prima pagina pagina precedente



PALESTINA E ISRAELE

7. GERUSALEMME
testo e foto di Franco Isman

Gerusalemme


Gerusalemme (in ebraico Yerushalayim, ascolta, in arabo al-Quds, la santa) è la città eterna per antonomasia: è una città antichissima, città santa per tutte e tre le religioni monoteiste, Ebraismo, Cristianesimo e Islam, e questo è di per sé un evento unico.
Si trova sull'altopiano che separa la costa orientale del Mediterraneo dal Mar Morto, a un altezza di circa 700 metri, in posizione baricentrica nel Paese.
La Città Vecchia e le sue mura, dichiarate patrimonio dell'umanità dall'UNESCO, racchiudono in meno di un chilometro quadrato molti luoghi di grande significato religioso come il Muro del pianto, la Basilica del Santo Sepolcro, la Cupola della Roccia e la Moschea di al-Aqsa sulla Spianata delle moschee, il Monte del Tempio per gli ebrei. Nel corso della sua storia Gerusalemme è stata distrutta e ricostruita più volte ed è stata assediata, conquistata e riconquistata in decine di occasioni.

L'intera città è stata occupata da Israele nel 1967 dopo la guerra dei Sei giorni e circa 10 km2 del governatorato di Betlemme, dove sono ubicati i principali insediamenti israeliani, al solito illegali, sono stati annessi a Gerusalemme stessa. Nel 1980 il parlamento israeliano ha approvato la cosiddetta "legge fondamentale" che proclamava unilateralmente "Gerusalemme, unita e indivisa... capitale di Israele". 
Il Consiglio di Sicurezza dell'ONU nella risoluzione 478 ha definito questa legge “nulla e priva di validità, una violazione del diritto internazionale” e un “serio ostacolo al raggiungimento della pace in Medio Oriente”; la Corte Internazionale di Giustizia, investita del problema,  ha confermato tale risoluzione ribadendo come sia inammissibile l'acquisizione di territorio con la forza.

Gli insediamenti israeliani si moltiplicano nella stessa Gerusalemme Est, la città vecchia, addirittura nei quartieri arabi, e gli alloggi di cittadini israeliani sono fianco a fianco a quelli dei palestinesi: nella stessa strada, nella stessa casa su piani diversi. Organizzazioni ebraiche americane acquistano ovunque possibile appartamenti per poi insediarvi appunto dei cittadini israeliani; i ragazzini israeliani vanno alla loro scuola sempre scortati da due vigilantes armati di mitra, uno davanti e uno dietro anche quando si tratta di un solo ragazzino.
L'autostrada che collega Gerusalemme a Tel Aviv è vietata ai palestinesi.

Muro del pianto

Gerusalemme è la città santa degli ebrei, storico simbolo della patria ebraica, capitale giudaica tra il X e il VI secolo AC, il luogo dove fu eretto il Primo Tempio, il Tempio di Re Salomone, edificato fra l'anno 833 e l'826 AC secondo il volere di Re David, padre di Salomone, che ne aveva avuto l'indicazione da Dio stesso. Il tempio fu completamente distrutto da Nabucodonosor nel 586, ricostruito a partire dal 536 AC, ampliato da Erode il Grande e distrutto dall'imperatore Tito nel 70 DC. Ne rimane solamente il muro occidentale, l'attuale Muro del Pianto, sacro agli ebrei.


Gerusalemme è città santa anche per i cristiani poiché è il luogo in cui Gesù Cristo ha vissuto gli ultimi momenti della sua vita e dove, secondo la tradizione cristiana, è stato sepolto. Numerose le comunità cristiane (cattolici, ortodossi, greci, armeni, copti, siriani, etiopi, luterani…) che si contendono, anche aspramente, la custodia e l'uso dei luoghi sacri. Moltissime le chiese, dalla Basilica del Santo Sepolcro a quella dei Getsemani, alla chiesa dell'Assunzione.
Per la via Dolorosa, dove diverse cappelle segnano le diverse tappe della via crucis, abbiamo visto un corteo di cristiani copti con una grande croce tenuta orizzontalmente che si facevano strada fra gli abitanti musulmani ed ebrei, soprattutto ortodossi, di passaggio. Questo naturalmente prima degli ultimi tragici avvenimenti.

Cupola nella Roccia

Gerusalemme per i musulmani è la terza città santa, dopo La Mecca e Medina. Qui infatti è arrivato Maometto al termine di un miracoloso viaggio notturno per poi ascendere al cielo pur rimanendo vivo. E anche per i musulmani il giudizio universale e la resurrezione avverranno a Gerusalemme, proprio in prossimità della Cupola nella Roccia. Il principale luogo di culto è la Spianata delle moschee con appunto la Cupola nella Roccia e la moschea di al-Aqsa.
La Seconda intifada, la rivolta dei palestinesi contro l'occupazione israeliana del settembre 2000, ebbe origine dalla provocatoria “passeggiata” di Ariel Sharon, allora capo del Likud”, scortato da centinaia di poliziotti in tenuta antisommossa, sulla Spianata.
E l'attuale rivolta, già battezzata Terza intifada, ha origine soprattutto dall'irruzione della polizia israeliana all'interno della moschea di al-Aqsa il 25 luglio scorso e dagli scontri che ne sono seguiti.
Siamo stati testimoni di una ormai giornaliera provocazione di ebrei ortodossi che entrano nella spianata scortati dai poliziotti e pregano ostentatamente.
Da parte palestinese c'è il serio timore che tutto ciò possa preludere all'occupazione di tutta o parte della moschea ed alla sua trasformazione in tempio, come più in piccolo avvenuto ad Hebron.


