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Consiglio comunale
argomenti e commenti
a cura di Elena Colombo e Alfredo Vigaṇ


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CONSIGLIO COMUNALE DEL 5 maggio 2008

Premessa
UN SOGNO URBANISTICO ALLA GRAND GUIGNOL

Il Consiglio si è di fatto svolto sulla questione urbanistica dati gli interventi, soprattutto di minoranza, della fase preliminare che hanno indotto anche interventi del sindaco e dell'assessore Romani. Il sindaco, prima dell'intervento del capogruppo Villa della Lega, si è riunito fuori con i suoi forse per buttare acqua sul fuoco.
I fatti sono noti: Il Cittadino ha pubblicato due pagine sulle dichiarazioni/informazioni di Romani assessore all'urbanistica e inerenti le “contrattazioni” (come le ha definite in consiglio lo stesso assessore) con un gruppo di privati a vario titolo proprietari di aree in città. I famosi 24 delle osservazioni a cui si è detto no ma con promessa dilazionata nel tempo ed anche resa esplicita negli atti (oh tempora!). Già nel precedente consiglio vi era stato un preambolo come descritto sul comportamento di disprezzo per le sedi istituzionali che non vengono neppure informate pur trattandosi di materia urbanistica su cui il consiglio dovrà decidere.
I precedenti sono che Il Cittadino aveva pubblicato per due volte due paginoni che invece analizzavano e ponevano dubbi (anche sulla regolarità?) di alcune scelte della giunta nei giorni precedenti l'approvazione del piano di governo del territorio. Scelte in contrasto con i criteri e le finalità del piano e palesemente anomale. Si tratta di una decina o più di aree trasformate in zone B di completamento ad alta densità senza credibile motivazione urbanistica, anzi spesso la motivazione “tecnica” è del tutto assente.
Il fatto, come già rilevato in consiglio allora, induce a considerazioni non serene sull'operato dell'amministrazione. In particolare sembra che per ottenere di approvare il piano sostenuto anche dal sindaco, contro il partito dei no, lo stesso assessorato e alcuni consiglieri di maggioranza, la giunta abbia “acconsentito” a queste trasformazioni anomale per più di centomila metri cubi residenziali senza criterio urbanistico alcuno se non quello di contrattare l'approvazione del piano. Vi sono pertanto proprietà che hanno avuto più considerazione di altre già in quella fase.
Sembra che questi articoli abbiano suscitato problemi nella maggioranza e non solo, tanto da scatenarsi sul giornale. Sembra che all'assessore, esperto di “media”, sia parso utile intervenire con la vecchia tecnica del “io do una cosa a te e tu ne dai una a me” e così Il Cittadino ha ottenuto una specie di “esclusiva” sulle dichiarazioni del futuro PGT “contrattato” (non si sa ancora se questa procedura di variante urbanistica contrattata preliminarmente sia legittima) in cambio di “smettere di guardare bene dentro il PGT”. Se è così è davvero grave da parte di un assessore e per rispetto di tutta la stampa anche se è comprensibile il desiderio di “scoop” da parte de Il Cittadino.
Su questo giornale è apparsa una visione tra il serio, l'apocalittico e il fanta-urbanistico della città, con “torri” di trenta piani, servizi di fantasia sparsi senza logica urbanistica e non rispondenti a fabbisogni accertati, e in sostanza la moltiplicazione dei volumi anche residenziali e di altro, l'occupazione massiccia delle aree agricole rimaste, la concentrazione di volumetrie di difficile controllo anche sulle aree dismesse oltre che libere. È come se il PGT, messo in un “brodo di coltura” di batteri e virus, cominciasse a produrre bitorzoli e pustole deformando le idee che contiene. Una visione dissociata della città, come se non avesse storia, valori urbani, economia, cultura e socialità propria.
 
Si ha la sensazione che il tutto sia stato fatto per tentare di parare ritardi, voci e contrattazioni in corso non esemplari per l'istituzione, coprire con una nuvola di fumogeni i reali scopi dell'operazione da subito in realtà “acclamata” dalle stesse dichiarazioni su Cascinazza ed Expo e qualcosa d'altro.
La cosa ha determinato problemi anche dentro la maggioranza, sia in giunta che in consiglio e fuori (segreterie dei partiti) tanto che un consiglio è stato rimandato di una settimana e qualche dichiarazione è emersa allo scoperto anche sulla stampa.
Il sindaco giura che non ne sapeva niente e che nulla è deciso. Lo stesso assessore ce la mette tutta in consiglio per dimostrare le sue buone intenzioni “incomprese”: è una proposta per “sognare”, tutto da vedere e discutere. In realtà la questione confina con l'incubo per la città. Qualcuno scherzando suggerisce che Roma fu messa a sacco dai Galli e Monza rischia di essere messa a sacco da Romani.
Si ha la sensazione che la questione non finisca qui data la scorrettezza istituzionale di trattare coi privati al di fuori da ogni regola trasparente come detta la legge. Non è un caso che il consiglio non ne sappia nulla, la commissione urbanistica non è mai stata riunita e informata, la stessa giunta ne sa poco o niente, così almeno ne consegue dalle stesse dichiarazioni di alcuni, compreso il sindaco.
 
Fase preliminare
Assenti gli assessori Sassoli e Antonicelli

Sulla questione urbanistica interviene Faglia (min): non ci riconosciamo nei contenuti pubblicati dal Cittadino. La città ha bisogno di valorizzare le sue eccellenze anche dimenticate e non di illusioni e fantasie. Contrattazioni con i privati ancor prima di proporre un progetto alla giunta, alle istituzioni. La fretta che l'assessore dichiara è allarmante così come le intenzioni di sentire il consiglio dopo l'estate. Il PGT appena approvato detta linee precise (valorizzare le aree degradate e realizzare servizi). L'assessore ha fretta ma è latitante con le istituzioni e si incontra solo coi privati. Metodo di lavoro sconcertante ed extra-istituzionale e che relega ad ultima ruota del carro il consiglio comunale, i consiglieri di maggioranza e minoranza che possono esprimere il giudizio sui reali interessi della città. Chiede al sindaco se condivide questo percorso. Non si vorrebbe ripetere la situazione del “tavolo” di confronto sulle osservazioni del PGT quando la giunta ha premiato alcune aree per il massimo di volume residenziale (facilitate di completamento senza standard) modificando all'ultimo momento aree agricole e per servizi in contrasto con quanto proposto al tavolo stesso e senza trasparenza e chiarezza. Una gestione siffatta non è accettabile. Cita anche la trasmissione Report sul Piano Regolatore di Roma chiedendo ironicamente se si vuole fare un piano “alla romana”. Il metodo è che il consiglio è la sede titolata a discutere varianti urbanistiche. Sulle indicazioni non di fantasia ma in molti casi fantasiose e fasulle, non si parla di cose pubbliche realmente importanti per la città, come ad esempio, metropolitana, strade, strutture per l'infanzia. Ci vuole chiarezza e ricorda la presentazione nel 2003, per fare il piano, di un documento di indirizzo trasparente e di informazione a tutti. Presenta un'interpellanza dell'intera minoranza sulla questione.
 
Sindaco
: chiede di evitare certe frasi che non ritiene giuste (Faglia aveva fatto intendere che vi erano stati privilegi). Ribadisce che è disposto al dialogo e che nessun documento è stato portato in giunta (dichiarazione grave visto il comportamento dell'ass. Romani e le sue veline alla stampa). Rivendica che il tavolo politico per le osservazioni del PGT è stato una specie di miracolo dati i risultati di approvazione del piano che era stato adottato dall'amministrazione Faglia (il tavolo era stato proposto dalla minoranza e accettato dal sindaco e contestato dall'assessore all'urbanistica). Per la variante afferma che tutti gli assessori hanno fatto il loro elenco di priorità (asili, trasporti, deficit, scuole, strade). Sicuramente la variante non potrà essere chiusa in quindici giorni (altra affermazione di richiamo al suo assessore!). Sottolinea che l'Expo (a cui si era riferito anche Faglia) è un fortuna soprattutto per la Villa reale ma anche traino per alberghi, turismo, ristoranti, etc. La questione del metodo sta nel fatto che i comuni non hanno risorse e si devono rivolgere ai privati, qualsiasi sia il colore delle stesse. Certo è preoccupante se consumiamo altro territorio. (L'ICI va in maggioranza allo stato, va bene eliminarla ma lasciamo qualcosa ai comuni!. Ci sono aree comunali, come la ex TPM, la Fossati-Lamperti e su via delle Industrie che possono rendere al comune). Chiede a Faglia di non fare allusioni e sospetti perché ciò rende difficile il confronto.
 
Ascrizzi
(min) chiede un minuto di silenzio per i noti fatti e ricorrenza. Poi ribadisce quanto detto da Faglia in particolare sulle procedure anomale seguite. Tutti possono concorrere allo sviluppo di una città se non con un metodo corretto. Esempio, sull'area Fossati Lamperti era previsto un luogo per il lavoro e le attività produttive. L'Expo deve esprimere le eccellenze e l'identità del territorio, non le fantasie. Ad esempio, sulla dignità del “lavoro” cita che in questi giorni 16 comuni del vimercatese hanno approvato la delibera sull'High tech”. Non politica dell'immagine ma realtà.
 
Civati
(min) interviene sulla situazione e le prospettive dei progetti museali ed espositivi. Ricorda le cose interessanti fatte dall'amministrazione Faglia per la valorizzazione del patrimonio architettonico e paesaggistico con interventi culturali di ampio respiro e in particolare di trasformare il parco un “grande museo ambientale e artistico a “cielo aperto” (sculture ad esempio) ma anche al Serrone. (Bucci, Dudreville, Cernuschi, Murale di Milwakee, accordi con il Guggenhaim e il Vitra Museum, etc.). Oggi non si vede progettualità. Voci gravi e confuse sul parco, quasi di colonizzazione del nostro territorio. Altri in Brianza invece investono sulla cultura. Anche la prevista rete dei musei (Pinacoteca, Museo etnologico, Museo della memoria) sembra annullato senza alternative. Lascia anche perplessi la notizia del ventilato spostamento della Sagra di San Giovanni all'interno del parco sull'area dell'ex ippodromo. Si vuole sapere almeno in consiglio di chi è stata questa idea. Che ci sembra sbagliata.
L'idea della città esposta dall'ass. Romani sulla stampa. È presto per un giudizio di merito anche se non si capisce quale idea di città si intenda perseguire. Manca un lavoro integrato tra i settori dell'amministrazione con una serie di ipotesi dei privati un po' qui e un po' là, con idee di “compensazione” per i privati e senza progetto pubblico (cita la questione cave Rocca, dove si va dalla pista da sci alla clinica degli animali…). Ci pare assente una corretta valutazione della domanda e delle priorità e del coinvolgimento del consiglio. Emerge un'idea di città da consumare, composta da piccole identità private, da spendere e fare apparire come immagine di prestigio, compresa la questione expo. Siamo distanti da tutto ciò, manca attenzione al lavoro, all'economia, all'impresa e alla formazione, alle questioni ambientali. Manca un progetto di sostenibilità di scelte e sviluppo. Si augura che ci sia un confronto in consiglio sulle scelte.

