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Novembre 1896. Inaugurazione dell'Ospitale



Novembre 1896. Inaugurazione dell'Ospitale

Il 21 novembre 1896, si inaugura il nuovo Ospedale poi chiamato Umberto I° e poi, dopo la Liberazione, San Gerardo dei Tintori in onore del santo che fondò l'antico ospedale medioevale e a discredito dei Savoia e del loro comportamento come regnanti, durante il fascismo e non solo. Della storia dell'ospedale abbiamo parlato anche in altra cartolina.

Novembre 1896. Inaugurazione dell'Ospitale

La cartolina di oggi è spedita il 30 novembre, qualche giorno dopo l'inaugurazione. La “cousine”
Maria scrive in bella, spedita e colta calligrafia, in tedesco, ma firmando e titolando in francese, a “Mademoiselle Louise” . La cartolina va da Monza a Feldkirch che è una bella e medioevale cittadina austriaca ricca di monumenti e turismo, posta nella zona (Vorarlberg) al confine fra Germania, Svizzera e Liechtenstein. Mi spiace che Maria non metta il cognome perché probabilmente avremmo avuto una interessante traccia di una personalità del tempo dati i rapporti internazionali di parentela e l'essere facile poliglotta.

La cartolina rappresenta la parte di ospedale, quello che chiamiamo vecchio e ormai quasi interamente dismesso, appena costruito nella campagna a ridosso della città. Si vede chiaramente la facciata sull'attuale via Solferino e il viale alberato antistante l'ingresso principale, oggi via Umberto I°. Sul fianco destro l'attuale via Volturno è già segnata da recinzione su ambo i lati.

mappa

Nella mappa del 1897, che riporto, appare chiaramente l'assetto definitivo del vecchio ospedale, la sua notevole dimensione per i tempi e l'impostazione a “padiglioni” come era ritenuto avanzato realizzare. L'assetto della viabilità di accesso è quella che già conosciamo e l'ospedale ha determinato e attratto un primo completamento delle urbanizzazioni verso la città. Infatti il grande prato lungo via Solferino, che appare nella cartolina, è quasi interamente edificato. Non credo di affermare nulla di strano dicendo che l'operazione di insediamento dell'ospedale lontano (per allora) dal centro fu una operazione dettata da costi e disponibilità delle aree ma anche, con ogni probabilità, da interessi sulle stesse e sul fatto che il nuovo insediamento avrebbe valorizzato, dal punto di vista immobiliare e speculativo, questa parte della città, come puntualmente avvenne.

L' inaugurazione fu un fatto importante cui era presente il re Umberto I° (successo al padre nel 1887) e la regina Margherita che gli era andata in sposa a soli 17 anni e rientrava in un più vasto programma di realizzazione di ospedali voluti dal governo in una situazione sanitaria tra le peggiori d'Europa. A De Pretis (oggi diremmo di Centro sinistra) che aveva operato riforme importanti sull'istruzione, su opere pubbliche e infrastrutturali, sull'abolizione di tasse impopolari come quella sul macinato, era successo il centro destra con Crispi in particolare che terminerà il suo mandato proprio nel 1896.

L'Illustrazione Italiana

Dell'inaugurazione ho tratto alcune immagini d'epoca da L'Illustrazione Italiana del 29 novembre 1886 in un disegno di Beltrame dove i Sovrani visitano i padiglioni, penso accompagnati dal sindaco. Dice questo giornale:
“I Sovrani inaugurarono sabato, 21, il nuovo Ospitale di Monza eretto mercè la somma di 500.000 lire, elargite da S.M. il Re nel novembre del 1890. Il nuovo ospizio si chiama dal nome dell'augusto donatore; E' uno degli ospitali eretti con intendimenti moderni ; del numero, sono i recenti ospitali di ……Il vecchio Ospitale di Monza è in parte di pregevole architettura, ma non serve più allo scopo. Il nuovo Ospedale Umberto I° sorge alla periferia della Città, nella parte del Borgo Milano, detta dei quartieri nuovi e componesi i diciotto edifici. I lavori principiarono il 30 ottobre 1894; l'architetto Ercole Balossi-Merlo evitò di proposito ogni esuberanza decorativa cercando in che ogni cura mirasse al beneficio dei malati. Così vediamo adottato il sistema dei padiglioni-infermerie subentrato al vecchio sistema degli ospitali monumentali, che hanno suntuose facciate, …sontuose sale per la direzione,…lasciando ai poveri infermi le crociere, fonti di germi morbigeni.”….”galleria sotterranea ..dove fu collocata la tubatura pel riscaldamento a vapore, dell'acqua….I tifosi sono separati dai tubercolosi…La lavanderia, oltre che giovare all'economia, sarà di d'incalcolabile vantaggio igienico alla città, la biancheria dei contagiosi non uscirà più dall'ospizio. …Gli angoli tra pareti e il soffitto, nidi di germi infettivi, sono aboliti col raccordo curvilineo ….Alle 14 precise arrivarono i Sovrani….Parlarono col Sindaco avv. Trabattoni e il presidente della Congregazione di Carità, avv. Brambilla.” …

L'Illustrazione Italiana

Vi sono anche belle fotografie di cui ne illustro una , all'ingresso imbandierato di via Solferino, dove la folla aspettava le autorità.

Oggi l'area dell'ospedale dismette e induce a operazioni immobiliari. Si era già avviato con l'amministrazione Faglia, su invito della Regione, un Accordo di Programma per il Risanamento urbanistico dell'area. Con più scopi: raccogliere risorse per le sistemazioni dell'ospedale nuovo, tutelare il patrimonio storico e architettonico del complesso a fini pubblici e in particolare iniziare l'insediamento, come è stato già fatto allora, diel secondo Polo Universitario di Monza oltre ad altri servizi come il Parco pubblico lungo il Villoresi di fronte al Centro sportivo Ambrosini. Questo il PGT ( Piano di Governo del Territorio) approvato e si ritiene debba essere attuato. Infatti l'Accordo è pressoché definito dopo minacce di non fare l'università e altre sciocchezzuole di questa Amministrazione tra cui un certo incentivo ad alzare gli edifici previsti. La sostanza però fortunatamente è rimasta, salvo novità peggiorative che sono sempre dietro la porta come è già avvenuto ( si pensi anche solo all'Accordo di Programma del Rondò dei Pini con la nuova “Muraglia cinese che deturpa il cannocchiale della Villa reale).

Il Secolo Illustrato della Domenica

Come uscita mostro anche la copertina de “Il Secolo Illustrato della Domenica”, sempre del 29 novembre 1896 che porta un grande disegno dal vero di Bonamore che fu illustratore e incisore notevole dell'epoca.
Nel disegno su un palchetto d'onore i sovrani e di fronte le autorità tra cui il sindaco che parla. Un padiglione dell'ospedale viene usato per l'occasione ed arredato di tende e stendardi tra cui quello del comune di Monza e vi è folla (quattro anni dopo il re sarà ucciso a pistolettate al campo della Forti e Liberi. Un nome che probabilmente per l'anarchico Bresci doveva significare quasi un presagio)

Alfredo Viganò


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  30 novembre 2008