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Immoralità di Stato
Franco Isman


La corruzione è immorale?
Disporre di fonti energetiche sufficienti alle necessità della Nazione è indispensabile?
La corruzione è indispensabile per accedere alle fonti energetiche in taluni Paesi?
Le risposte sono sì, sì, sì.
E allora come la mettiamo?

Nello specifico Paolo Scaroni, già amministratore delegato dell'ENI, e Claudio Descalzi, amministratore attuale, assieme ad altri numerosi dirigenti, sono stati rinviati a giudizio per il reato di corruzione internazionale per una tangente di oltre un milione di dollari pagata ad esponenti del governo nigeriano per ottenere una concessione offshore per l'esplorazione petrolifera.
Tutti dicono e scrivono “presunta tangente” ma non credo ci sia chi dubiti della realtà della tangente e non credo nemmeno che il governo, tutti i governi, non siano al corrente di queste abituali, immorali, indispensabili “procedure”.
E allora come la mettiamo?

L'azione penale per il delitto di corruzione internazionale commessa da un cittadino italiano all'estero è improcedibile, ai sensi dell'art. 9 comma 2 c.p., in mancanza di una richiesta del Ministro della Giustizia, ma questi episodi sono enormemente più complicati.
Gravissimo sarebbe se, per la nota viscosità delle tangenti, una parte di queste dovesse essere lucrata da amministratori o dirigenti dell'azienda.
Ma ci sono mediatori internazionali che trattano con le amministrazioni estere e che per questa intermediazione, ovviamente segreta, pretendono fortissime provvigioni.
Esiste il problema di predisporre i fondi neri per queste “dazioni” e da qui nascono fatturazioni false, evasioni di Iva e via discorrendo. Veri e propri reati, commessi in Italia.

La tangente in Nigeria è un caso isolato? Certamente no.
Lo stesso Scaroni è attualmente sotto processo con l'accusa di aver pagato una tangente di addirittura198 milioni di euro ad esponenti del governo algerino per favorire la controllata Saipem e la stessa Eni in appalti da 11 miliardi di dollari. 198 milioni di euro.

Esiste di peggio? Certamente sì. E si potrebbe parlare delle tangenti per la fornitura di armi al governo indiano: dagli elicotteri da combattimento della Agusta Westland ai sistemi radar e di comunicazione, ai siluri ed ai cannoni navali.
La corruzione ai più alti livelli in questo campo è altissima e ne abbiamo avuto un significativo esempio, questa volta ai danni dell'Italia, con il caso Lockheed del 1976.

I problemi ci sono, sono enormi, ma non si risolvono certamente processando ed esponendo al pubblico ludibrio gli amministratori delle aziende pubbliche che procacciano il gasolio, indispensabile per far girare le industrie del Paese, ma anche per stare ore incolonnati con le nostre autovetture, sempre più numerose, più grandi e più potenti.

Ma altro c'è, di enormemente più grave, come le guerre scatenate dagli Stati Uniti per impadronirsi del petrolio iracheno, con il servitorello italiano al seguito, e dalla Francia in Libia, seguita da un Berlusconi seppure un po' recalcitrante.

Franco Isman


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  23 dicembre 2017