Ass. Romani
ritiene che le espressioni di Faglia siano lesive e valuterà con i suoi avvocati. Ricorda l'iter delle osservazioni. Informa che agli assessori ha chiesto le necessità della città e che sono arrivate lunghe liste. Ritiene che la politica sia anche immaginazione. Afferma che ha scoperto che a Monza esiste la “concertazione”, che è stato convinto dal sindaco a perseguirla (ma non ci sembra proprio vero viste le affermazioni e il metodo seguito e i contrasti nella maggioranza oltre che con la minoranza). Condivide quanto detto dal sindaco, che il metodo col tavolo con la minoranza, sulle osservazioni del PGT, ha dato risultati. Afferma di aver attivato un confronto con alcune proprietà ma senza parlare di metri cubi (e le torri di cosa sono fatte, di nuvole?). Ricorda che ha incontrato delegazioni in gran numero. L'expo è una grande occasione. E vi sono quattro obiettivi: sviluppare la città in verticale o in orizzontale (ai posteri l'ardua sentenza?). Vi sono aziende che hanno chiesto edifici simbolici e questo significa anche attività; valutare l'elenco della spesa per le priorità degli assessori; ha senso tenere aree agricole non utilizzate, come quella della Cascinazza (mezza Europa discute e opera sul problema delle aree agricole periurbane e sul consumo urbano di suolo)?; la città nel passato è stata protetta, lui afferma che ha in mente “un nuovo modello di sviluppo” (accettando 20 proposte su cento dei privati e buttando le altre). Entro l'estate la giunta potrà valutare (quindi è vero che non ne sapeva niente e che non vi sono criteri preliminari) e poi anche il consiglio. Afferma che sta correggendo il PGT perché vi sono anche cose impraticabili. Tutto è ancora da discutere e aperto al confronto.
Montalbano (min). Cita Jovannotti “sono un ragazzo fortunato perché mi hanno negato un sogno” (riferendosi ironicamente alle parole dell'ass. Romani). Sono indignato afferma sia per le affermazioni di Fini sulla vergognosa graduatoria sui fatti di Torino e Verona. Anche per quanto detto da Monguzzi (che aveva parlato del XXV aprile) che la storia va riscritta. 63 anni fa vi erano gruppi che si combattevano.
Sulla questione urbanistica registra le contraddizioni nella maggioranza e il fatto che nel consiglio precedente il sindaco aveva affermato che non vi erano progetti sul tavolo. Tre giorni dopo, il giovedì, il Cittadino aveva pubblicato le sue dichiarazioni. Sull'expo ricorda anche Italia '90 e che più di metà dei progetti restarono incompiuti. Monza non ha bisogno di sogni e fantasie ma di ben altro. Se ci si è visti con una parte di proprietari e imprenditori, si chiede, perché non con tutti? Perché si è dato solo al Cittadino alcune informazioni?
Chiede all'ass. Maffè sul futuro della scuola Borsa. Al sindaco ricorda, sulla cultura del sospetto, che sarebbe meglio non dire una cosa per un'altra.
L'ass. Maffè risponde subito sulla scuola Borsa: si immagina una scuola diversa in ragione della legislazione cambiata con contratto del personale diverso da quello comunale.
Bubba (min) chiede all'ass. Romani quanto tempo ha dedicato per convincere il direttore del Cittadino sulla pubblicazione delle proposte e all'ass. Carugo sulla rescissione del contratto con la ditta appaltatrice di via Silva.
Vimercati (magg) ringrazia l'ass. Romeo per un intervento per gli autobus. Dice poi che nel parco, la domenica, alla chiusura dei cancelli sarebbe opportuna la presenza di vigili e polizia. Chiede anche informazioni su chi paga e chi no per la casa comunale e chiede che vengano recuperati i crediti di chi non paga l'affitto e le spese.
Tognini (magg) ringrazia Ascrizzi per il richiamo al lavoro, ringrazia anche Romeo per l'apertura dell'autosilo di via Volta.
Viganò (min) riprende la questione urbanistica. Prende atto delle grandi spese in atto e a parte l'esperto per la perequazione, ha notato che si spende di più per “aggiornare” gli studi idrogeologici e sul rischio idraulico di quanto si sia speso per farli dal niente come prima, perché? Come il caso sollevato dell'alto costo delle consulenze legali, come se il comune di Monza non fosse dotato di uffici e professionalità. L' ass. Romani ha detto la sua e si trova., grazie al PGT che non voleva, non in salita come allora ma in discesa (per questo ci voleva una risposta puntuale dato il terreno fertile, cosa che invece è stata tradotta in salita). Ci si aspetta un programma preciso e non fantasie. I sogni possono diventare incubi se le cose sono sbagliate e approssimative. Non è accettabile un tempo di mezzo anno senza alcun confronto istituzionale sulla materia urbanistica. Il consiglio e la commissione non sono informati di nulla. Il PGT, come ogni strumento operativo è migliorabile, come sulla perequazione, e Monza oggi lo può fare dato che è dotata di uno strumento avanzato e adeguato (lo si aspettava da più di 25 anni). La questione delle dichiarazioni al Cittadino va detta chiara: il giornale da qualche numero raccontava bene i fatti e le aree che erano state modificate negli ultimi giorni dalla giunta prima dell'approvazione del PGT, individuando le strane cose successe. Questo disturbava e con intuizione propagandistica si è cercato di interrompere questo fastidio per l'immagine giocando allo “scoop” e offrendo solo al Cittadino alcune informazioni in fretta e furia, fingendo di avere un programma e non solo un insieme di proposte di privati interessati. In realtà manca una prospettiva (non ne sanno niente la giunta, il sindaco, il consiglio), ma anche dei criteri, come detta la legge. Manca di conseguenza trasparenza e rispetto delle istituzioni. Vero che la legge urbanistica regionale consente la negoziazione per l'uso anche di risorse private nelle attuazioni (la legge nazionale no), ma qui per il metodo seguito siamo ai limiti di legge. Per i contenuti specifici si avrà tempo prendendo atto del passo indietro dell'assessore dopo la maretta nella maggioranza per quanto successo. Il sindaco dice sempre che vuole il confronto ma non basta bacchettare l'assessore dentro il palazzo, bisogna anche che dica e proponga un metodo per il confronto, se no non è credibile. Maretta c'è stata e chiediamo al sindaco e alla Lega (che si era dimostrata, anche per il PGT di maggior attenzione di altri e che ora ha maggiore peso politico) di essere coerenti nella tutela del territorio davanti a quella che sembra una sparata senza alcuna verifica di priorità anche solo perché il Documento di Piano dura cinque anni!
Faglia riprende la questione urbanistica affermando che si è scelta una strada scorretta verso molti cittadini data la conferma dell'assessore che si è parlato e “contrattato” con alcuni e non con altri. La variante è interesse di tutta la città. Si è attuato un metodo estraneo ad un corretto percorso istituzionale. Tranquillizza sul fatto che non spaventa il sogno o la discussione sul verticale e l'orizzontale e il rapporto coi privati, ma le priorità non devono essere dettate dal privato, ma seguendo delle regole trasparenti. Si stanno illudendo molti senza serie valutazioni. Intanto il PGT è fermo con danno alla città, non si sono avviate le procedure concorsuali per attuare aree strategiche.
Villa (magg) sostiene che l'ass. Romani ha parlato con chiarezza. Sostiene anche che i giornali non hanno riportato correttamente le dichiarazioni sulla questione dei casi Verona e Torino. Passa poi agli alloggi comunali della cascina Bastoni chiedendo se gli alloggi comunali, risanati coi soldi monzesi non debbano andare solo ai monzesi. Vi sono stati alloggi assegnati a stranieri con poca trasparenza nel 2006.
Anche per Petrucci (magg) l'intervento di Romani è chiaro e organico.
Rossi (min) pone l'attenzione sulla sicurezza nel senso che è anche problema di viabilità. Afferma poi che si legge una forte differenza tra un'attenzione al risanamento (Faglia) e quella di eccessiva espansione propugnata ora. Non appare la volontà di considerare la funzione pubblica cosa determinate per gli interessi delle città. In realtà, ad esempio, ci sono solo due asili previsti mentre è coperto solo il 40% del fabbisogno. Questa è una limitazione dell'accesso al lavoro delle donne.
Colombo E. (min) pone l'attenzione sul PGT la cui idea base era quella di investire sulle trasformazioni delle aree esistenti, non sull'espansione, ma sulla ristrutturazione urbanistica, con l'obiettivo di tutelare le aree libere e agricole, non consumando altro territorio. Ora tutte le proposte sembrano scaturire “dai bisogni e dalle richieste degli operatori”, con l'obiettivo chiaro e dichiarato di attrarre investimenti dell'Expo 2015.
In merito alle dichiarazioni dell'assessore e alla “lista della spesa” dei luoghi della cultura che si prevedono, rileva come manchino accenni alla Villa reale e al suo Teatrino in vista dell'Expo, non si parli più di biblioteche di quartiere (nemmeno di quella di via Lecco praticamente ultimata) né di quella centrale (era prevista in piazza San Paolo, la nuova destinazione, sede di uffici comunali come dichiarato alla stampa? è anche in contrasto con il bilancio di previsione), né di quella della circoscrizione 5 (unica a non averla); non si intenda promuovere e valorizzare il Museo del Duomo; non si parli di spazi per cinema, né del museo della città (ex casa Umiliati, citato nella relazione del bilancio di previsione 2008); non si parli di un museo ambientale del parco (che sarebbe perfettamente in linea per esempio con il tema dell'Expo), né di un museo etnografico e del lavoro (presso l'ex cotonificio Cederna), né dell'archivio storico comunale, grande risorsa per la città, né di un museo botanico presso la Villa Reale, né di un museo dell'automobile presso l'Autodromo…
Rifacendoci all'Expo 2015 e al tema proposto, Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita, ossia tutto ciò che riguarda l'alimentazione, dal punto di vista delle scelte urbanistiche che ci racconta la stampa non ci sembra che esse possano essere il linea con il tema, sottolinea, che meglio vedremmo collocate, inserite in contesti verdi, agricoli e non solo architettonici.
Marrazzo (min) contesta le dichiarazioni di Romani nel merito e nel metodo dato che in realtà non si è parlato realmente del futuro. Il vero sogno è quello di un mondo con più certezze per i giovani, senza la prospettiva di un lavoro precario.
Ass. Romani tenta una prima risposta in particolare a Montalbano, Faglia, Viganò e Rossi affermando: che i contatti e le contrattazioni sono avvenute per le aree che ha ritenuto più interessanti; che lui ha sentito il direttore del Cittadino e che aveva avvertito la giunta che gli avrebbe parlato. Che è stato fatto tutto in fretta e che il tutto è stato fatto dal giornale (sic!). Ribadisce che gli incarichi sono di alta professionalità (per la perequazione, ma nulla dice sui rischi idrogeologici assegnati con gara frettolosa) . Ribadisce che secondo lui il metodo è stato corretto in relazione alla possibilità di “contrattazione” coi privati, come da nuova legge urbanistica regionale. Si adegua al sindaco dicendo che il confronto è aperto e ad Ascrizzi che lo ritiene delle stessa sua parte. Conviene sulla necessità di programmare più asili nido.
 
