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San Biagio
La chiesa crollata nel 1977 e quella nuova



San Biagio
Edizione Muzio, Milano. Cliccare per un particolare ingrandito


Non poteva, oggi, mancare il ricordo della vecchia chiesa di San Biagio, crollata il 26 febbraio 1977 alle 13:15, esattamente 40 anni fa.
Il sito religioso è molto antico, si tramanda che c'era già una chiesa all'inizio del XII secolo. Il Santo Biagio, vescovo di Sabaste in Armenia, sopravvisse, come eremita in una grotta, alle persecuzioni di Diocleziano ma non a quelle di Licinio. Fu decapitato nel IV secolo e di lui si ricordano miracoli come quello di aver salvato un bambino e poi il suo maiale dal lupo. La madre fu riconoscente e gli regalò l'animale, che spesso compare nelle sue raffigurazioni, ma anche il bambino. Ma il vero miracolo del santo è stato che non vi furono vittime nel crollo della sua chiesa. Anche pettini di ferro accompagnano la sua immagine come strumenti della sua tortura prima di essere decapitato.

il crollo

La vecchia chiesa, situata in posizione simmetrica tra via Prina e via Torneamento, mostrava una notevole attenzione al paesaggio urbano. Una facciata e un traguardo visivo uscendo dalle mura della Città con un apposito slargo a cono che ne accentuava la presenza e il ruolo. Quasi a simulare una piazza.
La chiesa fu progettata e realizzata nella prima metà del '700 da un architetto di Monza, Jacopo Antonietti, e restaurata e abbellita con nuovi affreschi dei pittori Romeo Rivetta e Carlo Guarnieri negli anni Venti del '900 e con il sopraelevamento del campanile realizzato da Conti, ma già da allora si pensava ad una ricostruzione ritenendo debole la struttura, per paura di crolli. Una presenza significativa, purtroppo sparita, in un periodo dove prevaleva il concetto di novità e di poca attenzione al passato ed al restauro.

Catasto 1857
Catasto 1857

Questo aspetto si può notare fin dalla mappa catastale del 1857 che qui riporto
La nuova Chiesa fu progettata da un architetto di buona fama come Luigi Caccia Dominioni all'inizio della seconda metà degli anni '60 e cioè prima del crollo che, precisano le cronache, non causò vittime. L'inaugurazione è del 1968. Fortunatamente le sculture e gli affreschi erano prudentemente stati spostati nel nuovo edificio e salvati. La torre campanaria è del 1984.

La chiesa nuova
La chiesa nuova - Edizione Muzio

La Chiesa è tenuta in buona considerazione come architettura e sicuramente ha propri pregi di visione moderna e non ripetitiva dell'edifico religioso, quasi omogeneo con l'edificazione civile del tempo. Tuttavia non mi ha mai convinto non tanto per l'architettura in se (non apprezzo pienamente i quattro piedini che ricordano, in un certo senso, quelli dell'edificio municipale o di un tavolino capovolto), ma per l'inserimento dell'architettura nel paesaggio urbano che appare del tutto casuale in riferimento al contesto e soprattutto alla viabilità e visone prospettica del complesso. Non si leggono fronti e allineamenti visuali che ne determinino una centralità paesaggistica. L'inserimento del corpo laterale col ricordo dell'abside della antica Chiesa cerca di modificare questa casualità, ma a mio parere non riesce nell'intento e si confonde con la casualità degli edifici recenti.
Esiste vicino anche un ampio oratorio con tante cose compresa una copia della Grotta di Lourdes.

Alfredo Viganò


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  26 febbraio 2017