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Stabilità o dittatura ?
Franco Isman

dittatura

Ha vinto il No, merito, o colpa, dell'alleanza, certamente contro natura, fra i duri e puri della sinistra e le forze parafasciste e populiste.
La Costituzione è “salva”, immutata, con i suoi grandi principi e i suoi difetti.
I giochi ora si possono fare soltanto, e come si fanno, sulla legge elettorale.
Un gravissimo difetto della Costituzione nel contesto attuale, un difetto mortale, è il fatto, qui denunciato innumerevoli volte, che era stata concepita dai Padri costituenti per un sistema elettorale proporzionale dove la composizione del Parlamento rispecchiava la maggioranza vera del Paese.
Giusto quindi che questa maggioranza potesse , con determinate garanzie, modificarla con la maggioranza semplice dei due rami del Parlamento (articolo 138) come poteva, sempre a maggioranza semplice del Parlamento in seduta comune (oltre ad alcuni rappresentanti delle Regioni) eleggere il Presidente della Repubblica (articolo 83).

Questi due articoli, che sarebbe stato indispensabile modificare al passaggio a sistemi elettorali poco o tanto maggioritari, dal Mattarellum al Porcellum fino all'Italicum, sono rimasti invece invariati (le modifiche costituzionali bocciate portavano al 60% la maggioranza necessaria all'elezione del Presidente della Repubblica).

Questo significa che, con il meccanismo a doppio turno dell'Italicum, i 5Stelle, sicuri vincitori al ballottaggio di elezioni che si dovessero tenere adesso, con il loro 30% di voti (corrispondente al 18% degli aventi diritto al voto essendo l'astensione prevista di circa il 40), otterrebbero la maggioranza assoluta alla Camera.

Cosa chiedono allora l'orripilante Grillo e i suoi seguaci ?
Chiedono di andare immediatamente alle urne facendo soltanto una piccolissima modifica all'Italicum che preveda per il Senato il medesimo sistema elettorale, su base regionale. Maggioranza assoluta alla Camera, maggioranza assoluta al Senato: un partito con una forza elettorale del 30%, oltre che governare senza alcuna opposizione, modifica a suo piacimento la Costituzione e nomina il Presidente della Repubblica. SIAMO ALLA DITTATURA.

Le numerose volte in cui si è modificata la legge elettorale della Camera non è mai stata modificata quella del Senato ed è vero che le maggioranze diverse che si potevano formare nei due rami del Parlamento sono state la prima causa dell'instabilità dei nostri governi (63 governi in 70 anni). Ma cerchiamo di non confondere la stabilità, auspicabile, con la dittatura.

Visto che le modifiche alla Costituzione sono state bocciate, e invariati sono quindi rimasti gli articoli 138 relativo alle modifiche costituzionali ed 83 per l'elezione del Presidente della Repubblica, una e soltanto una è la soluzione democratica: il ritorno, per le elezioni della Camera, al proporzionale, possibilmente con un modesto sbarramento che impedisca il proliferare oltre ogni limite dei partitini. Anche Berlusconi si è convertito a questa ipotesi dopo essere stato il primo ispiratore dell'Italicum a partire dal patto del Nazareno del gennaio 2014, abbiamo tutti delle cattive compagnie…

Aspettiamo comunque che la Corte costituzionale si decida ad esprimersi, anche l'oracolo di Delfi era più veloce.

Franco Isman

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  11 dicembre 2016