Sopra si sono riportati gli interventi che in maggiore o minore misura si sono riferiti alla questione urbanistica. Vi sono stati man mano anche altri interventi su altri problemi e per presentazione di interpellanze:
 
Pepe (magg), dichiara di aderire al Partito delle libertà.
Mancuso dà il benvenuto a Pepe.
Monguzzi (magg) ritiene che per la festa del XXV aprile, da 63 anni a oggi, c'è una parte politica che vuole gestire la manifestazione. Sulla sicurezza racconta lungamente fatti personali su un furto subito.
Mariani (magg) interviene sulla viabilità di via Parravicini per la velocità e propone un dosso rallentatore.
Civati (min) ribadisce che mancano progetti per musei e mostre con un secondo intervento.
Ass. Di Lio risponde che le iniziative culturali richiedono tempo per essere organizzate; inoltre, a suo dire la questione Guggenheim è superata. Dà poi alcuni dati sulle mostre precedenti e dichiara che sta organizzando una mostra sui materiali dei musei civici.
Confalonieri (min) esprime il suo rincrescimento per il fatto personale di Monguzzi e presenta un'interpellanza su via Mariani.
Viganò (min) interviene per presentare due interpellanze: sulla Pastori Casanova (area dismessa) dove la giunta ha interrotto il piano particolareggiato avviato con motivazioni errate e la seconda sulle guardie ecologiche volontarie GEV nel parco, nominate ma prive di mezzi.
 
La seduta termina circa all'una e venti (invece che alle 24.30 come dovrebbe)… il presidente del consiglio l'ha prolungata per consentire all'ass. Romani di intervenire con un secondo intervento.
Anche per questa seduta solo fase preliminare, nessuna discussione di oggetti, la questione urbanistica è troppo importante.
 


CONSIGLIO COMUNALE DEL 21 aprile 2008

Premessa

Dopo la pausa elettorale
di qualche settimana riprende il Consiglio. Due i temi iniziali:

  • uno ancora purtroppo sulle morti a causa del lavoro. Tragedia infinita a cui sembra non si sia in grado di far fronte. Il problema è posto dal presidente, intervengono in molti, Ascrizzi (min), Adamo (magg), Tognini (magg), Scanagatti (min) che esprime in particolare la volontà che tutti collaborino su una questione così grave e su cui deve partecipare e fare attivamente la propria parte ogni comunità locale; Arbizzoni (magg) che dichiara che manca un'etica del lavoro; ass. Mangone, che sottolinea, come assessore ai lavori pubblici, di aver ereditato, su questa questione, un buon impianto predisposto dall'amministrazione Faglia e dall'assessore precedente Marrazzo. Si riferisce alle procedure e ai controlli e sull'intenzione di continuare su questa strada. Apprezza anche la volontà del PD di collaborare su questo problema; Rossi (min) che sottolinea che oltre ai gravi lutti, gli incidenti gravi sul lavoro sono la 2° causa, ad esempio, di paraplegia. Occorre formazione e sottolinea che la nostra ASL è molto attenta a questo problema. Montalbano (min) segnala sul problema che Torino propone il 2009 come anno internazionale della sicurezza sul lavoro.

  • Sulle elezioni il quadro appare chiaro in riferimento alla vittoria del centro destra, pur con tutti gli elementi critici che conosciamo. Il messaggio del centro sinistra ha funzionato ma non è stato in grado di imprimere una trasformazione e un ribaltamento delle tendenze in atto. Ci vorrà tempo e ancora attenzione ai contenuti e alle risposte da dare. Imprevisto per dimensioni sia il crollo elettorale delle formazioni a sinistra del PD e il forte incremento della Lega (con migrazioni di voti che appaiono anche una protesta come era già avvenuto nei primi anni '90). Rilevante comunque il risultato del PD in città con valori mai raggiunti prima e il sostanziale contenimento dell'UDC che aspirava a diventare ago della bilancia. Il centro sinistra e la sinistra hanno sempre storicamente pagato, molto spesso per colpa di altri, lo stato critico dei valori, dell'economia, della fragilità politica e sociale del nostro paese di fronte ad altre democrazie. Sia per debolezza nello spiegare i problemi e i tempi di risposta ai fabbisogni popolari, sia nell'immagine di un'alleanza talvolta litigiosa e che paga le colpe e le inefficienze della politica di tutti e dello stato nei suoi vari livelli (ad esempio la situazione dei rifiuti in Campania). Non secondario lo sfruttamento di forte disagio determinato dai problemi della sicurezza. Tutto questo lascerà tracce sia per chi governerà che per chi starà all'opposizione.

Fase preliminare
Assenti gli assessori Romani e Baldoni

Sulle elezioni intervengono (altri comunque citano marginalmente il fatto nei loro interventi): Ghezzi (magg) che ringrazia gli elettori del PDL e sottolinea la semplificazione politica al Senato, con 5 gruppi, e alla Camera, con 6 gruppi; Ascrizzi (che non fa mistero della crisi per la sua formazione che dovrà riprendere le fila del discorso della sinistra e ringrazierà Tognini per l'attenzione al problema posto in intervento successivo, non così per Villa); Mancuso (magg) segnalando in particolare il tema della sicurezza; Faglia (min) che esprime il rispetto per il risultato del voto ma che ciò non esime dalle preoccupazioni delle conseguenze. Cita il cardinal Tettamanzi per il rispetto dei diritti civili di tutti e sottolinea che la Costituzione non è un intralcio alla vita politica come il candidato presidente, ed è cosa grave, sembra aver sostenuto. Cita anche il valido studio fatto da alcuni studenti della Bocconi sui risultati nell'economia dei governi di centro sinistra e di centro destra. Vi sarà come in passato il pericolo che si scarichi tutto con gli affari edilizi e gli oneri di urbanizzazione con gravi conseguenze; Colombo A. (magg) che sottolinea la novità voluta dal PD che ha corso da solo portando a una situazione bipolare e che i voti della sinistra sono andati anche alla Lega; Villa (magg) che sottolinea il risultato della Lega, gli elettori chiedono legalità, sicurezza e qualità della vita. No all'immigrazione senza lavoro, prima i nostri cittadini poi gli altri, afferma; Scanagatti (min) che sottolinea che il PD ha avuto 11 punti in più del precedente Ulivo. Gli elettori hanno ragione anche quando non li comprendiamo del tutto e Veltroni ha avuto coraggio. Auspica che venga comunque superata l'attuale legge elettorale. Occorre tessere di nuovo il rapporto con il paese sulla base di un progetto politico. A questo punto si vogliono vedere le risposte del nuovo governo auspicando che non si parli di due tempi, senza fare commenti sul fatto di riproporre per 15 anni la stessa candidatura a presidente del consiglio. Fa riferimento anche alla questione della Provincia di Monza e Brianza messa in dubbio per la pienezza delle sue funzioni (in campagna elettorale si è anche prospettata dal centro destra l'abolizione delle province).

