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Triste Natale



neve a Monza - 1901

Per il Natale di questo anno triste, complessa la speranza del futuro.
Quattro vedutine di una cartolina innevata. Di una forte nevicata meritevole di cartolina come un'altra che porta il ricordo del  4 febbraio del 1901, con una panoramica della città (vedi cartolina sul Cappellificio Cambiaghi).
Qui siamo nel Parco, poi di fronte all'ingresso della Villa reale, in piazza Vittorio Emanuele e oggi Citterio, in via Petrarca con in fondo la porta detta di Teodolinda di ingresso al Tennis Club.
Nella prima si vede bene lo spessore della nevicata, il viale è quello che porta alla Villa Mirabello.
Il mittente non si firma, si dà per conosciuto, scrive in bella calligrafia alla “Nobile Signorina Annetta”, a Reggio Emilia.

neve a Monza - 190 - indirizzo

Leggo che solo nell'800 si cominciò a rendere sistematica la rilevazione di temperature e eventi meteorologici, ma non mancano dati anche nel '700.  Verso la fine di quella che chiamano la Piccola Era Glaciale, nell'800, temperature e nevicate furono terribili. Si racconta che a Bologna nell'inverno del 1829/30 si raggiunsero i due metri di neve! Freddissimo il 1879 dove in Europa, in alcune città si scese sotto i 28 gradi. Finito il secolo compare nelle statistiche del tempo anche il rigido febbraio del 1901 (quello delle nostre cartoline) con nevicate ovunque, anche al sud, dove fece meraviglia la fredda temperatura di Taormina imbiancata di neve.

In quegli anni di inizio del secolo scorso, vedo che la metà della popolazione moriva prima dei trenta anni (gli abitanti erano poco meno di 35 milioni e la mortalità infantile molto alta). Quasi mezzo milione aveva già lasciato il paese come emigranti in buona parte anche verso le Americhe. L'analfabetismo era ancora molto forte e la scolarizzazione bassa ed evasa. Solo poco più del 23% della popolazione aveva diritto di voto. Cominciava però anche a crescere l'industrializzazione e nel 1901, dopo la crisi della destra,  divenne ministro e poi nel 1903 primo ministro Giolitti che durerà per oltre un decennio, tra alterne vicende e scandali, compreso il controllo delle elezioni. Vi fu però anche una nuova politica di attenzione sociale e di apertura a sinistra: nazionalizzazione delle ferrovie, legalizzazione delle associazioni sindacali (nel 1906 fu fondata la Confederazione Generale del Lavoro), istituzione della previdenza e delle assicurazioni, riduzione dell'orario di lavoro e riposo festivo. Riconduce, negli anni successivi, rappresentanze dentro le istituzioni anche il mondo cattolico sino ad allora escluso per impedimento papale sin dagli eventi dell'Unità d'Italia.

Quest'anno la neve ha anticipato la sua comparsa. Era un po' di tempo che non si vedeva . Non sembra che il manto resti per molto, anzi. Non ho potuto, come facevo qualche anno fa, prendere gli sci da fondo ed andare al Parco.

Questo inizio del terzo millennio, questo Natale non è molto felice di fronte a dati che ci dicono che oltre 960 milioni di persone sono alla fame nel mondo, con uno stato di guerra e di terrorismo perenne e centinaia di migliaia di morti in pochi anni. E la tragedia sembra non finire, dopo sessanta anni dalla Dichiarazione Universale dei Diritti Umani. Alcuni, da noi, propongono di togliere per legge l'assistenza sanitaria anche ai bambini di immigrati privi di permesso, convinti di difendere qualcosa, con agghiacciante intolleranza e cecità, senza capire cosa avviene all'inizio di questo millennio e pensando che basti girarsi per non accorgersi e vedere le cose del mondo.
E' vero però che le situazioni difficili coinvolgono anche per unirsi e guardare oltre, inventandoci nuovi futuri. Speriamo, Auguri.

Alfredo Viganò



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