Pubblicità ingannevole - due
Il buco di piazza Trento e Trieste
Il mio amico mi dice che in un manifesto azzurrino si vede la piazza e si dice perentoriamente: Qui il parcheggio subito. Oddio, detto fatto i lavori sono ripresi alla grande. Il mio amico dice, se basta il cartello vediamo di farne fare altri così. Infatti anche in altre zone cartelli sono posti su parcheggi nuovi e dicono: Qui manca il parcheggio! Della piazza Trento e Trieste, di come era anticamente, di come è stata man mano trasformata, abbiamo già detto molto in altra cartolina. Quella di oggi ne mostra una inusuale composizione. Non è ancora realizzato il Municipio e la piazza era stata trasformata da Piazza Mercato a giardino pubblico. La gente passeggia vestita della festa. Qui mi preme parlare del Buco. Infatti si sta finalmente ed alacremente scavando per ridare alla piazza del mercato di Monza la dignità che le spetta nel centro della città. Al mio amico era venuto in mente quel giorno deprimente per la città, quando un parcheggio, che neanche in qualche periferia milanese sarebbe stato fatto, qui, al centro di una città storica come Monza, veniva fatto: quattro strisce bianche per segnare i posti, una baracca prefabbricata messa a casaccio e disorganizzata, due striminzite stanghette per l'ingresso e l'uscita. Insomma una cosa triste e misera, una violenza alla città, come i cartelli MONZA TRADITA che fanno pubblicità ingannevole . Pensate che quel parcheggio era gestito con un contratto dove il privato pagava sempre meno ogni anno. Non si sa perché. La storia è nota:
L'amministrazione Faglia ha fatto fare :
Il mio amico dice che ci sono delle facce toste che dicono che c'è solo il buco . Dice che è gente che di Buchi se ne intende, da quello della metropolitana a fune (coi relativi miliardi di lire buttati), a quelli di bilancio etc. etc. Meno male che c'è sindaco Faglia ora e dopo le elezioni, dice sempre il mio amico. Così il buco si fa, si riempie di parcheggio, si ricopre con una bella piazza come si deve e come si merita la Città. Alfredo Viganò 7 aprile 2007 |