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Divieto di corna
di Vittorio Amodeo


La Camera – con una maggioranza trasversale che ha visto uniti tutti i cattolici - ha detto no alla fecondazione eterologa, cioè con seme di un estraneo alla coppia. E' da notare che se, nella stessa coppia, la donna avesse un amante che la fecondasse per vie naturali, eventualmente ma non necessariamente con l'accordo del marito, nessuno potrebbe aver nulla da ridire perché l'adulterio è da tempo depenalizzato.
Perché dare un peso diverso alle due tecniche, quella naturale e quella artificiale? A me sembra che nell'attuale divieto si possa vedere una certa nostalgia cattolica e benpensante per quando l'adulterio era – giustamente nell'ottica confessionale – punito severamente, a volte equiparato all'omicidio con pena stabilita ad arbitrio del giudice. C'è voluto un profondo ripensamento del laicismo dello stato per uscire fuori dalle angustie della legge “che entra in camera da letto” ma sembra che ora, in qualche modo, si voglia fare marcia indietro.
Lo stato laico non deve occuparsi dei fatti privati e intimi delle persone. Non è sfera di sua competenza, come invece pretende sia lo stato integralista e confessionale. Noi rimproveriamo agli islamici il loro integralismo dal quale noi saremmo lontani; ma, guarda caso, l'inseminazione eterologa è vietata in Egitto, Turchia, Arabia Saudita, Germania (?), ora Italia, consentita nel resto d'Europa.
La verità è che lo stato laico è una conquista relativamente recente, che abbiamo grazie all'Illuminismo, alla Rivoluzione francese, alla separazione tra stato e chiesa. Le religioni sono, quale più quale meno, tendenzialmente integraliste poiché ritengono di possedere già le verità che il laico, invece, a fatica ricerca attraverso il dubbio, attraverso l'esperienza sociale e la storia. Il mondo islamico non ha avuto uno stacco paragonabile alla rivoluzione francese, in un certo senso dobbiamo quasi scusare il suo residuo integralismo. Noi lo stacco l'abbiamo avuto, non intendiamo certo mettere più in discussione la laicità dello stato.
Ma per i cattolici può essere una tentazione latente e ricorrente, quella di imporre per legge allo stato la propria visione etica e confessionale. Forse anche perché sembra ultimamente ridotta, tra i cattolici, quella componente di cattolicesimo liberale, non impositivo, che ha avuto elevate espressioni in persone come Arturo Carlo Jemolo. Ora sono altre le organizzazioni cattoliche, più attive, forse più aggressive. Credo che i laici debbano rimanere ben desti.

Vittorio Amodeo



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  14 giugno 2002