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Il fuggitivo
di Franco Isman


Il fuggitivo

Quaranta pagine di programma per la coalizione guidata da Michele Faglia, con le cose da fare subito, quelle a medio termine e quelle che richiedono tempi lunghi (e forti investimenti);
quattro striminziti enunciati, che non dicono assolutamente nulla, per Roberto Radice.

Una squadra affiatata ed esplicitamente annunciata per Michele Faglia; una compagine della quale si sa solamente che non ne farebbero parte gli assessori uscenti (tranne uno) per Radice.

Un confronto costantemente chiesto da Michele Faglia, una fuga terrorizzata dall'altra parte. E questo sia perché è la tattica suggerita dal padrone, ma anche per la coscienza di non essere in grado di reggere il confronto, per l'oggettiva ignoranza di molti problemi e per le oscene intenzioni per quel che concerne la cementificazione della Cascinazza e del Rondò dei Pini.

Un apparentamento con i Verdi, che fanno parte dell'Ulivo in campo nazionale, e con la lista Insieme per Monza, con la quale ci sono oggettive comunanze di lotte passate e di intenti per la gestione futura della Città; un apparentamento sulle idee ed i programmi, senza mercanteggiamenti, anche se sarà logica una collaborazione nella futura amministrazione.
Dall'altre parte la “Casa delle Cadreghe” con l'indegno comportamento del candidato Moccia che il sabato sera dichiara che “Faglia sarà il miglior sindaco possibile per i monzesi” e la notte sigla un accordo con Radice & Co. a fronte della promessa della presidenza del Consiglio comunale e di un assessorato, come esplicitamente riferito da Paolo Romani, coordinatore regionale di Forza Italia (vedi articolo sul Corriere della Sera).

L'appello di Michele Faglia agli elettori monzese da una parte, dall'altra un libello diffamatorio in cui Radice, a dieci anni dalla caduta del muro di Berlino e mentre Berlusconi bacia sulla bocca Putin, benedicendo la sua associazione alla Nato, non trova altro che accusare Faglia di comunismo e GiamPietro Mosca di “vendere per il potere” il proprio elettorato. Ecco il paragrafo integrale.
“La scelta è netta. Da una parte, il carrozzone della sinistra, capitanato da Faglia e trainato da Rifondazione Comunista e dai Comunisti Italiani. Con gli emissari della Lega delle Cooperative, pronti a cementificare la nostra bella città e trasformarla nella Sesto San Giovanni della Brianza. Un'alleanza eterogenea cui Giampietro Mosca prova a vendere, per il potere, il proprio elettorato che mai e poi mai, sono certo, si schiererà con i comunisti”.

Una affermazione di Radice però è assolutamente vera:”La scelta è netta”. La scelta è netta, la scelta è fondamentale, fra la politica di Michele Faglia e della sua squadra intesa come servizio alla Città e quella di Radice di conquista, di cadreghe, di subalternità ai poteri forti.
Sveglia Monza, o adesso o mai più!

Franco Isman
franco.isman@arengario.net




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  5 giugno 2002