Gerusalemme è splendida.
"Dieci porzioni di bellezza sono state accordate al mondo dal Creatore, e Gerusalemme ne ha ricevute nove” recita un midrash (un detto biblico). 
Al di là di ogni campanilismo religioso bisogna dire che il monumento che più caratterizza Gerusalemme, quello che non si può non vedere, è la rilucente Cupola della Roccia, tutta d'oro.
Ma tutta Gerusalemme è dorata ed è merito della pietra con cui è costruita che ha mille sfumature di rosa. Anche nei tempi moderni si costruisce con la pietra, grande merito di un'ordinanza emanata durante il mandato inglese e tuttora vigente. Anche le splendide pavimentazioni delle strade, sia quelle antiche che quelle lussuose del quartiere ebraico, tutte con i canalini centrali di scolo dell'acqua, sono fatte con questa pietra. Ma le cave, di proprietà dei palestinesi, stanno ad una ad una chiudendo a causa degli insostenibili vincoli nel trasporto dei materiali e nella circolazione delle persone.
Non si può non andare a guardare il panorama dal Monte degli Ulivi e dal monte Scopus; da questo da un lato si vede tutta Gerusalemme e dall'altro il deserto che arriva fino al Mar Morto e alla valle del Giordano.

Yad Vashem

Gerusalemme è lo Yad Vashem, il museo, il sacrario della Shoah, dello sterminio del popolo ebraico perpetrato da Hitler e dai nazisti con sei milioni di ebrei uccisi, la metà della popolazione ebraica mondiale. Oltre ai Rom, ai Sinti, ai portatori di handicap, agli omosessuali, ai deportati politici, ai prigionieri di guerra sovietici.
Lo Yad Vashem sorge nei pressi del Monte del Ricordo alla periferia della Gerusalemme nuova ed è composto da numerosi padiglioni ed installazioni sparsi in un grande parco in buona parte piantumato con gli alberi dei Giusti, straripati dalla loro sede specifica.
Il monumento più denso di significato, che non può non far pensare a quello che è stato, è un carro bestiame su un binario sospeso nel vuoto, uno dei tanti usati per il trasporto degli ebrei ai campi di sterminio dove una gran parte veniva immediatamente gassata ed i corpi passati nei forni crematori.
Il cuore dello Yad Vashem è il museo della Storia dello Sterminio con nove gallerie sotterranee dove troviamo la Sala dei nomi, una cupola con le foto di alcune centinaia di vittime, in rappresentanza dei milioni, che si riflettono in un pozzo, la Sala dei bambini con fotografie che si rispecchiano l'una nell'altra e un percorso a tentoni, nel buio quasi completo illuminato soltanto da tenui lucine che in realtà sono una sola che si rispecchia centinaia di volte. E qui una voce legge in continuità i nomi delle centinaia di migliaia o del milione di piccole vittime dell'orrore nazista
In una sala gli orrori dello sterminio con le fotografie e i filmati fatti dagli Alleati alla liberazione dei campi. Si sono già visti e non si possono dimenticare, ma vedere sul grande schermo il colossale bulldozer che spinge nella fossa comune migliaia di corpi nudi, quasi di scheletri, con le facce irrigidite nello spasmo di una morte atroce, lascia senza fiato.
In un'altra sala i filmati di celebrazione delle glorie del Terzo Reich, con Hitler che sbraita da sembrare una parodia di se stesso, le sfilate delle gloriose Forze armate in quadri compatti e perfetti e, soprattutto, le oceaniche folle plaudenti ed inneggianti al führer. Certamente la grande maggioranza dei tedeschi.

Tra i visitatori diversi gruppi, ciascuno di forse una trentina di militari di leva, in divisa ma non armati, altri fanno ovviamente la guardia all'esterno. Certamente giusto che visitino il museo e si rendano conto de visu dell'orrore della Shoah. Chiaro come ciascuno di loro si senta investito dalla missione di impedire che ciò possa di nuovo accadere. Mai più, e loro sono il baluardo, i difensori del loro popolo. Al punto da accettare di massacrare civili inermi a centinaia nei bombardamenti di Gaza.

Franco Isman

GLI ARTICOLI RELATIVI AL VIAGGIO CON ASSOPACE PALESTINA del 21-28 agosto 2015

                               

Condividi su Facebook Condividi su Facebook
Segnala su Twitter


EVENTUALI COMMENTI
lettere@arengario.net

Commenti anonimi non saranno pubblicati


in su pagina precedente

  18.10.2015