Vicende urbanistiche. Altro tema importante e generale segnalato in consiglio è stato quello sulle vicende urbanistiche. La questione si è innescata prima con un accenno di Faglia, nel suo primo intervento, lo stupore per le dichiarazioni dell'ass. Romani non ha trovato di meglio che dire di costruire alberghi alla Cascinazza per l'Expo. Romani che in Consiglio non c'è quasi mai. Qualcuno ha detto prima che non bisogna parlare degli assenti, infatti sono mesi, dice Viganò (min) che deve chiedere dove sono gli “Indirizzi” per le varianti urbanistiche”, in attesa della presenza. Legittimo modificare il piano, ma con trasparenza. Poi Viganò mette in evidenza che il consiglio, sull'urbanistica non viene mai informato e non si risponde alle interpellanze in materia. La commissione urbanistica non viene riunita da settembre (approvazione PGT). Non viene informata né la minoranza né la maggioranza. Si sta procedendo a frenetici incontri e “contrattazioni”, talvolta fantasiose, con le proprietà, finanzieri e “mediatori esterni” a vario titolo, mentre le istituzioni vengono lasciate all'oscuro. Non vengono dati indirizzi istituzionali e si procede senza alcuna trasparenza come sarebbe doveroso. Il sindaco dice e parla di confronto, che invece non esiste, e l'assessore preferisce parlarne solo con i “privati interessati” scavalcando le istituzioni e il consiglio. Caso emblematico ad esempio il piano particolareggiato della Pastori Casanova già avviato dalla precedente amministrazione (a costi accettati dal privato) e che questa, interrompe con delibera di giunta, trincerandosi dietro motivazioni inesistenti, con un conseguente danno pubblico. Infatti si confondono le procedure del PGT per il piano di lottizzazione o di recupero privati col piano particolareggiato che è strumento di iniziativa pubblica. Si richiama al sindaco, chiedendo se sa cosa sta succedendo (lo stesso Adamo, magg, durante il consiglio chiederà in generale che i consiglieri vengano informati sulle iniziative).
A tutto questo il sindaco (evidentemente colpito dal richiamo e dalla contraddizione tra quello che si dice e quello che si fa), dà una sua risposta trincerandosi dietro il fatto che la giunta ha “grandi progetti” che appena definiti verranno portati al confronto. La giunta ha già respinto richieste non adeguate, a suo dire, dei privati chiedendo servizi utili alla città, asili nido etc. Prima saranno sentiti i consiglieri di maggioranza e poi (dulcis in fundo) anche quelli di minoranza. Afferma che vi sono polemiche strumentali (peccato che appena qualche giorno dopo, sul Cittadino l'ass. Romani spari un suo fantasioso programma da pubblicità di ipermercato immobiliare dove si prospettano torri come funghi in mezza città e dove i “precari”, date le priorità elencate, potranno andare a sciare e divertirsi, gli verrà anche ricordato poi da Viganò che l'Expo è un'occasione pubblica per i trasporti metropolitani e le nuove fermate ferroviarie, oltre che per il parco e la Villa come ricordato anche da assessori di Milano). Faglia interviene sulla risposta del sindaco sottolineando la gravità della situazione priva di regole. Si teorizza che chi da di più fa di più lasciando al privato le scelte urbanistiche e rinunciando al ruolo pubblico ai danni della collettività. Occorre tutela le aree libere non edificate e sono allarmanti le parole del sindaco sulla fiera che non dicono dove e perché. Il consiglio non viene informato e si procede con approssimazione. Faglia coglie anche l'occasione per ringraziare i presidenti delle partecipate (Livia Porta, Giorgio Crippa, Beretta e Mori).

Nel corso della seduta vi sono stati interventi su temi generali o mirati e in particolare:

Centro sociale di via Boccaccio: Civati (min) ricorda la situazione e chiede perché l'ass. Allevi interviene sulla stampa su questa questione invece dell'assessore competente che sembra sotto tutela.

Piano Urbano del Traffico: parcheggi e percorsi pedonali: Dalla Muta (min) evidenzia la situazione carente dei marciapiedi nella zona del vecchio Ospedale, rileva la mancanza di parcheggi in centro e le difficoltà del mercato del sabato e chiede, in modo critico, dove è finito il Piano Urbano del Traffico.

Trasporti locali su gomma: topi e luci al Cimitero: Monguzzi (magg) sottolinea che si stanno facendo alcune modifiche (capolinea bus Z 2003) dopo le proteste dei cittadini. Richiama inoltre il fatto che vi sono ancora topi nella zona di via Carlo Alberto e della Solera. Mariani A. (magg) rileva la questione topi anche per il Villoresi nella zona di via Sempione e che al Cimitero mancano le luci in alcune zone.

Antenne per i cellulari e inquinamento elettromagnetico: l'ass. Boneschi informa che lunedì 28 aprile si terrà al Binario 7 un convegno (ore 15) con ARPA e ASL sul problema dei campi elettromagnetici (la questione trova attenzione anche per il contributo della minoranza e della petizione avviata dalla consigliere E. Colombo, min, che è stata sottoscritta da ben 755 persone sull'antenna di via Enrico da Monza a ridosso della scuola Raiberti).

Diritto di parola in consiglio: nel suo intervento generale Viganò (min) richiama il presidente sulla lettera a lui inoltrata dopo che in sede di ordine del giorno sul bilancio lo stesso ha impedito di parlare su richiesta di altri consiglieri, contravvenendo al regolamento, alla legislazione in materia e al buon diritto di un consigliere. La risposta non c'è nel merito della questione e ciò avrà probabili conseguenze.

Benemerenza Associazione Carabinieri: Palumbo (magg) propone la benemerenza per il volontariato svolto e altra interpellanza su questioni igieniche.

Sicurezza e degrado di alcune aree e zone: Marrazzo (min) segnala e chiede sicurezza e sistemazione (si richiama anche all'ass. Antonicelli) per aree degradate e in abbandono (cita via Poma e Machiavelli come esempi).

L'Italia dei laureati: Brioschi (magg) inoltra un ordine del giorno sulla situazione del disagio di tanti laureati che non trovano adeguato lavoro.

Civica Scuola Borsa: Montalbano (min) interroga per sapere prospettive, sistemazione e intenzioni dell'amministrazione e chiede di informarne il consiglio data la rilevanza del problema. L'ass Maffè risponderà poi che vi è stato un incontro coi dipendenti (la scuola nacque nel 1861) perché la scuola possa avere autonomia statutaria e finanziaria come prevede la legge regionale.

Metropolitana e ferrovia: Confalonieri (min) segnala quanto previsto dal PGT per metropolitane, la M1 a Bettola e la M5 in città sino al parco, ferrovia, stazioni, come Monza Est di via Libertà – Einstein. Prende atto con soddisfazione che la regione (al contrario di quanto sosteneva il sindaco) ha approvato la prosecuzione della linea M1 a Bettola, come da piano dell'amministrazione Faglia. Ci si aspetta risultati dal Piano del Ferro partorito nel 2001. Il sindaco interviene brevemente per dire che si sta parlando anche per la M5 ma sino al polo istituzionale della provincia, l'ospedale, l'università, la Villa reale e il Parco. Ci saranno indicazioni anche dalle Ferrovie. Viganò riprende la questione rilevando che il sindaco dopo un po' di tempo si accorge di cosa prevede il PGT (piano di governo del territorio) e cioè della M5 come descritta dal sindaco stesso. La linea della ferrovia resta un mistero dato che il sindaco sa che i due binari aggiuntivi non sono fattibili e uno solo inutile. Le fermate ferroviarie su cui agire sono previste dal PGT e le ferrovie nicchiano su quella di Sant'Alessandro o alla ex Fossati Lamperti (sarebbe opportuno non raccontare storie di fantasia e lavorare sulle cose utili anche nel confronto di tutti e negli interessi della città. L'Expo è un'occasione in tal senso su cui lavorare).

Utilizzo della Cascina Bastoni come alloggio comunale: Rossi (min) sottolinea che alla cascina ci sono 16/17 alloggi e 4 ex occupanti che entrano nella stessa. Chiede perché la parrocchia citata in delibera entra nel merito dell'aggiudicazione degli alloggi. Chiede quale sia la trasparenza delle scelte, che devono essere oggettive.

Edilizia Popolare e Piani di Zona: Viganò (min) presenta interpellanza dato che è stato finalmente pubblicata la graduatoria di assegnazione delle aree di edilizia economico e popolare (piani di zona dell'amministrazione Faglia). Si vuole sapere della questione del coordinamento dei cantieri tra piano di zona e interramento di viale Lombardia. Quando al completamento del piano casa già a suo tempo previsto?

Nomine nelle partecipate: Scanagatti (min) che aveva segnalato irregolarità sulle nomine, ribadisce di aver ricevuto il documento richiesto ma che ciò lascia inalterato quanto già affermato in consiglio precedente su indirizzi e curriculum.

Parco reale e chiusura per la processionaria: l'ass. Maffè informa che il 28/4 il Parco sarà chiuso per poter procedere alla disinfestazione.


Ore 24.30, fine della seduta. Non sono stati discussi oggetti, il tempo è stato utilizzato tutto per la fase preliminare, dopo 5 settimane di sospensione delle sedute consiliari.



CONSIGLIO COMUNALE DEL 17 marzo 2008

Assenti gli assessori Di Lio, Romani, Carugo, Mangone.


Premessa
Ultimo consiglio prima delle elezioni politiche e, in molti comuni, anche amministrative. Elezioni importanti dopo una strana caduta del governo Prodi. Governo che ha fatto la sua parte in un momento difficile e con pochi numeri.
Indubbia la capacità e i risultati (basti anche solo pensare alla riduzione del debito pubblico), pur in queste difficili condizioni che sono risultato di quella legge voluta dal centro destra e che oggi disconosce. Legge che tuttora siamo obbligati a usare, sempre per l'irresponsabile atteggiamento del centro destra.
Strana, la crisi, perché voluta e architettata con qualche senatore dissenziente e da qualche esterno volonteroso sul caso del Ministro Guardasigilli e la moglie Presidente. Questione in sé poco rilevante ma che è servita a far cadere il governo.
Strana anche perché, di fronte alle buone cose fatte e alle indubbie capacità del premier Prodi di comandare una barca nel mare procelloso, buona parte della stampa ha utilizzato non la verità delle cose ma spesso solo luoghi comuni e discredito.
Quasi un triste divertimento nazionale contro la politica in generale e contro chi governa in particolare, come se un grande paese serio ne potesse fare a meno. È la seconda volta che Prodi fa bene e forse per questo viene mandato a casa. Più passa il tempo e più il valore delle cose fatte emerge e il tempo darà meriti e ragioni dovute.

Nel nostro consiglio il vento del rinnovamento politico è ben lontano soprattutto per l'atteggiamento della maggioranza che impedisce ogni serio confronto e agisce costantemente nella stanza della giunta, anche tra parole grosse e litigi. Almeno così dicono i ben informati o anche solo chi passa in corridoio in alcuni momenti caldi. Anche molti consiglieri di maggioranza sono tenuti all'oscuro.

Fase preliminare

Il Presidente ricorda la figura di Moro di cui ricorre la barbara esecuzione da parte dei terroristi. Su questo interverranno per il ricordo più consiglieri.
In questo consiglio nella fase preliminare si sono affrontati più problemi che vediamo di elencare brevemente.

Politiche giovanili: Civati (min) pone e illustra il problema riferendosi anche alle possibilità e risorse offerte da Ministero e Regione e che non vengono utilizzate dal comune; chiede se qualcosa in questo senso viene portato avanti dall'amministrazione.

Tibet e Cina: Riga (magg) interviene per primo sulla questione sottolineando lo sdegno per l'uso della forza in Tibet da parte del governo cinese. Anche Bubba, come altri per singoli accenni, interviene sulla questione, rilevando la necessità di un intervento europeo.

