prima pagina pagina precedente



Povero Berlusconi !
Si è reso conto che metà Italia lo odia.
Franco Isman


Berlusconi

Odiare è un termine forte e significa provare un sentimento di avversione, rifiuto e ripugnanza verso qualcosa o qualcuno, non necessariamente di volerne la scomparsa fisica.
Berlusconi ormai era diventato un caso clinico, in preda ad un incontrollabile delirio di onnipotenza si riteneva davvero l'unto dal Signore, l'uomo al di sopra di tutto e di tutti, l'uomo a cui tutto è consentito e tutto è dovuto, l'uomo che tutti invidiano ed amano. Quando ha dichiarato di essere di gran lunga il miglior presidente del consiglio che l'Italia abbia mai avuto nei 150 anni della sua storia, ci credeva davvero, poverino.

Negli ultimi tempi ha preso due belle botte sui denti: prima la richiesta di divorzio della moglie Veronica, un affronto inaudito, adesso il lancio del duomo di Milano che gli ha rotto appunto due denti, veri o, come è più probabile, artificiali che fossero.

E spazziamo via l'ipotesi fantascientifica di un attentato da lui stesso organizzato che avrebbe dovuto contemplare l'immediata uccisione dell'attentatore psicolabile, e quindi totalmente inaffidabile, oltre che la complicità di numerosi medici e infermieri del San Raffaele ed un suo notevole stoicismo nello stare ad aspettare che gli arrivasse in faccia il duomo di Milano. Se Tartaglia si dovesse “suicidare” in carcere, il discorso andrebbe rivisto…
Chi scrive è piuttosto attento a questi eventuali possibili manovre, nell'articolo “Cui prodest” di una settimana fa avevo ipotizzato che le dichiarazioni del pentito Spatuzza, davvero piuttosto assurde, gli fossero state suggerite perché si potessero poi smentire.
Aggiungiamo che se fossimo in America, con le armi in libera vendita a tutti, Berlusconi sarebbe stato sparato anziché colpito dalla riproduzione del duomo.

Rimane la dimostrazione di un notevole coraggio, oltre che senso del teatro, dell'uomo che, invece di farsi portar via immediatamente, ha voluto ricomparire e mostrarsi sanguinante ai suoi aficionados.
Rimane, purtroppo, un forte impatto emotivo sulla gente ed un probabile ulteriore aumento della sua popolarità. Siamo a posto !

Ma veniamo all'odio ed ai seminatori d'odio che potrebbero davvero portare ad attentati più gravi e sanguinosi e che si cercano di portare a pretesto addirittura per varare leggi speciali, cosa mai avvenuta in oltre sessant'anni di vita della Repubblica.
Purtroppo si confonde e si equipara, il Presidente della Repubblica per primo, chi davvero sparge odio e disprezzo a piene mani sui giudici, malati di mente, sulla Corte Costituzionale, sul Consiglio Superiore della Magistratura, sul Parlamento in gran parte esautorato, sui “coglioni” che non lo votano, e chi invece si indigna e cerca di arginare questa indecente campagna di demolizione e di odio.

Berlusconi, specie l'ultimo Berlusconi, con i suoi tentativi di delegittimazione degli altri organi dello Stato, espressamente previsti dalla Costituzione ed esistenti in tutte le altre democrazie occidentali, con la sua smania di onnipotenza (un sovrano assoluto, la definizione di Fini) rappresenta davvero un grave pericolo per la democrazia. E se all'inizio il parallelo con il fascismo e Mussolini poteva sembrare esagerato, oggi purtroppo esiste un gravissimo ed incombente pericolo.

Commette un tragico errore chi cerca ad ogni costo una convivenza, un compromesso, un accordo con un individuo quale Berlusconi è. Uno che ormai si ritiene un semidio, che non sa cosa sia il senso dello Stato, che vede innanzi tutto i suoi interessi, in primo luogo di copertura ed affossamento dei terribili reati di cui è accusato, fin da prima di buttarsi in politica.
La sua “discesa in campo” è dovuta proprio a questa necessità di agire in proprio non potendo più delegare ad altri la sua impunità ed i suoi interessi, anche quelli economici, “naturalmente”.

Un errore che ha origini remote, fin dalla malefica Bicamerale che è stata la prima a fallire nella ricerca di una regolamentazione del conflitto di interessi, prima origine di tutti i nostri mali.

E già che siamo sull'argomento dei mortali errori del centrosinistra e dei suoi dinosauri, la seconda tragica follia è stata l'adozione di un sistema maggioritario, un sistema in cui le maggioranze in Parlamento non sono più proporzionali ai voti degli elettori, senza aver contemporaneamente variato gli articoli 83 e 138 della Costituzione che stabiliscono le maggioranze necessarie per l'elezione del Presidente della Repubblica e per le modifiche alla Costituzione. Maggioranze che, con il sistema proporzionale, rendevano necessarie ampie convergenze fra i diversi schieramenti mentre, con i sistemi maggioritari, lasciano la nomina del Presidente della Repubblica alla mercé della maggioranza ed altrettanto le modifiche della Costituzione, con l'unica residua possibilità del referendum. Errore davvero incredibile, errore mortale, ma di cui nessuno prende ufficialmente coscienza.

Franco Isman


EVENTUALI COMMENTI
lettere@arengario.net
Commenti anonimi non saranno pubblicati


in su pagina precedente

  19 dicembre 2009