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SCUOLA
Cacciata dalla porta rientra dalla finestra
Mille famiglie contestano la direttrice Pisoni
di Nicola Rossa

Era stata sospesa dal servizio a furor di popolo, la "dirigente scolastica" Maria Rosa Pisoni Sottocorno, per molti anni nota a generazioni di genitori, insegnanti e personale della scuola monzese, nonché alla cronaca dei giornali, per la gestione arrogante e arretrata delle scuole capitate sotto la sua direzione.

Risalgono almeno al 1988 le prime gravi denunce pubbliche, a partire dal 6° Circolo didattico (scuole elementari Alfieri, Puecher e Marche e materna Andersen). Quando è stata ridisegnata la geografia scolastica cittadina, Alfieri e Andersen sono riuscite a "verticalizzarsi" con la media Sabin (sono tutte scuole del quartiere San Fruttuoso) sottraendosi così alla Pisoni, mentre si formava il nuovo Comprensivo Puecher (elementari Puecher e Marche, più la media di via Toscana).

Non c'è voluto molto perché tutte le componenti scolastiche si trovassero in rotta di collisione con la Pisoni, finché finalmente un'azione decisa e unanime (esposti, denunce e quant'altro) ha ottenuto il sospirato intervento dell'Amministrazione e la sospensione della direttrice per un'evidente "incompatibilità ambientale".

A riguardo vale la pena leggere i comunicati dei sindacati della scuola:

Comunicato CGIL Scuola del 17 settembre 2001 (Istituto comprensivo "Puecher" di Monza: LA DIRIGENTE SCOLASTICA MARIA ROSA PISONI È STATA RIMOSSA. La CGIL Scuola comunica con soddisfazione che l’obiettivo di liberare l’Istituto "Puecher" dalla disastrosa gestione della dott.ssa PISONI è stato conseguito...)

Comunicato del Coordinamento provinciale Gilda degli insegnanti del 18 settembre 2001 (Sospensione di un dirigente. Un’intera scuola il 7 giugno era scesa in sciopero...)

Ma lunedì 3 dicembre la Pisoni veniva improvvisamente riportata a occupare un ruolo di dirigente, non nelle scuole dove era stata cacciata, ma in quelle immediatamente adiacenti (Comprensorio di via Monte Bisbino), che avevano respirato solo tre mesi di buona scuola dopo il pensionamento della direttrice Lucarelli e l'avvento del preside Stabile.

Il tam-tam di genitori e insegnanti è stato immediato: la sera stessa, a poche ore dalla notizia, si è tenuta un'assemblea generale e nei due giorni successivi i bambini sono stati tenuti a casa come immediato segno di protesta.

Seguiranno gli aggiornamenti della situazione.

Una malattia della scuola, chi la conosce la evita

Durante le assemblee dei genitori sono intervenuti anche genitori che sono stati presidenti di Consiglio di circolo e d'istituto sotto la Pisoni negli scorsi anni: testimonianze dure e unanimi che, sommate a quelle di genitori e insegnanti e dei rappresentanti sindacali, hanno disegnato un personaggio preoccupante, più teso all'affermazione di un proprio potere personale che al sereno andamento dell'attività didattica ("una malattia per qualsiasi scuola", "ha mentito sistematicamente a genitori e docenti", sono stati i commenti più moderati). Per anni ha creato ostacoli burocratici alla soluzione dei problemi delle sue scuole (a partire dal ritrovamento di siringhe infette nel giardino della scuola materna di San Fruttuoso, nel 1988, passando per il boicottaggio delle richieste unanimi di genitori e insegnanti per il tempo pieno e i moduli nel 1996, fino ai fatti recenti alla Puecher che hanno determinato la sollevazione di tutti e, finalmente, la censura dell'Amministrazione). Le sue interpretazioni restrittive delle normative -spinte ai limiti - concentravano in lei sola tutti i poteri, in modo insindacabile e assoluto, sempre "coperta" dal Provveditorato e dall'Amministrazione cittadina, probabilmente perché utile a limitare e ridurre la partecipazione democratica degli utenti della scuola e del personale.
L'assemblea del secondo giorno ha consentito ai genitori che ancora non la conoscevano di vedere e ascoltare la Pisoni. Di fronte a lei è stato infine ribadita l'intenzione di opporsi al suo insediamento, mentre la Pisoni annunciava di avere dato mandato ai suoi avvocati per ricorrere contro l'Amministrazione, nonché di avere denunciato tutti i sindacati e quanti l'avevano accusata, e prometteva altre denunce nell'immediato futuro, manifestando l'intenzione di ritornare nelle scuole da cui era stata cacciata.
Il risultato è stato che i docenti e i genitori, separatamente, hanno emesso un documento in cui affermano la volontà di continuare nella protesta e le riunioni e le assemblee sono continuate anche nei giorni successivi.

Consiglio comunale: solidarietà da tutti

Martedì 11 dicembre, seduta del Consiglio comunale di Monza. Presente una folto gruppo di genitori, Montalbano (DS) e Ascrizzi (PRC) presentano due interrogazioni a sostegno dei genitori chiedendo direttamente al sindaco di intervenire a sostegno delle legittime richieste di oltre mille famiglie di cittadini monzesi; successivi interventi di parti politiche diverse esprimono solidarietà e il sindaco, dopo aver dichiarato di non essere al corrente del problema (ma non è mai al corrente dei problemi, dicono i maliziosi), tuttavia solidarizza a sua volta e promette di fare qualcosa, sia pure in punta di piedi e stando attento a non interferire con ambiti amministrativi che non sono di sua competenza. Come dire che disagi e problemi creati ai suoi cittadini non lo riguardano se sono provocati da enti statali. Una parte dei genitori, comunque, alla fine diceva di sperare che almeno in questa circostanza Colombo mostri un po' di attenzione e un po' di grinta.

Provveditorato e Ufficio scolastico regionale: balletto spudorato

In tutta questa situazione brillano i due enti responsabili del "pasticciaccio", come lo definisce
Metropolis in un comunicato stampa. Il provveditore Antonio Zenga (che segue insieme Milano e Brescia) non è facile da raggiungere. Alcuni giornali riportano informazioni errate e di corridoio. Un po' di chiarezza sembra venire dall'ultimo bollettino di Metropolis: in un'intervista telefonica Zenga spiega che i termini del trasferimento della Pisoni sono stati decisi a livello regionale (quindi dal direttore generale Mario Giacomo Dutto), perché da un anno questa competenza è, appunto, regionale. La definizione di "incompatibilità ambientale" riferita ai soli plessi di cui era direttrice, avrebbe "obbligato" l'Amministrazione, scaduti i tempi della sospensione dal servizio, a un reintegro nello stesso territorio ma in un Comprensorio differente, e quello di via Monte Bisbino era senza titolare. Il provveditore Zenga conclude che il suo ufficio non può intervenire se non si ricrea una situazione simile a quella che ha provocato la sospensione dalla Puecher.
Si dedurrebbe che la responsabilità di tutto il "pasticciaccio" sia dunque imputabile all'Ufficio scolastico regionale. Ma ai genitori che erano già andati all'Ufficio regionale era stato risposto (naturalmente da subordinati di Dutto, perché il direttore non era reperibile) che l'Ufficio non c'entrava e la responsabilità era del provveditore Zenga!
A questo punto che cosa decideranno di fare genitori e personale della scuola?

Seguiranno ulteriori aggiornamenti.


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 12 - 13 dicembre 2001