Terrorismo: A. Colombo (magg) chiede, ricordando la tragedia del terrorismo nel nostro paese, di porre una targa in via De Leyva per un cittadino vittima del terrorismo (Paoletti). Su questo, per il ricordo e omaggio a Moro intervengono anche altri consiglieri. Scanagatti (min) in ricordo di Moro e delle vicende del terrorismo e del rischio che la democrazia italiana corse e della capacità e unitarietà della risposta democratica di allora. Viganò (min) si associa in ragione di questo ultimo concetto, all'omaggio a Moro ricordando anche esperienze dirette vissute in quei momenti.

Disagi nelle scuole e interventi di ampliamento: Marrazzo (min) segnala che in alcune scuole i bambini non riescono a bere l'acqua potabile dei rubinetti per il sapore sgradevole. Ricorda come nel giugno del 2006 si approvò il progetto definitivo dell'ampliamento della scuola Rodari per un importo pari a € 1,500.000 €: oggi si stanno già pagando gli interessi del mutuo, ma non c'è traccia del progetto esecutivo e su questo presenta un'interpellanza. L'ass. Maffè risponderà che l'acqua “sgradevole” è in due scuole come citato e che l'AGAM sta facendo verifiche. Sulla Rodari vi è solo un rallentamento, condivide che è assurdo pagare interessi per lavori che non iniziano.

Scuola d'arte ISA: Scanagatti (min) solleva il problema della protesta rivolta al sindaco da parte degli studenti dell'Istituto, visto che la giunta ha scelto di rimandare l'intervento di ristrutturazione, fatto grave. Anche Ascrizzi interviene sul problema e sull'importanza di fare chiarezza sulla questione lavori, data la importanza dell'ISA. Ass. Maffè risponderà che l'ISA è una “ questione complicata” dato che la provincia non investe aspettando la nuova provincia nel 2009. Con la ristrutturazione generale (Villa Reale, progetto concorso), la scuola potrebbe andare via perché non prevista (non è esatto, come si rileva dal bando) . Anche il sindaco in un intervento riprende la questione dicendo che l'incontro con gli studenti ISA è stato “vivace”, ribadendo che il progetto Carbonara (concorso) non prevede l'ISA e che per fare i lavori bisogna trovare delle alternative per 800 studenti (si ha sempre la sensazione di informazioni inesatte, come sul progetto Carbonara e il bando, incomplete e di ritardo nelle decisioni come se i problemi veri della città non fossero conosciuti e valutati se non volta per volta e casualmente).

Nomine comunali nelle aziende e simili: Scanagatti riprende la questione delle nomine, già emersa in consigli precedenti e che sono molto discutibili. Non si è fatta alcuna delibera di orientamento e indirizzo in consiglio e neppure informato mettendo in essere la stessa legalità delle nomine. Chiede pertanto al segretario di avere copia e la documentazione necessaria sui nominati.

Spese sostenute per il PGT: come promesso nel precedente consiglio, Viganò (min) smentisce con dati esatti e conto della spesa le affermazioni dell'ass. Romani poi riprese da ass. Mangone su una fantasiosa spesa di 750.000 € per il PGT dell'amministrazione Faglia. In realtà sono stati dell'ordine dei 220.000 € considerando proprio tutto in abbondanza. Quindi le cifre a bilancio di questa amministrazione (dell'ordine degli 8.000.000 €) sono spropositate, come se non avessimo uffici tecnici e legali adeguati.
Faglia spese, per consulenza legale (dovuta allora anche alla novità della nuova legge urbanistica) 15.900 €, la Giunta Mariani ne prevede 300.000 € (solo per fare varianti dato che il PGT c'è già).

Badanti e Centro Lavoro: Rossi (min) affronta il problema del progetto “Custode sociale” del comune di Monza. Progetto in contrasto con la definizione socio-sanitaria regionale che ha radici diverse. Cita le cifre per la Fondazione Monza e Brianza e la Don Gnocchi e chiede quali contributi vuole dare Monza, sostenendo che servono criteri di trasparenza per l'erogazione dei fondi. Chiede anche quali siano i criteri per la tutela di anziani e persone fragili.
Democrazia in aula e scorrettezze della maggioranza: Montalbano si rifà a una lettera al giornale Il Cittadino che dà un resoconto degli avvenimenti gravi determinati dal comportamento della maggioranza in aula sulla discussione del bilancio comunale. Rileva che il capogruppo Ghezzi ha voluto giustificare la mozione (che di fatto impediva di parlare ai consiglieri di minoranza) citando e paragonando alla mozione Longoni precedente (amm. Faglia) sapendo invece che sono cose del tutto diverse. Auspica un confronto più sereno rilevando la gravità dell'affermazione non veritiera dell'ass. Meloro che ha parlato di ostruzionismo. Viganò su questo aspetto presenta una lettera al presidente ritenendo irregolare e lesivo dei propri diritti quanto avvenuto e attende risposta prima di procedere in altre sedi a tutela del ruolo di consigliere.

Centro per il Lavoro e Agenzia: Faglia riprende la questione già emersa nel precedente consiglio e su cui il sindaco aveva dato assicurazioni smentendo le affermazioni dell'ass. Carugo. Era stato ritirato per questo un emendamento della minoranza, invece il sindaco perde la faccia non mantenendo la parola data. Su questo intervengono anche Scanagatti e Ascrizzi (min). Il sindaco risponderà nel suo intervento, in riferimento all'agenzia per il lavoro, affermando che, secondo lui, le polemiche sono inutili.

Comunicazione con la popolazione: Faglia (min) informa sul fatto che la minoranza ha continuato la esperienza di comunicare quanto fatto alla cittadinanza (riunione indetta al Binario 7, che ha visto numerosa presenza di cittadini). Cosa che la giunta non fa. Elenca i dati puntuali del perché la gente si chiede e nota che la città “si è fermata” con la giunta di centro destra. Rimandiamo alla relazione che compare nel sito di Città Persone/Lista civica Faglia, che elenca con precisione tutti i punti che richiamano l'immobilità della giunta Mariani in molte importanti questioni, come per l'edificio di via Procaccini mentre si continuano a pagare affitti altrove, la sede dei Vigili ferma, altri edifici ristrutturati non ancora utilizzati, allo stesso Binario 7 parti terminate e non utilizzate, uffici Parco non trasferiti alla Cascina Fontana, Tribunale che non si sa come procede, Piazza Trento e mercato (ritorna o no?), sede dell'ospedale vecchio e università di scienze dell'organizzazione, edilizia popolare e convenzionata, etc. Oppure cose sbagliate e previste in bilancio, come l'acquisto dell'edificio di via Giuliani che non riveste alcuna priorità. Vi sono danni evidenti per la città. Il sindaco interverrà per una risposta con alcune valutazioni che sono apparse confuse, come sul vecchio ospedale e università (come se non vi fosse un Accordo di programma già avviato dalla regione) che non avrebbe gli spazi per l'università. Poi Viganò ricorderà sia l'Accordo di programma che la reale dimensione delle aree e degli edifici in gioco, che smentiscono quanto affermato dal sindaco. Il sindaco aveva aggiunto che gli sarebbe piaciuto essere presente (al Binario). Risponderà ancora Faglia, osservando che spetterebbe all'amministrazione informare la popolazione.

Antenna di Telefonia mobile in via Enrico da Monza: E. Colombo (min) interviene ancora sul problema ricordandone tutti i termini e le incoerenze e insufficienze dell'amministrazione. Presenta una Petizione che ha raccolto su questa questione ben 755! Firme di cittadini abitanti vicino all'antenna e alla scuola su cui incombe. Anche da altri verrà rilevata l'importanza della cosa, della partecipazione raccolta su un tema così delicato e che tocca la sensibilità di molti cittadini soprattutto dove vi è la presenza di bambini. L'ass. Boneschi dirà che è quasi contento della petizione (cosa che ha ripetuto anche alla stampa senza dire però quali le responsabilità dell'amministrazione di fronte all'abuso di un gestore e lasciando sempre intendere una presunta prevalenza normativa sul regolamento e Piano comunale).

Altri intervengono per: presenza di amianto in un'industria (Palumbo, magg); sicurezza nei Giardini di via Catalafimi (Montalbano); Brioschi interpella sul fatto che Monza non debba diventare città dormitorio; Vimercati rileva che due piccoli comuni hanno deciso di servirsi di LED per l'illuminazione pubblica con vantaggi; Gabetta chiede che vengano tolti tutti i cartelli della pace; Adamo chiede il rispetto di non fumare nella saletta consiglieri. Viganò interpella sullo stato di attuazione del PUGGS (Piano del sottosuolo), ormai vigente col PGT.

Fine fase preliminare. Discussione oggetti

Per i punti all'ordine del giorno si passa all'oggetto n. 22
Antenna NoKia Siemens collocata nel Parco, dopo lunghi rimandi e dopo che l'assessore non sapeva, in consiglio precedente, se già istallata oppure no. La questione aveva suscitato polemiche. Si chiede la deroga (il punto fu presentato già all'epoca Faglia) perché si rimanda al consiglio una decisione in contrasto col regolamento per casi di questo tipo. L'assessore ritiene che sia un atto dovuto indipendentemente dal regolamento approvato dal consiglio comunale (ma ciò non è esatto perché la deroga può essere data o meno e il continuo rimando dell'assessore a favore di scelte nazionali a suo dire prevalenti su quelle che hanno a cura gli interessi della popolazione della città, esprime la preoccupazione di molti su quello che si vuole fare e sulla debolezza di questa amministrazione di fronte ai “gestori”). Interviene sulla questione Scanagatti, visto che ancora non si dice quando l'antenna è stata installata così come appare confusa la questione del silenzio–assenso (infatti il silenzio assenso scatta se uno ha diritto non nel caso di una deroga). In realtà, sottolinea Scanagatti si tratta di una sanatoria. È necessaria maggior autorevolezza di fronte ai gestori e nelle scelte a difesa della popolazione. Anche Faglia riprende la questione rilevando che c'è responsabilità anche della SIAS per l'installazione non autorizzata ma che porta quattrini. In realtà l'amministrazione chiede di chiudere un occhio su un abuso. Ascrizzi si rende conto dell'imbarazzo di chiedere, da parte dell'assessore, di approvare una cosa già fatta in modo abusivo.

