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CONTROCORRENTE
Il “caso” Regeni
JLV

Al Sisi e i suoi mastini

Dispiace in un episodio tragico come questo andare controcorrente come abbiamo fatto fin dall'inizio. Dispiace perché potrebbe sembrare, e non è, indifferenza.
Ma non è nemmeno bello che questa tragedia sia considerata un “caso”, un caso in cui è addirittura impegnato l'onore nazionale, e chi lo dice, compreso il pur bravo Mentana di TG7, pronuncia Onore Nazionale con le iniziali maiuscole.

Sepolcri imbiancati.
Ma non sapevamo perfettamente che il regime di al Sisi è una dittatura militare che ha abbattuto l'unico governo eletto con libere elezioni, estremista fin che si vuole ma quello che gli egiziani avevano liberamente scelto ?
Non sapevamo che le sparizioni degli oppositori del regime, le torture, le uccisioni sono la regola e non l'eccezione di questo governo, come di tutti i regimi dittatoriali ?
Certo che lo sapevamo, ma la real politic imponeva di far finta di non saperlo per poter fare gli importanti accordi commerciali di cui le nostre imprese hanno bisogno.
“Con al Sisi rapporti più stretti. E gli scambi Italia-Egitto volano.”
“La stabilizzazione avviata dai militari fa bene ai rapporti economici tra i due Paesi.”
Così titolava La Stampa nove mesi fa…
Fa male soltanto pensarlo, ma l'assassinio di Giulio Regeni fa parte di questa "stabilizzazione" ?

Gli oppositori del regime in Egitto (e non soltanto in Egitto, naturalmente) vivono a rischio, sono controllati a vista dai servizi e fanno spesso una brutta fine. Frequentare il loro ambiente rappresenta per uno straniero un grave rischio in quanto viene certamente schedato, considerato “complice” e quindi rischia di subire la sorte destinata agli oppositori più pericolosi.
Ed è quello che è accaduto a Giulio Regeni.

E' strano che i genitori di Giulio abbiano respinto con sdegno l'ipotesi che egli potesse lavorare per i servizi, come se questo fosse un disonore. Si può servire il proprio Paese anche in questo campo; conosco dei genitori israeliani che hanno perso tragicamente un figlio, pare proprio nella guerra senza quartiere fra il Mossad e i servizi arabi, e che ne vanno fieri.

Non si è proprio capito poi perché i nostri investigatori non abbiano atteso al Cairo i documenti promessi e abbiano chiesto che fossero loro portati a Roma; era di tutta evidenza che non si sarebbe arrivati ad alcuna conclusione.
Ma siamo arrivati ad un punto dal quale sarà molto difficile fare marcia indietro, ormai siamo andati a tirare in ballo addirittura il nostro Onore Nazionale e non si sa bene come andrà a finire. Eni, Edison, Intesa Sanpaolo, Pirelli, Italcementi, Ansaldo, Tecnimont, Danieli, Techint, Cementir, ma anche medie e piccole imprese padane non dormono sonni tranquilli.

JLV

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  08.04.2016