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Ha sbagliato tutto
Franco Isman



La guerra è il peggiore di tutti i mali e chi vi ricorre è da condannare sempre e comunque.
Anche se in Europa siamo stati per 75 anni in pace, nel mondo le guerre, sempre terribili, non si contano, solo che essendo lontane ne siamo molto poco coinvolti emotivamente.
Siamo tutti ucraini, ma non siamo stati tutti siriani o irakeni, e neppure palestinesi.

Putin ha scatenato la guerra ma è la Russia tutta che appoggia questo intervento militare a partire dal patriarca della Chiesa ortodossa.
Nulla giustifica la guerra ma si deve pur dire che l'Ucraina, dopo il colpo di stato di Maidan fomentato dagli Stati Uniti, ha poco da spartire con le democrazie occidentali ed è inquinata dalla presenza nel governo e nelle forze armate da organizzazioni esplicitamente naziste. Il criminale di guerra Stepan Bandera, responsabile di efferate stragi di ebrei, è stato proclamato eroe nazionale. Il battaglione Azov, un'organizzazione militare nazista, come esplicitamente affermato dal suo fondatore Andriy Biletsky, è stato incorporato nelle forze armate ucraine ed impiegato con azioni violentissime e criminali nella guerra del Donbass. (cfr. L'Italia ripudia la guerra)
Eroica la resistenza del popolo ucraino contro lo strapotere iniziale della grande Russia e bravissimo nelle azioni e ancor più nella propaganda il presidente Zelensky, ma non può certo impartire lezioni di democrazia.

Putin, oltre a essere il responsabile di questa guerra, ha sbagliato tutti i suoi calcoli: avrebbe dovuto essere una guerra lampo, ma il tragico fallimento dei commandos all'aeroporto di Hostomel è stato uno smacco forse decisivo. Gli Stati Uniti con i loro servizi di intelligence e soprattutto con i droni e i satelliti hanno consentito all'esercito ucraino di colpire e decimare i comandi russi e di affondare l'incrociatore Moskva, ammiraglia della flotta del Mar Nero, e la fregata Makarov.
L'iniziale ricerca di una soluzione di compromesso di Zelensky, con l'esplicita rinuncia a entrare nella NATO e il riconoscimento dello stato di fatto in Crimea, non c'è più, perché così ha chiesto il segretario generale della NATO Stoltenberg e in considerazione dell'odierno sostanziale equilibrio militare. (cfr. Jens Stoltenberg il guerrafondaio)

Infine l'aggressione russa ha convinto Svezia e Finlandia, da sempre equidistanti dai due blocchi militari, a chiedere l'adesione alla NATO. La Russia adesso ha ragione a sentirsi accerchiata e questo porterà ad una nuova corsa agli armamenti; la NATO ha già chiesto a tutti gli Stati membri di aumentare le spese militari portandole al 2% del PIL.

Franco Isman


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  19 maggio 2022