Si rileva tra l'altro nel dibattito che per il punto successivo 23 (antenna Vodafone, sempre nel Parco), il gestore ha correttamente atteso la deroga. Anche Della Muta (min) esprime perplessità su tutta la questione. Dagli interventi (Faglia in particolare) emerge chiaramente che questo voto di sanatoria di fatto non è affatto dovuto e che il consiglio ha piena facoltà di decidere nel merito data l'irregolarità del comportamento del gestore. Dichiara di non partecipare al voto ritenendolo un atto irregolare.

I due punti vengono approvati dopo interventi di Scanagatti e Ascrizzi, col solo voto di maggioranza.

E ORA TUTTI AL VOTO, consigli sospesi fino al 21 aprile.


I consigli del bilancio,
del mancato confronto e del sopruso

Sedute consiliari dei giorni
18, 19, 20, 25 e 27 febbraio, 5 e 7 marzo 2008
n. 22-23-24-25-26-27-28


Premessa
Da qualche consiglio non abbiamo inviato l'abituale relazione. Le ragioni sono tante. In particolare l'impegno per più sedute per il Bilancio di cui non si voleva, su una materia così complessa e già descritta sulla stampa, dare solo spezzoni.
Inoltre stiamo ripensando a come presentare i contenuti che man mano il consiglio comunale affronta. Ci vorrà un po' di tempo.

I sette consigli del bilancio
La discussione si è svolta in più sedute dal 18 febbraio al 7 marzo, dopo una prima breve illustrazione dell'assessore al bilancio. Come abbiamo già avuto modo di segnalare, si è ritornati in negativo al passato dato che siamo a più di due mesi persi per il 2008 (quasi tre, un quarto del tempo disponibile per l'anno). Ciò pone pesanti limiti e ritardi nei programmi, nelle opere e nella gestione dell'ente dato che in assenza di bilancio si è in una gestione provvisoria dove tra l'altro si spende in dodicesimi dell'anno precedente (ad esempio, il ritardo dei pagamenti ai fornitori è notevole).

La discussione ha visto, come detto, una breve presentazione, una fase di domande e chiarimenti alla giunta, una fase di discussione generale con presentazione di emendamenti e ordini del giorno e una fase finale di votazione dove la maggioranza, grazie a un presidente che si rivela di parte, impone il silenzio! Pure il bilancio è atto fondamentale di competenza del consiglio e non dell'esecutivo, la giunta. Persino qualche funzionario (a tutti i livelli) del Comune sembra non aver capito, per opportunità temporanea, questa differenza.

Altro fatto emblematico e nuovo è stata l'assenza in aula dei funzionari che avrebbero potuto rispondere e chiarire molte cose, in particolare i pareri tecnici sugli emendamenti (pareri che sono apparsi spesso molto discutibili). Lo strano è che non solo non si è avuto chi rispondesse e chiarisse tecnicamente in aula ma neppure è stato consentito (a nostro parere abusando di poteri non regolamentari) di discutere le ragioni dei pareri che hanno impedito la discussione e votazione della maggior parte degli emendamenti e degli ordini del giorno presentati dalla minoranza.

Pure la minoranza non ha certo fatto le sceneggiate di altri in anni precedenti quando quella che è l'attuale maggioranza presentava emendamenti e ordini del giorno volti solo ad attuare ostruzionismo all'approvazione di atti fondamentali per la città. Non ci si riferisce solo ai 19.000 emendamenti sul Piano di Governo del Territorio (che erano anche per la quasi totalità sbagliati per mal uso del computer) ma anche proprio a quelli presentati per il bilancio e sempre in generale discussi in aula.

Appellandosi a tempi definiti per la discussione sul PGT in anni precedenti e deformandone fini e contenuti, la maggioranza ha imposto al presidente (che d'altra parte ben volentieri si è accodato dichiarando di essere presidente della maggioranza) di impedire ai consiglieri di fare anche solo un intervento sugli ordini del giorno, confondendoli con gli emendamenti e stravolgendo non solo il regolamento ma anche il corretto dovere di rappresentare gli interessi anche della minoranza (come detta il regolamento stesso delle sedute del consiglio). Si è arrivati al punto di impedire un diritto del tutto chiaro per un consigliere eletto regolarmente: di prendere la parola, anche per una sola volta su un oggetto da votare in consiglio come un Ordine del Giorno. La questione è grave e avrà probabilmente delle conseguenze.
Pure quanto fatto dalla minoranza non era certo volto a fare ostruzionismo, anzi si era del tutto accettato di concludere in quella sera il bilancio e la votazione.

Si è arrivati ad atteggiamenti falsi tanto che alla seduta dei capigruppo, prima del bilancio, la maggioranza dichiarava di operare per fare ammettere quasi tutti gli emendamenti alla discussione per poi dichiarare il contrario in aula. In altra seduta dei capigruppo dichiarava di avviare la discussione almeno sulle ragioni che avevano portato alla non ammissione della maggior parte degli emendamenti della minoranza e poi in aula si è rimangiata il tutto plagiando il presidente che ha impedito addirittura di parlare sugli ordini del giorno.

In realtà di fronte a serie proposte non certo stravolgenti ma di integrazione positiva del bilancio negli interessi della città, la maggioranza, o meglio una parte di essa, che è prevalsa, ha voluto impedire ogni confronto costruttivo, e questo è un danno alla città, alla convivenza democratica e al ruolo della politica. Il bilancio che è stato votato solo dalla maggioranza non rappresenta la città tutta ed è povero di idee e di obiettivi su aspetti fondamentali, sociali, infrastrutturali e di mobilità, di opere pubbliche, di ambiente ed energia, di politiche della casa, di cultura e di efficienza di gestione.

Per breve sintesi aggiungiamo che vi sono stati molti e articolati interventi in prevalenza di minoranza che hanno affrontato sia la fase dei chiarimenti che quella della discussione generale e della presentazione degli emendamenti ammessi mentre il sopruso avvenuto e che ha impedito di intervenire prima sulla ammissibilità degli emendamenti non ammessi e poi anche sugli stessi ordini del giorno non ha consentito alla minoranza di partecipare a queste votazioni.
La conseguenza è stata che la minoranza non ha partecipato al voto sul bilancio abbandonando l'aula.

Consiglio del 18 febbraio 2008
Assenti gli assessori Arizzi, Sassoli, Boneschi. Sono intervenuti: Longoni (min), Faglia (min), Montalbano (min), Bubba (min), Elena Colombo (min). Hanno dato alcune risposte: sindaco e assessori Meloro, Carugo, Baldoni, Maffè, Allevi, Mangone, Di Lio, Arizzi.

Consiglio del 19 febbraio 2008. Assenti gli assessori Sassoli, Romeo, Romani, Arizzi, Boneschi. Sono intervenuti: Confalonieri (min); Montalbano (min), Vimercati (mag), Ascrizzi (min), ass. Mangone, Viganò (min), Faglia (min), Rossi (min), Bubba (min), Viganò (min), Ascrizzi (min), Confalonieri (min), Civati (min), Marrazzo (min), Rossi (min), Pilotto (min).

Consiglio del 20 febbraio 2008 Assenti gli assessori Gargantini, Boneschi, Antonicelli, Allevi, Di Lio, Arizzi, Mangone. Sono intervenuti: Rossi (min), Adamo (mag), Scanagatti (min), Elena Colombo (min), Faglia (min), Andrea Colombo (mag), Viganò (min), sindaco, Scotti (mag.), Mancuso (mag), Villa (mag), Vimercati (mag), Pepe (mag), Bubba (min).

Consiglio del 25 febbraio 2008 Assenti gli assessori Romani, Gargantini, Allevi, Baldoni, Mangone. Sono intervenuti: Ascrizzi (min), Marrazzo (min), Viganò (min), Mancuso (mag), Montalbano (min), Riga (mag), Marrazzo (min), Longoni (min), Tognini (mag), Rossi (min), Bubba (min), Montalbano (min), Longoni (min), Arbizzoni (mag), Tognini (mag), Monguzzi (mag), Brioschi (mag), De Pasquale (mag), Scanagatti (min.), Faglia (min), Marrazzo (min), Viganò (min).

Consiglio del 27 febbraio 2008
Assenti gli assessori Romani, Allevi, Maffè, Baldoni, Mangone. Sono intervenuti: Montalbano (min), Rossi (min), Ascrizzi (min), Bubba (min), ass. Meloro, Scanagatti (min), Ghezzi (mag), Ascrizzi (min), Faglia (min), Confalonieri (min), Scanagatti (min).
Si passa poi agli emendamenti ammessi con brevi interventi per illustrazione e voto da parte di Civati (min), Rossi (min), Longoni (min), Viganò (min), Dalla Muta (min), Faglia (min), Ascrizzi (min), Ghezzi (mag), Scanagatti (min), sindaco, ass. Sassoli.

Consiglio del 5 marzo 2008
Assenti gli assessori Romani, Arizzi, Baldoni.
Sono intervenuti: Scanagatti (min), ass. Boneschi, Civati (min), Marrazzo (min), Boscarino (min), Longoni (min), Viganò (min), ass. Romeo, Scanagatti (min), ass. Mangone, Montalbano (min), ass. Boneschi, Faglia (min), Viganò (min), Elena Colombo (per una raccomandazione).
Poi per gli emendamenti brevi presentazioni e dichiarazioni di voto: Longoni (min), Ghezzi (mag), Faglia (min), Scanagatti (min), Sindaco, Elena Colombo (min), Rossi (min), Ascrizzi (min), ass. Maffè.

Consiglio del 7 marzo 2008 Assenti gli assessori Arizzi, Sassoli, Mangone, Carugo.
Il Consiglio inizia con un augurio alle donne per l'8 marzo (Riga, Rossi e Mancuso). Sono poi intervenuti: ass. Boneschi, Tognini (mag), Faglia (min), ass. Romeo, Bubba (min), Scanagatti (min).
Scanagatti presenta una mozione per discutere le ragioni degli emendamenti non ammessi. Ghezzi (mag), Pilotto (min). Viene impedita la discussione.
Si cominciano a leggere gli ordini del giorno con interventi di Ascrizzi, Montalbano, Longoni, Villa , Scanagatti e ne esce una sospensione di mezz'ora data la situazione turbolenta. Ne consegue che la minoranza sospende la propria partecipazione al voto per il grave atteggiamento lesivo dei suoi diritti e di singoli consiglieri e in tal senso interviene per poi abbandonare l'aula prima della votazione del bilancio.

