata, che sono altrettante forme di impedimento di una vita piena ... La scienza insegna che fin dal momento del concepimento il nuovo essere possiede l'intero codice genetico. E' impressionante. Non si tratta, quindi, di una questione religiosa, ma chiaramente morale e su base scientifica, perché ci troviamo in presenza di un essere umano.”

Sulla contraccezione e l'educazione sessuale: “ La Chiesa non si oppone all'educazione sessuale ... In realtà la Chiesa ha sempre insegnato l'educazione sessuale, anche se ammetto non sempre l'abbia fatto nel modo giusto. Ma al momento attuale, molti di quanti sventolano la bandiera dell'educazione sessuale la vivono comunque avulsa dalla persona. E allora, invece di poter contare su una legge che promuova l'educazione sessuale come metodo per arricchire le persone, in favore dell'amore, si cade in una legge in favore della genitalità, Non vogliamo che l'essere umano venga degradato. Nient'altro.”

Sul ruolo della donna: “ E' necessario ampliare gli spazi di una presenza femminile più incisiva nella Chiesa ... Bisogna dunque approfondire meglio la figura della donna nella Chiesa. Bisogna lavorare di più per fare una profonda teologia della donna. Solo compiendo questo passaggio si potrà riflettere meglio sulla funzione della donna all'interno della Chiesa” – avendo però ben presente che: “ Il sacerdozio riservato agli uomini, come segno di Cristo Sposo che si consegna nell'Eucaristia, è una questione che non si pone in discussione ...” – come ricorda il Papa nella sua “Evangelii Gaudium”,

Come può quindi conciliarsi tutto ciò in un unico magistero, come può la Chiesa mantenere fermi i propri principi, i propri dogmi e al contempo essere al passo con i tempi, con la modernità che la circonda e in cui vive?
Vediamo così che l'impegno evangelizzatore si muove tra i limiti del linguaggio e delle circostanze. Esso cerca sempre di comunicare meglio la verità del Vangelo in un contesto determinato, senza rinunciare alla verità, al bene e alla luce che può apportare quando la perfezione non è possibile. Un cuore missionario è consapevole di questi limiti e si fa «debole con i
deboli […] tutto per tutti» (1 Cor 9,22). Mai si chiude, mai si ripiega sulle proprie sicurezze, mai opta per la rigidità autodifensiva. Sa che egli stesso deve crescere nella comprensione del Vangelo e nel discernimento dei sentieri dello Spirito, e allora non rinuncia al bene possibile, benché corra il rischio di sporcarsi con il fango della strada.”
– questa l'esortazione di Papa Francesco nel capitolo “La missione che si incarna nei limiti umani” inserita nell'Evangelii Guadium.

Una missione quindi ben consapevole dei limiti umani, del contesto in cui agisce, del bene possibile, del rischio di sporcarsi le mani ma altrettanto fermamente convinta e determinata a ristabilire la centralità della Chiesa cattolica nel mondo, ridando ad essa visibilità, dignità, autorevolezza. L'estrema sintesi di tutto ciò può essere rappresentata dalla canonizzazione di Giovanni XXIII e di Giovanni Paolo II, appena celebrata da Papa Francesco affiancato da Benedetto XVI, il Papa dimissionario. Nell'apoteosi di ben quattro Papi, la Chiesa si autocelebra, dando spunto a non poche perplessità sul senso, l'opportunità, la necessità quantomeno della contemporaneità di queste glorificazioni.

fumata bianca

“Quando vedemmo sul comignolo della Sistina “una gaviota de plumas color plata” – un gabbiano piuma d'argento – capimmo che lo Spirito aveva baciato il nostro Paese. Baires s'affaccia sul Rio de la Plata, il fiume dell'argento. Quel gabbiano non poteva essere lì per caso –
così racconta Ana Betta de Berti, pittrice amica di Bergoglio, riferendosi al gabbiano che nei giorni dell'elezione del nuovo Papa effettivamente fu visto posarsi sul comignolo della cappella Sistina da dove si attendeva la famosa fumata bianca. Bello, forte e affascinante il messaggio profetico legato alla figura del gabbiano. Grande la “forza” della fede, anche se è giusto ricordare che Roma soffre da tempo di un'invasione di gabbiani – si parla di 40.000 esemplari – in fuga dalle coste edificate, invase dagli stabilimenti balneari e inquinate, attratti dalla spazzatura urbana.
La “forza” della ragione … è bene non dimenticarla.
(fine)

Umberto De Pace

Le citazioni riportate negli articoli sono tratte dalla seguente documentazione:
  1. Papa Francesco, 24 novembre 2014. Esortazione Apostolica “Evangelii Gaudium”.
  2. Papa Francesco, 2013. Lumen Fidei, Enciclica sulla Fede. Edizioni San Paolo.
  3. Papa Francesco, novembre 2013. La mia porta è sempre aperta. Una conversazione con Antonio Spadaro. Rizzoli Editore.
  4. Jorge Mario Bergoglio, 2013. Il nuovo Papa si racconta. Conversazione con Sergio Rubine Francesca Ambrogetti. Salani Editore.
  5. Andrea Tornielli, 2013. I fioretti di Papa Francesco. Piemme Editore.
  6. Marco Ansaldo, 25 settembre 2013. Tra fede e ragione. Quotidiano la Repubblica.
  7. Hans Kung, 11 maggio 2013. Francesco e gli indignati. Quotidiano la Repubblica.
  8. Francesco ed Eugenio Scalfari. Il Papa: la mia lettera a chi non crede. Quotidiano la Repubblica.
  9. Marco Dotti, 6 novembre 2013. San Francesco. Un contestatore pieno di speranza. Quotidiano il Manifesto.
  10. Marco Ansaldo, Paolo Rodari, Enzo Bianchi, 12 marzo 2014. Perché Francesco. Quotidiano la Repubblica.
  11. Francesco Merlo, 15 marzo 2014. L'invasione di gabbiani così la natura banchetta sulle rovine delle nostre città. Quotidiano la Repubblica.
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  16 maggio 2014