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27 dicembre 2018



Pane e Nutella
Massimo Gramellini sul Corriere della Sera

L'ufficio indignazione, che rimane aperto anche durante le feste, ha esecrato la foto garrula del Salvini intento a fare colazione con pane e Nutella mentre a Catania la terra tremava e a Pesaro la 'ndrangheta uccideva il fratello di un pentito. Il ministro rimedierà nelle prossime ore, sfilando a Pesaro con la felpa della polizia e a Catania con quella dei pompieri. Ma la questione è più seria e non può ridursi a un errore nella scelta dei tempi. Per quale motivo Salvini sente il bisogno di fotografarsi a fauci spalancate sopra una fetta inerme di Nutella? Perché, immagino, vuole farci sapere che lui sul pane non spalma cioccolato equo e solidale come i palati snob. Il potere non lo ha cambiato, introducendolo ai segreti delle marmellatine biologiche. I suoi desideri sono rimasti ancorati ai gusti dell'italiano medio. Lui è come noi. È uno di noi.
Ormai un po' tutti i politici si presentano così. Ma è questo che vogliamo da loro? Che parlino e vivano come noi? Oppure che siano migliori di noi? Citando il mio Marx di riferimento, Groucho, non mi iscriverei a un club che mi annoverasse tra i suoi soci. De Gasperi, per rilassarsi, leggeva i classici in lingua originale. Mio nonno, per rilassarsi, cantava romanze in osteria. Eppure non avrebbe mai votato un politico che si vantasse di cantare romanze in osteria. Mio nonno votava De Gasperi, nonostante avesse poco da spartire con lui. Anzi, proprio per questo. Faceva il tranviere, ma oggi gli darebbero del radical chic.


  27 dicembre 2018