Riportiamo il contenuto del comunicato stampa della minoranza dopo questo grave atteggiamento.


COMUNICATO STAMPA
Conferenza stampa 10 marzo 2008
Durante la conferenza stampa tenutasi lunedì 10 marzo e indetta dai gruppi consiliari di minoranza sono state fornite precisazioni in merito sia ai contenuti del bilancio 2008 approvato (in data 7 marzo 2008), che alle modalità con le quali è stata condotta la discussione all'interno dell'aula consiliare.
Emendamenti ammessi (14 su 43). La minoranza, che non aveva fatto alcuna azione di ostruzionismo, ma anzi aveva presentato 43 emendamenti super partes, sempre in un'ottica costruttiva e collaborativa, si è vista respingere tutti gli emendamenti dichiarati ammissibili. Molti di questi facevano riferimento alla Linee programmatiche del sindaco e quindi rendevano coerenti le previsioni del bilancio rispetto alle enunciazioni.

Emendamenti ritenuti inammissibili (29 su 43). Con motivazioni del tutto generiche e pretestuoso, per altro in netto contrasto con la pressi del consiglio comunale di Monza, sono stati dichiarati inammissibili tre quarti degli emendamenti presentati. A nulla è valsa la disponibilità dimostrata dal sindaco a discutere in aula i motivi dell'esclusione: la maggioranza ha fatto quadrato e troncato il confronto.

L'assenza dei funzionari: contrariamente a ciò che è sempre avvenuto, né il Dirigente del Settore Bilancio, né alcun funzionario tecnico dell'amministrazione hanno preso parte alle sedute di consiglio. Poiché l'assessore al bilancio si è rifiutato di entrare nel merito delle domande di carattere tecnico rivolte dai consiglieri di minoranza, non vi è stata la possibilità di svolgere la benché minima verifica circa le motivazioni dei pareri espressi dagli uffici. Che cosa si è voluto tenere nascosto?

Arroganza e disinteresse. L'atteggiamento con il quale la giunta Mariani e la maggioranza hanno gestito la discussione in aula su un argomento così importante come il bilancio, la dice lunga sul senso delle istituzioni, sul rispetto della minoranze e sullo stile che caratterizzano questa compagine di destra.
Si è reso impossibile di fatto qualsiasi intervento della minoranza nel merito sia degli emendamenti dichiarati inammissibili che degli ordini del giorno, è stato perfino impedito ad alcuni consiglieri di parlare, offendendoli direttamente con provocazioni e fischi, in un clima antidemocratico e contravvenendo in più occasioni alle più elementari norme di comportamento e ricorrendo alla sistematica violazione del regolamento del consiglio comunale.

Presidente della sola maggioranza. Il presidente del consiglio non ha mai ritenuto di intervenire a tutela dei diritti della minoranza, anzi ha lasciato che altri si sostituissero a lui, consentendo l'assunzione di decisioni inopportune e in contrasto con le normali regole di confronto politico e civile.

Regole Padane. Cambiando in corso d'opera i tempi di intervento per illustrare gli ordini del giorno e limitando la replica a un solo intervento la Lega ha presentato e fatto votare dalla maggioranza una mozione in netto contrasto con il regolamento del consiglio comunale. Dopo questo ennesimo sopruso la minoranza per protesta ha deciso di ritirare gli ODG e di non partecipare alla votazione finale del bilancio.

Calpestata la dignità dell'aula. Tutti i gravi comportamenti tenuti dalla maggioranza hanno compromesso la dignità stessa del consiglio comunale e hanno trasformato un legittimo e corretto confronto politico in uno scontro di basso livello al quale la minoranza non ha voluto e mai vorrà conformarsi. D'altronde molti degli attuali esponenti di maggioranza nel corso della precedente tornata amministrativa si erano resi protagonisti di episodi inqualificabili: uno per tutti: la “pizzata in aula”.

Il bilancio approvato. Le ragioni di questo comportamento sono facilmente intuibili. La maggioranza, a corto di argomenti, sa bene che il Bilancio approvato presenta mancanze e omissioni, nonché manifesta incompetenza e totale assenza di progettualità. Accanto a errori di ogni genere e chiare imprecisioni, i conti tornano solo perché hanno sottostimato le spese e sovrastimato le entrate! Basta citare i casi di improbabili interventi di capitali privati per realizzare non si sa cosa e non si sa come, mentre spiccano la completa assenza di investimenti nell'edilizia popolare, nessun concreto intervento sulla mobilità, la mancanza completa di interventi strutturali nel campo sociale e tanto altro ancora.

Quando i soldi non mancano: le consulenze per il PGT. Nulla per la casa, per il sociale, per i giovani, per gli anziani, per un effettivo aiuto concreto alle famiglie, ma in compenso viene stanziata la considerevole somma di 700.000 € per pagare profumatamente una serie di consulenze per la Variante al PGT. Si pensi che per ideare, strutturare, valutare le osservazioni e definire il PGT in tutta la sua completezza sono bastati 170.000 €!

Scarse presenze, poco lavoro. Non è un mistero che gli assessori sono poco presenti in Comune. I cittadini, se non sono tra gli amici, devono attendere mesi prima di poter conferire con la maggior parte di loro. D'altra parte se il bilancio è stato approvato in giunta in ritardo rispetto al passato, costringendo all'esercizio provvisorio una ragione ci deve pur essere. Lo stesso lavoro del consiglio è discontinuo e sporadico, con lunghi periodi di interruzione. Le commissioni comunali e consiliari, di riflesso, lavorano poco e male. Alcune commissioni dopo l'insediamento non si sono più riunite, a dimostrazione di una paralisi della produzione amministrativa della giunta.

I distruttori. In una sola cosa questa amministrazione ha dimostrato maggiore energia rispetto alla precedente. Nell'opera di demolizione di ciò che aveva fatto la giunta Faglia, in un'ottica quasi vendicativa, frutto più di una furia ideologica, quali a voler segnare la presa del potere, piuttosto che valutare in modo adeguato ciò che è a favore della collettività.

I Gruppi consiliari del Partito Democratico, Città Persone – Lista Faglia, la Sinistra l' Arcobaleno
Monza, 10 marzo 2008


Emendamenti pervenuti

OGGETTO 43

Approvazione del bilancio di previsione per l'esercizio finanziario 2008, del bilancio pluriennale e della relazione revisionale e programmatica per il triennio 2008-2010


Emendamenti presentati dal Partito Democratico – totale 21

1.        Forum giovani
2.        Facciamo un bel macello: dal progetto al fare
3.        Creatività giovanile
4.        Attività e iniziative sulla pace
5.        1° Festival del Parco di Monza
6.        Centro Provinciale per il Lavoro
7.        Interventi di cooperazione internazionale
8.        Trasmissione diretta via web delle sedute di Consiglio comunale
9.        Istituzione Premio letterario “Città di Monza” rivolto alle nuove generazioni di scrittori
10.        Manutenzione straordinaria edificio di via Spallanzani
11.        Orti in città
12.        Acquisizione e progettazione area per Centro d aggregazione nel quartiere Cazzaniga
13.        Rimozione elementi inquinanti dagli edifici pubblici
14.        Manutenzione straordinaria alloggi comunali
15.        Riqualificazione piazzale scuola Ardirò
16.        Attraversamento ciclopedonale sulla ferrovia in via Medici
17.        Parcheggi di quartiere
18.        Recupero delle struttura di via della Lovera per attività di socializzazione degli anziani
19.        Consolidamento Forti e Liberi
20.        Sottopasso viale delle Industrie/Buonarroti (2° lotto); sottopasso via Amati-Bergamo, fermata ferroviaria in via Einstein, ciclabile via Canova
21.        Nuovi alloggi comunali


Emendamenti presentati da Città Persone Lista civica Faglia – totale 22

1.        Proventi da concessioni edilizie con aggiornamento oneri di urbanizzazione
2.        Proventi da concessioni edilizie: adeguamento monetizzazione delle aree degli standard urbanistici in caso di intervento edilizio e urbanistico
3.        Proventi da concessioni edilizie: perequazione, acquisizione di diritti volumetrici per acquisizione di aree e beni per verde, servizi pubblici e residenza pubblica o convenzionata protetta
4.        Giornata dei popoli
5.        Consulta delle comunità straniere
6.        Contributo ai nuovi nati di famiglie a basso reddito
7.        Contributo alle famiglie per nuove adozioni
8.        Borse di studio per giovani studenti monzesi
9.        Potenziamento servizi decentrati
10.        Parco Cascinazza – 1° lotto
11.        Nuova Pinacoteca
12.        Museo etnologico
13.        Ostello della gioventù
14.        2° polo universitario
15.        Interventi di restauro Villa Reale
16.        Nuova sede liceo musicale
17.        Parchi agricoli di cornice. Incentivi per interventi di riqualificazione aree agricole
18.        Potenziamento ufficio per il Sistema Informativo territoriale (SIT)
19.        Attuazione politiche energetiche per gli obiettivi nazionali e internazionali di riduzione dei consumi e attuazione fonti alternative.. Studi, programmi di incentivazione nel pubblico e nel privato
20.        Studi e piani per interventi a tutela della popolazione e dell'ambiente da rischi idraulici per esondazione del fiume Lambro lungo il bacino dello stesso e in particolare al parco storico e alla zona Cascinazza
21.        Edilizia economica e popolare residenziale pubblica e convenzionata. Previsione, predisposizione variante Piano di zona in attuazione delle previsioni di PGT e ai sensi della legislazione vigente e per l'approvazione CIMEP
22.        Viabilità. Studi e progetti per la realizzazione di un nuovo ponte sul fiume Lambro e sul Villoresi come previsto dal PGT tra circoscrizione 3 e circoscrizione 2

Ordini del giorno
Bilancio di previsione 2008

Sinistra Arcobaleno SA
Città Persone Lista civica Faglia CP LCF
Partito Democratico PD

ODG presentati - totale 19
1.        Circoscrizioni e periferie urbane (SA)
2.        Indirizzo sul contenimento dei consumi energetici e la promozione per fonti alternative rinnovabili (obiettivo Kyoto) (CP LCF)
3.        Gli anziani (CP LCF)
4.        Indirizzo per il piano casa (CP LCF)
5.        Indirizzo per l'attuazione del Piano di Governo del Territorio nella gestione delle scelte di bilancio (CP LCF)
6.        Abolizione ICI (SA)
7.        Cultura, turismo, promozione del territorio (SA)
8.        Lavoro e sicurezza (SA)
9.        Adozione carta europea della partecipazione dei giovani alla vita comunale e regionale (PD)
10.        Riduzione dei costi della politica (PD)
11.        Scuola pubblica (SA)
12.        Servizi alla persona, accoglienza, giovani, coppie di fatto (SA)
13.        Tavolo intersettoriale Città dei bambini e dei ragazzi (CP LCF)
14.        Informatica al servizio del cittadino (PD)
15.        Adeguamento parametri IRPEF (SA)
16.        Mobilità su ferro (PD)
17.        Incremento case popolari e di edilizia convenzionata (SA)
18.        Trasporto pubblico (SA)
19.        Territorio, aria e acqua sono beni comuni (SA)


CONSIGLIO COMUNALE DEL 11 febbraio 2008

Nessun assessore assente (è la prima volta in 21 consigli!).

