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25 aprile
Festa della Liberazione e dell'orgoglio fascista
Franco Isman

fascisti
fascisti - foto Franco Isman

Siamo arrivati a questo.
Il 25 aprile, festa nazionale in cui si celebra la liberazione dell'Italia dall'occupazione nazista e dalla feroce dittatura fascista, da cui ebbe poi origine la Repubblica italiana e la sua Costituzione, diventa per i neofascisti occasione per tributare un omaggio al fascio ed al fascismo “per riscattare l'onore che è stato tolto a chi ha combattuto per quegli ideali” come è stato detto nella cerimonia al cimitero.
Questo avviene a Monza, terza città della Lombardia e dall'anno prossimo capoluogo della provincia di Monza e Brianza, e non sappiamo in quante altre città.

I prodromi si erano visti in una celebrazione analoga il 25 aprile 2007, ma in quella occasione erano state esibite soltanto bandiere nazionali e non i vessilli della Repubblica Sociale Italiana, con l'aquila che regge con gli artigli il fascio littorio, oltre ad altri con croci celtiche di diversi colori, come è stato fatto oggi. Da rimarcare come l'associazione Nazionale Paracadutisti d'Italia, che sembrava intendesse partecipare al corteo, vi ha rinunciato probabilmente proprio per questa smaccata esibizione di simboli fascisti.
Poi il 4 novembre scorso il sindaco di Monza, inopinatamente, al di fuori dei programmi ufficialmente stabiliti, con fascia tricolore e gonfalone della città, seguito da tutto il corteo ufficiale con anche ufficiali dell'esercito in servizio permanente effettivo si è recato a rendere omaggio alla tomba di un gerarca fascista, console della milizia, generale delle camicie nere, il cui monumento comprende un vistoso fascio littorio che schiaccia la testa ad un serpente (vedi). Monumento meta anche delle celebrazioni dello scorso anno e di oggi. Un significativo segnale di come i tempi siano cambiati, è stato detto nel corso della "cerimonia".

E' superfluo argomentare ancora una volta sulla differenza fra il rispetto dovuto a tutti i morti, a tutti i caduti nelle diverse guerre, e la celebrazione dei valori che le diverse parti hanno rappresentato. Vogliamo qui rilevare come sia davvero una provocazione commemorare i caduti della Repubblica di Salò (detto per inciso ai piedi di un monumento che proprio non c'entra essendo di un gerarca morto negli anni Trenta) il 25 aprile, festa nazionale che tutti gli italiani dovrebbero onorare che celebra proprio la liberazione dell'Italia dal regime fascista oltre che dall'invasore nazista.

Sulle celebrazioni ufficiali c'è poco da osservare: la cerimonia al cimitero con la deposizione di corone al monumento ai partigiani, alla stele dei deportati ed al campo dei caduti di tutte le guerre; il corteo cittadino da piazza Gianni Citterio, medaglia d'oro della Resistenza, a piazza Roma davanti all'Arengario, i discorsi dell'oratore ufficiale dell'ANPI, che quest'anno è stato il senatore Armando Cossutta, di due studenti liceali e del sindaco, i carabinieri col pennacchio, sempre belli a vedersi, e la banda cittadina. Buona la partecipazione, certamente maggiore che negli anni passati.

Franco Isman

il campo dei partigiani Angelo Signorelli il sindaco all'Arengario
il campo dei partigiani
Angelo Signorelli - Gusen 59141
il sindaco all'Arengario - foto Franco Isman

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Armando Pioltelli
April 26, 2008 12:24 AM

Si aggirano troppi cattivi maestri fascisti. Il quotidiano Libero, che dovrebbe chiamarsi schiavo, apriva con il titolo “25 aprile festa dei banditi”.
Nella preghiera del partigiano scritta da OLIVELLI si dice “RIBELLI PER AMORE”.
Io non odio nessuno, ma non posso portare amore per un così squallido giornale nazista al servizio dei potenti.
DIRETTORE FELTRI vergogna, vergogna, vergogna.
Auspico che il referendum di GRILLO passi e vinca, così i giornali saranno pagati solo dai lettori.
Contro questi pessimi maestri ORA E SEMPRE RESISTENZA.

Armando
UNITI SI VINCE



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  25 aprile 2008