Eclissi della politica
Umberto De Pace
La recente sentenza della Corte di Cassazione la quale ha annullato la sentenza di condanna per l'ex proprietario della società Eternit a causa della prescrizione dei termini ponendo al centro la discrasia tra il diritto e la giustizia, sposta il centro delle responsabilità dalle aule dei tribunali a quelle del Parlamento. Assistiamo così all'ennesima passerella dei tanti, all'interno dei palazzi della politica, pronti a giurare che questa volta verrà realizzata la riforma della legge sulla prescrizione, la quale giace nei cassetti da lungo tempo; vent'anni almeno, secondo il presidente del Senato Grasso. Tali dichiarazioni, al di là delle singole storie e responsabilità personali, rappresentano in modo emblematico lo stato attuale della politica: da scienza e arte di governare lo Stato si è ridotta a una continua rincorsa di emergenze, a un'attivarsi forzatamente a fatti accaduti, a essere presente sempre un minuto dopo l'evento. Oggi è il caso della Eternit, ma è stato così per Tor Sapienza, lo è stato ripetutamente per le emergenze ambientali, l'abbiamo visto per gli scandali EXPO e Mose, lo vediamo al di là della meritoria operazione di emergenza Mare Nostrum nella mancanza di politiche di lungo respiro sull'immigrazione, per non parlare di quelle assenti sullo sviluppo industriale, ma non solo, del nostro paese. Il tema di fondo è sempre lo stesso, l'incapacità della politica di prevedere, ideare e programmare, partendo da una attenta analisi e conoscenza dell'esistente, la costruzione del futuro assetto della società alla cui guida è posta. Il suo ruolo è sempre più quello di pura amministrazione dell'esistente, alle prese con il precario tentativo di rispettare i vincoli di bilancio, consumando gran parte dell'energia nel far quadrare i conti. Se pur in contro tendenza al mainstream corrente, l'impressione e che la nuova epoca che si è aperta, con la forzosa entrata in campo di Renzi, non vede al centro il riscatto della politica e la sua affermazione quale punto cardinale della vita della nostra società, ma piuttosto stiamo assistendo a una eclissi della politica. Quanto a lungo durerà il suo oscuramento, quanto a lungo prevarrà su di essa l'ordinaria o straordinaria amministrazione dell'esistente, o la ragionieristica contabilizzazione delle vite di ognuno di noi, non lo possiamo sapere. Al governo Renzi, ad oggi, non c'è alternativa; questa verità difficilmente confutabile, non è motivo sufficiente per evitare di tentare di costruirne una che permetta alla politica, nel più breve tempo possibile, di tornare a fare il suo mestiere. Umberto De Pace Condividi su Facebook Condividi su Facebook Segnala su Twitter EVENTUALI COMMENTI lettere@arengario.net Commenti anonimi non saranno pubblicati 24 novembre 2014 |