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Una casa per vacanza nei giardini della Villa reale
Gio Ponti e Emilio Lancia alla Triennale di Monza del 1930



Una casa per vacanza nei giardini della Villa reale

La cartolina mostra una casa per le vacanze costruita nel Giardini della Villa reale di Monza nel 1930. Anni in cui la manifestazione delle arti decorative moderne diventa triennale e questa fu l'ultima svoltasi a Monza. Infatti poi la prestigiosa manifestazione si trasferì a Milano.
Con altre cartoline abbiamo parlato di questo evento che vedeva la presenza di nomi poi diventati prestigiosi nelle arti, nel design e nella architettura..

La manifestazione nasceva in origine come connessa all' ISIA (Istituto Superiore di Industrie Artistiche), ma subito fu trasformata in altro come manifestazione di interesse nazionale e internazionale.
La cartolina che mostro viaggia il 21 settembre del 1930 ed è spedita a Luigi, ingegnere di Modena, da parte di un visitatore.
La casa, precisa sul retro la cartolina, fu realizzata a cura de La Rinascente e della Soc. De Angeli Frua (come compare anche sulla facciata) su progetto degli architetti Ponti e Lancia e arredata dallo stesso Lancia, due nomi prestigiosi che hanno lasciato il segno nella storia dell'architettura italiana..
Erano stati anni di forte rinnovamento mondiale nelle espressioni artistiche, di architettura e in particolare nel legame tra le stesse e la produzione artigianale e industriale che andava impetuosamente crescendo anche nella scoperta del consumo di ampi strati di popolazione. Ponti negli anni '20 conseguì riconoscimenti internazionali. Era nato il design, la pubblicità, il mercato diffuso con le sue regole interessanti milioni di consumatori. Ricordo qui il grande evento e scuola della Bauhaus.

La manifestazione del '30 è quella che pone l'architettura come tema centrale della stessa. Guido Marangoni dirige l'organizzazione della manifestazione. Personalità complessa che meriterebbe ben altro spazio. Ricordo solo che fu deputato socialista, attento cultore e critico d'arte e in particolare promosse la biennale di Monza dove istituì l'Istituto d'Arte.
Nel '30 si bandisce per la manifestazione di Monza un concorso di architettura per ville e leggo che si accreditarono 36 progetti, esposti nella Villa e che tre di questi vennero anche realizzati nei Giardini. Parteciparono nomi che ritroveremo anche dopo, oltre a Ponti e Lancia c'erano Figini e Pollini, Buzzi, Bottoni, Albini, Pagano, Dulgheroff, per citare alcuni dei 46 partecipanti singoli o associati..

Non ho visione e documentazione dell'interno della casa che però, da quanto ho visto per altri progetti presentati, non mi sembra certo la cosa migliore fatta da Ponti e Lancia. In particolare Lancia, socio di studio di Ponti, talvolta meno citato e che ci ha lasciato alcuni esempi tra i più belli della architettura a Milano.
Particolare la facciata del villino per vacanze, con dei richiami classici e decorativi sopra le porte finestre realizzate per avere un rapporto esteso con l'esterno, ma classicheggiante e alto sul fronte, la scala esterna a chiocciola per prendere il sole sul terrazzo di copertura con un retro più basso e minore.
Non so quando fu demolita, penso alla fine della manifestazione.

Scrivania di Lancia e vetrinetta di Ponti a Monza nel '27
Scrivania di Lancia e vetrinetta di Ponti a Monza nel '27

Ponti e Lancia avevano già partecipato alla manifestazione di Monza e per curiosità, di oggetti non usuali nei progetti conosciuti, mostro una scrivania di Lancia e una vetrinetta di Ponti presentate a Monza nel '27 che ho tratto, dalla mia biblioteca, dalla rivista Emporium del luglio 1927 che contiene un lungo articolo riccamente illustrato dal titolo: Le Arti a Monza nel 1927. Gli Italiani.
Non usuali perchè si richiamano ad una tradizione interpretata più che alla modernità esplicita che poi caratterizzerà l'operato dei due architetti.

Alfredo Viganò


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