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Il Papa e la maledizione di Sant'Ambrogio
Franco Isman


L'invasione dei pellegrini

Ricordate ?
“Müscia Münsceta, piscinina e maledetta, prestin sensa meta…” con quello che segue (vedi) e il contemporaneo rifiuto di Monza di adottare nella liturgia il rito ambrosiano (o Romani o Luterani urlava il popolo).
Al di là della leggenda, Monza ha sempre combattuto per mantenere la sua identità e non essere assorbita nella Grande Milano. Giusto o sbagliato, Monza è diventata in tempi recenti capoluogo di provincia e, assieme alla Costituzione, il recente referendum ha salvato pur esse.

Ieri con la visita del Papa, in una giornata miracolosamente splendente fra due di pioggia ed in un tripudio eccezionale di folla, Monza è stata invece trattata come una pertinenza di Milano.
Soprattutto l'uso del rito ambrosiano, un omaggio a Milano “la diocesi più grande d'Europa” ed al cardinale Scola, ma davvero uno schiaffo a Monza ed alle sue tradizioni.

In tutte le trasmissioni televisive si è parlato della visita del Papa a Milano e, in questo ambito, della messa celebrata al Parco di Monza. E' vero, papa Francesco non ha visitato la città di Monza ma la messa nel suo Parco è stata la più importante manifestazione della visita del pontefice, ed è stata la città di Monza che ha volentieri “subito” l'invasione dei Cinquecentomila, parandosi a festa e bloccando completamente il traffico per l'intera giornata.
Forse l'arciprete di Monza avrebbe dovuto avere pił presenza nell'accogliere il Papa e forse ci potevano stare anche gli Alabardieri del Duomo, unico Corpo armato autorizzato a prestare servizio durante le cerimonie religiose, oltre agli Svizzeri.

Franco Isman


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  26 marzo 2017