prima pagina pagina precedente



Fabio Isman a Monza per Novaluna
Edoardo Marino


Fabio Isman
E' qualcosa di insospettabile la enorme dimensione del mercato clandestino dei reperti archeologici e delle opere d'arte nel mondo e in particolare nel paese che più ne possiede, ovvero il nostro.

“I predatori dell'arte perduta” è stato il tema della più che documentata conferenza che il giornalista e scrittore Fabio Isman ha tenuto nella sala grande del Binario 7 per l'associazione culturale monzese Novaluna.

Isman, già liceale “Zucchino” e da tempo inviato speciale de “il Messaggero”, è stato per 10 anni titolare della rubrica La pagina nera su “Art e Dossier”: dal 1980 si occupa prevalentemente del patrimonio culturale, in particolare di quello “sommerso”.

Che in Italia fiorissero, oltre che i limoni (Ghoete) anche i tombaroli, un po' lo sapevamo tutti: ma che il numero e la qualità dei reperti scavati e trafugati fossero nel rapporto di uno a cento con quelli detenuti legalmente dai musei o da altre istituzioni culturali, non potevamo immaginarlo.
Praticamente circa un milione di oggetti oggetto di ricettazione e di commercio illegale.









la Triade Capitolina – 180 d.c. - e, a fianco, il tombarolo Pietro Casasanta

E naturalmente questa attività viene svolta sotto gli occhi poco attenti dello Stato e della opinione pubblica distratta, quando non connivente.

Nel suo documentatissimo libro, arricchito anche da fotografie inedite di reperti di incredibile bellezza e rarità, Isman fa il punto sul saccheggio dell'archeologia in Italia, citando fatti, nomi e… interminabili azioni giudiziarie destinate quasi sempre alla prescrizione.

Isman vuole sensibilizzare i cittadini su questo problema, ma certamente non saranno di aiuto i pesantissimi tagli imposti dall'attuale ministero alle Sovraintendenze, o lo svilimento a cui è stato condannato il massimo organo di controllo dei beni culturali.

il Trapezophoros







Giacomo Medici
il Trapezophoros – IV secolo a.c. – ed il trafficante Giacomo Medici al Getty Museum

Restano a combattere il fenomeno i nuclei regionali dei Carabinieri a difesa del patrimonio artistico, stranamente risparmiati (per ora?) dalle riduzioni di risorse (non mi piace, ma non mi viene in testa una frase migliore) , che pure hanno contribuito efficacemente a ritrovare ben 25.000 opere, di cui solo una piccola parte è stata esposta per la prima volta al pubblico, al Quirinale.

Presente alla conferenza, applauditissima, anche una rappresentanza di questi Carabinieri, quelli operanti in Lombardia , che non hanno esitato a far notare come la loro opera si svolga anche grazie a lunghe intercettazioni telefoniche tra i trafficanti, gli intermediari (spesso svizzeri!) e i direttori dei principali musei del mondo, e come sarà difficile portare avanti il loro difficile lavoro se le intercettazioni saranno limitate nel tempo, o permesse solo quando ci sia già l'evidenza di reato!
(curiose e sospette stranezze di leggi in gestazione).

il Cratere di Eufronio

Bob Hecht
il Cratere di Eufronio – 515 a.c. – con Bob Hecht, mercante internazionale

Per non parlare di alcune splendide immagini proiettate da Isman che hanno confermato lo scempio che si perpetua tuttora in questo campo.

Edoardo Marino

Le conferenze del ciclo:

IMPORTARE LA DEMOCRAZIA?– Vittorio Zucconi – martedì 31 marzo 2009
A CESARE QUEL CHE E' DI CESARE – Roberto Osculati – martedì 7 aprile 2009
I PREDATORI DELL'ARTE PERDUTA – Fabio Isman – martedì 21 aprile 2009
– LA COSTITUZIONE: SANA E ROBUSTA? – Giovanni Sabbatucci – giovedì 14 maggio 2009


in su pagina precedente

  16 maggio 2009