prima pagina pagina precedente indice




Il Ponte di Lecco



Il Ponte di Lecco
cliccare sulla cartolina per ingrandirla


Ci sono cartoline che non parlano solo di monumenti, edifici, strade o ville perché sono molto movimentate, riprendono cioè parte della vita di un luogo nella città. Quasi una composizione teatrale , un balletto, un'opera con tanti personaggi in una scenografia “fermata” in un istante dall'occhio della macchina fotografica. Talvolta gente che sa e partecipa scientemente alla parte voluta dal fotografo, altri invece presi dentro inconsapevolmente mentre passano davanti all'obiettivo. Lo scritto, anch'esso racconta.

La cartolina di oggi è spedita nel 1907, riprende il ponte di Lecco sul Lambretto, fotografato da via Aliprandi. Sul ponte e per strada quasi una folla partecipa in vario modo, coralmente.
Sul fondo, lontano, si intravede l'inizio di via Bergamo al “Punt da la Mariota” (vedi cartolina “La porta de' Gradi” cart39.html).
Sulla sinistra si vede uno spigolo di edificio che fa parte della neoclassica (tarda) Villa Pennati
Sull'edifico di fronte all'ultimo piano campeggia una grande scritta “Agenzia Generale Assicurazioni”.

la trattoria dell'Isola Bella
la trattoria dell'Isola Bella e il tram - da "Vecchiia Monza" di Dante Fossati

Qui in seguito venne aperta la trattoria dell'Isola Bella di cui ho ricordi da ragazzino dato che il proprietario conosceva mio padre e questi spesso si fermava anche con me a prendere un caffè e qualche volta anche a pranzare. Più avanti lungo via Vittorio Emanuele la mia cara zia Maria aveva una tabaccheria.

Ma questa casa ed anche quelle adiacenti oggi non ci sono più, sostituite da un palazzone continuo multipiano che ha una sua storia dato che, pur con il parere di regolarità, negli anni 60/70 fu realizzato sopra una previsione che se ben ricordo era in parte pubblica e diversa nel PRG Piccinato. Per questo, penso, fu lasciato il “ buco –galleria “ nella casa con passerella sul fiume e passaggio pedonale invece di una strada. Non ha importanza dire se la strada sarebbe servita o no oppure se sarebbe stato ancora peggio. Resta il fatto, come in molti altri casi a Monza, anche in anni recentissimi, di approvare una cosa e farne un'altra,.
Sulla strada, al limite del corso d'acqua, stavano le mura e se qualcuno si sporge lungo il muretto del Lambretto in qualche parte ne scorge ancora, lungo il percorso, i resti.
Dall' altro lato, la cortina che da avvio al centro storico, per la parte qui in vista, con qualche manomissione, non ha subito forti modifiche sino all' ingresso di via Vittorio Emanuele.

La cartolina fa un po' di tenerezza: la nipote Antonietta, una bambina evidentemente, scrive per i genitori e i nonni, alla Zia (precisando nell'indirizzo “Levatrice”), a Bergamo. Ce la mette tutta per scrivere chiaro e bene ma fa quello che può come si può vedere. Probabilmente la lasciano fare e infatti il retro con l'indirizzo è scritto bene, senza errori ne strafalcioni, da un'altra mano “istruita”.

Una signora con il suo gonnellone d'epoca cammina spedita ad occhi bassi per passare il ponte e andare in centro ben sapendo di passare davanti ad una fila di uomini, tutti con l'immancabile cappello, che l'avrebbero soppesata.
Dietro un “biroccino” sembra quasi in movimento, si sente il trotterellare del cavallo bianco, in contrasto con l'incedere della donna.
Uomini e bambini guardano tutti in coro in una direzione all'ingresso del ponte dove una guardia (sembrerebbe dal cappello a visiera) parla con un signore distinto che sembra mostrare qualcosa.
Potrebbe essere una scena cantata.
Dietro un altro personaggio, un signore elegante, forse accortosi del fotografo (o un suo amico) è in bella posa. Se fosse oggi giureremmo che è al cellulare.
Intanto lungo la strada passeggiano altre signore. Un gruppetto chiacchera all'angolo di via Vittorio Emanuele e si intravede la ruota della loro carrozza. In bella vista sul pavimento della strada ci sono sia le rotaie (altre girano sul ponte per prendere la direttrice di via Lecco) che il resto del cavallo che prima era passato (la pulina). Dai vestiti, dal passeggio ozioso e dal non vedere carri potrei ritenere che siamo di domenica .

Qui sul ponte, partendo dalla vecchia Stazione cart001.html passava il tram per Oggiono e Barzanò. Uno dei tanti mezzi ferrati che partivano da Monza e si irraggiavano nel territorio. Una densità di mezzi che poche altre città delle dimensioni di Monza e non solo potevano vantare. Un privilegio, dovuto anche alla capacità produttiva della città e che abbiamo purtroppo perso con la scelta, a partire dagli anni 20/30, di privilegiare il mezzo privato.

La foto con la trattoria Isola Bella ci mostra il passaggio del tram.

Villa Pennati e il grattacielo di San Gerardo
Villa Pennati e il grattacielo di San Gerardo

Di fronte alla trattoria fa ancora mostra di sé, come si è detto, anche se rimaneggiata, la Villa Pennati, allora subito fuori le mura e oggi agenzia della Banca Intesa San Paolo. La villa si vede bene in una cartolina del '58 dal titolo significativo “Grattacielo San Gerardo”, proprio di fronte alla chiesa.

Fortunatamente (ne ho in parte anche piccolo merito) è fallita miseramente la variante al PGT che avrebbe moltiplicato i “grattacieli” in città, senza ragione né motivazione. Gli elettori hanno detto la loro, sia votando che non votando..
Come curiosità vi segnalo che nella cartolina, lungo il muretto si vede l'orinatoio per maschi a ridosso del Lambretto e con scarico diretto. Quelli della mia età lo ricordano.

Catasto Lombardo-Veneto

Nei catastali storici rileviamo che il Ponte di Lecco compare solo nell'800 e che prima (come descrive il catasto teresiano) l'ingresso principale in questa parte della città era attraverso la porta de' Gradi (originariamente Porta De Grate) dove convergevano le altre strade esterne sullo storico tracciato della attuale via Bergamo. Mostriamo la mappa del 1857 del Catasto Lombardo-Veneto dove si nota la chiesa fuori le mura, il ponte sulla strada per Lecco, l'attuale via Peso del Lino (si pesavano le merci prima del'ingresso in città al fine dei dazi e simili) la Porta De Grate sulla direttrice dell'attuale via Bergamo e le Mura.

Monza, interessata da due ferrovie, un fiume e due canali, ha sempre sofferto di collegamenti interni, sia viabilistici che pedonali. Problema che il Piano di Governo del territorio ha particolarmente studiato e su cui non è stato fatto quasi nulla negli ultimi anni.

Alfredo Viganò



cartolina successiva cartolina precedente