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Breve storia dell'urbanistica a Monza - 2
dal Piano di ampliamento del 1910 al PRG del 1949
di Pavel Romanoff


Del piano regolatore del 1910, studiato dall'Ufficio tecnico comunale, si sa poco o nulla, soprattutto per quanto riguarda le tavole grafiche, determinati per capire le scelte di un piano. In realtà riguardava solo la parte orientale di Monza, nelle zone comprese tra le vie Lecco, Bergamo, Milano e. rinviava ad un ulteriore studio di ampliamento per la corrispondente zona ovest di Monza. Non risulterà comunque determinante come atto di pianificazione.
Diverso è il caso del PRG del 1925, adottato dal Commissario prefettizio Vittorio Ferrero l'8 luglio di quell'anno, poi approvato con Regio Decreto del 17 giugno 1926 solo per gli interventi nelle zone centrali. Anche quello strumento venne elaborato dall'Ufficio tecnico comunale e prevedeva una serie di interventi di demolizione e ricostruzione nel centro storico, sull'antica piazza del Mercato (oggi piazza Trento e Trieste), mentre esternamente prefigurava uno schema viabilistico ad anello ed un reticolo di strade radiali a supporto dell'edificazione, così come meglio risulta dalle planimetrie.

PRG 1925
il Piano Regolatore del 1925

Si notino in quella pianta i confini comunali ed in particolare quelli a nord, nel Parco, dove nel frattempo (1922) era stato costruito in soli 4 mesi l'autodromo, il quale curiosamente ricadeva tutto nei territori dei comuni di Vedano, Biassono e dell'attuale Villasanta. L'annessione al Comune di Monza di quelle parti del Parco, avvenne solo il 29 novembre del 1928 con Regio Decreto di Vittorio Emanuele III, controfirmato da Mussolini.
Nel 1928, con atto podestarile del 16 maggio, viene adottato il nuovo Regolamento Edilizio, modificato in seguito ad alcuni rilievi mossi dal Ministro dei LLPP, ed entrato in vigore a tutti gli effetti il 7 gennaio del 1930. Da allora, salvo poche modifiche introdotta ad alcuni articoli nel 1949, nel '56, nell'81, nel '93 e nel '96, quel regolamento edilizio rimane ancora oggi vigente.
E' bene ricordare che in quello stesso anno viene edificato parte del palazzo civico e nel '32 viene inaugurato da Mussolini il monumento ai caduti dello scultore Pancera. Si prevedeva sin da allora l'abbattimento del Teatro Sociale per la costruzione di un nuovo edificio che avrebbe dovuto fronteggiare il nuovo municipio, dove poi è stato realizzato il cosiddetto "palazzo Upim".
Monza, nel frattempo aveva visto la propria popolazione crescere con ritmi assai minori rispetto ai 20 anni precedenti, passando da 52.659 abitanti nel 1911 a 59.984 nel 1931, con un aumento del 14% circa.
Ma già nel 1932, il podestà Ulisse Cattaneo fa indire un concorso di idee per il nuovo PRG, bando rivolto ai soli professionisti delle regioni settentrionali. Tra i quattro progetti pervenuti, la commissione giudicatrice premia nel gennaio del '34 quello degli ingegneri e architetti Chiolini, Morone, Natoli e Putelli. L'elaborato fa proprio molti dei temi razionalistici dell'epoca prevedendo lo sviluppo per quartieri omogenei, separati da spicchi di zone verdi, raccordati da una grande circonvallazione esterna, presente già nel Piano del '25.

PRG 1938
il Piano Regolatore del 1938

Tra il '34 e il '38 vengono peraltro incaricati gli ingegneri Putelli e Cerutti di nuovi studi che comprendono un nuovo piano particolareggiato per il centro storico per mettere in rapporto piazza Trento e Trieste con piazza Duomo.
Per quanto riguarda il PRG ancora nel 1935 nessun atto viene adottato e ciò accade solo il 23 luglio del 1938, dopo che il piano stesso è stato rielaborato dall'Ufficio tecnico comunale.
Accanto a quel Piano vi era appunto uno studio per la sistemazione della zona centrale sull'asse nord-sud e la connessa realizzazione di un plastico in scala 1:500 per la sistemazione di piazza Trento e Trieste e delle zone limitrofe (si vedano immagini riportate qui di seguito).


 
 

Il Piano, con una capacità teorica di ben 100.000 abitanti stimati al 1968, viene inviato a Roma per l'approvazione, avvenuta ben 11 anni dopo, nel 1949.
E' bene ricordare che nel 1942 era stata nel frattempo approvata la nuova legge urbanistica nazionale, la n. 1150 del 17 agosto, che all'articolo 1, specificava di avere lo scopo “di assicurare, nel rinnovamento ed ampliamento della città, il rispetto dei caratteri tradizionali, di favorire il disurbanamento e di frenare la tendenza all'urbanesimo”.
All'articolo 4 della legge, si prevede che la disciplina urbanistica venga attuata da piani regolatori alle diverse scale (territoriali e comunali) e agli articoli 7 e seguenti vengono stabiliti, per la prima volta, i contenuti tipici dei PRG e precisate le procedure di deposito, pubblicazione e loro approvazione.
Quella rimane ancora oggi la legge urbanistica fondamentale italiana che, nonostante numerosi tentativi di riforma, non è mai stata integralmente abrogata. Le uniche vere innovazioni saranno introdotte ben 30 anni dopo, con le successive leggi regionali, in seguito al trasferimento alle Regioni delle funzioni amministrative statali in materia urbanistica, avvenuto con DPR 15 gennaio 1972 n. 8.
Il Piano Regolatore del '49 era un buon Piano, ma ebbe vita grama (che verrà illustrata in una successiva puntata).

P.R.

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 20ottobre 2007