Fase preliminare

All'inizio vi sono ancora condoglianze, questa volta per la scomparsa della madre di Fini condividendone, afferma con riferimento alle elezioni, il senso di responsabilità (Mancuso mag., probabilmente si riferisce al fatto che poche settimane prima era molto critico verso l'alleato?).
Vi sono anche interventi su aspetti particolari e importanti come:quello di Marrazzo (min), che chiede copia di progetti e documenti che dicano con chiarezza dove e come verranno realizzati interventi di opere pubbliche. Lamenta il fatto che da viale Campania sia sparito uno dei moderatori di velocità (dice il proverbio: la bona dona la fa cà, la bolgironna la fa desfà!): viene posto un problema su via San Gerardo (raccomandazione di Elena Colombo, min.): c'è la necessità di un moderatore di velocità, di segnaletica aggiuntiva e di moderatori della sosta atti a rendere maggiormente sicura la strada per i pedoni, altrimenti non protetti, da un marciapiede, spesso occupato dalle auto.

Vi sarà poi, lungo il dibattito, anche un intervento che chiede di rimuovere la copertura in amianto del rudere in via De Amicis, vicino al nido centro (Della Muta,misto); una raccomandazione di Bubba (min) all'ass. Romeo in relazione a via Zuccoli e a multe in occasione della pulizia delle strade, notificate oltre l'orario di divieto. Chiede anche, come metodo, una risposta con tempi adeguati per gli interventi degli assessori in consiglio comunale.

Faglia
(min) chiede all'ass Romani (per una volta presente) chiarimenti su una questione grave (già posta nella precedente seduta da Viganò ), rispetto alla richiesta del Ministero di avere “spiegazioni” sulla rinuncia al ricorso al tribunale delle acque intentata dal Comune di Monza nel 2004. Ribadisce che il canale scolmatore deturperà l'ambiente della città, del parco (in corrispondenza del ponte delle Catene): un canale profondo 7/8 metri, largo da 20 a 40 mt, un taglio dentro la città e il Parco, un oltraggio! Perché si rinuncia al ricorso?

Piazza Trento e Trieste
, Faglia riprende la questione ribadendo che per la sua sistemazione fu bandito un concorso internazionale, con 30 concorrenti e una giuria qualificata che è entrata nel merito e ha individuato un vincitore; che tutti i progetti sono stati esposti all'Urban Center. La giunta attuale (anche consiglieri di allora) sembravano contrari al parcheggio interrato, fecero un ricorso contro. Ora vogliono invece, in modo assolutamente arbitrario, cambiare il progetto frutto di una gara pubblica. Faglia spiega che qualunque modifica va sottoposta a un concorso pubblico, non si possono inserire elementi discrezionali senza rispettare le procedure. Anche l'aumento del costo dei parcheggi in vendita ci lascia stupiti: i costi in più sono dovuti a tempistiche non rispettate. Ghezzi (magg) interviene dichiarando che il maggiore costo delle rimesse non è imputabile solo all'attuale maggioranza (ormai diventa un ritornello!). Il Consiglio di stato aveva bloccato i lavori su ricorso presentato da ambulanti (e i ricorsi, il referendum?). Sulla stessa tesi risponderà anche l'ass. Mangone dando la colpa al ricorso al TAR). Anche Scanagatti (min) riprende il problema già segnalato nel precedente consiglio e dichiara che occorre spiegare ai cittadini l'incremento dei costi e che l'idea di cambiare il progetto è un'aberrazione. Il concorso poneva dei vincoli, come quello di dover ospitare ancora il mercato: sull'ipotesi di cambiare idea occorre un confronto in aula. Inoltre il primo programma delle opere pubbliche prevedeva che sia il parcheggio di piazza Trento che quello di piazza Citterio fossero da realizzare in project financing. Per il primo si è avuto ok a procedere, per il secondo invece la Sovrintendenza ha posto un veto totale.

Metropolitana: Faglia riprende anche questa importante questione e chiede al sindaco di fare chiarezza rispetto ai suoi incontri in regione: a luglio (2007) ha rinunciato al prolungamento della M5 – Bettola (è una decisione definitiva, chiede?), poi al prolungamento della Linea 1 (si ricorda quanto detto in campagna elettorale?) Ha promesso la ferrovia riqualificata con treni navetta, una rotaia dedicata (non se ne sa più nulla!); auspica che il sindaco si faccia promotore della Linea 2, c'è già un ok dalla Regione (il problema diventa sempre più rilevante dato che appare sempre più grave il ritardo, avendo perso le opportunità al tavolo interistituzionale col Ministro e gli altri Enti. Più volte sollevato anche con interpellanze che non hanno avuto alcuna risposta. La giunta sembra in difficoltà, non ammette gli errori e trascina le cose senza scelte chiare attuabili).

Giorno del Ricordo (10 febbraio) - manifestazione antifascista: Villa (magg) plaude per l'organizzazione sobria e rispettosa della ricorrenza del Ricordo, senza speculazioni di parte. Ricorda come a Monza arrivarono molti esuli, profughi istriani, dalmati e fiumani e come la nostra città li accolse. Giusto rendere loro questo tributo. Fascismo e comunismo ne hanno combinate “molte” in quei territori. Ascrizzi (min) sottolinea come dopo il momento istituzionale vi sia stato un evento importante, nel pomeriggio: una manifestazione con tante forze antifasciste e con una presenza massiccia di forze dell'ordine e decine di vigili urbani, senza motivo, con costi ingenti per la città. Ass. Romeo informa che la polizia ha ritenuto di chiudere il traffico nella zona del passaggio del corteo, fatto che ha comportato il massiccio intervento dei vigili, d'accordo con polizia e questura; non è stata l'amministrazione a decidere. Pepe (magg), da parte sua fa ripetute critiche alla manifestazione (in realtà è bello che la città reagisca ai comportamenti anche istituzionali di questi mesi di approssimativo revisionismo storico che ha fatto di tutta un erba un “fascio”).
Scanagatti puntualizza opportunamente che qualunque manifestazione-ricorrenza deve sforzarsi di unire, mentre le celebrazioni avvengono sempre in ambiti ristretti: “se ci sono solo i nostri amici c'è qualcosa che non funziona” e Montalbano (min) fa riferimento a rigurgiti di antisemitismo sulla cui condanna si sono dichiarate unanimi tutte le forze politiche.

Il problema di ordine pubblico e abusi nei locali pubblici è sollevato da Longoni (min). In particolare si riferisce a un ristorante in via Cattaneo: i clienti parcheggiano senza attenzione sui marciapiedi e il gestore non fa nulla perché la strada sia accessibile ai residenti. Un problema di schiamazzi c'è anche in via san Gottardo e Longoni richiama la relazione al bilancio di previsione 2008 dell'ass. Romeo, citando l'articolo riferito al rispetto della quiete in prossimità dei locali in orari notturni. Solleva il problema del centro sportivo Boscherona: ci sono attriti tra calciatori e pescatori per una rete troppo bassa (la palla disturba le attività di pesca).

Bandi a progressione verticale: interviene Marrazzo che si rivolge all'ass. Di Lio, riferendosi in particolare a due bandi: la prevenzione per i lavoratori nei cantieri e per il settore edifici pubblici e impiantistica. Auspica che un esperto venga cercato in modo corretto, non bastano prove selettive generiche. Chiede se i bandi siano stati concordati con organizzazioni sindacali. Presenta anche un'interpellanza sull'argomento (la questione del comportamento della giunta nei confronti del personale appare sconcertante dato che persone di alta qualità tecnica e storia nell'ente sono stati di fatto spinti ad andare in pensione o altrove con grave danno per il comune e la città. Sconcertante perché non vi sono ragioni credibili se non di attenzione “politica” mirata).

Regolamento e attenzione sui comportamenti verso gli animali: Ascrizzi segnala la vicenda del circo in città. Auspica controlli a manifestazioni che prevedono l'uso di animali. Ass. Gargantini ribadirà poi che non ha dato alcuna autorizzazione, che il circo sosta su un'area privata e finché non ci sono spettacoli non si può intervenire (in realtà abbiamo un regolamento che va rispettato).

La vicenda del Rondò e della licenza commerciale è ripresa, data l'importanza del problema affrontato anche in sedute precedenti: Scanagatti chiede all'ass. Romani di trovare spazio a un confronto all'interno dell'aula per verifiche: l'assessore ha fatto dichiarazioni alla stampa che la minoranza non condivide. Vi è una cesura profonda e radicale tra questa maggioranza e quella passata. Occorre assumersi il peso delle decisioni e chiarire le proprie posizioni.
L'attuale maggioranza volle quel centro commerciale (ma a suo tempo non tutti), mentre la giunta Faglia era contraria. L' ass. Romani replica che per la volumetria prevista ha fatto riferimento ad avv. Brambilla e avv. Inzaghi, cui ha chiesto dei piani in più e che gli è stato detto 4 piani più due mezzi piani; c'è una votazione fatta in consiglio da cui loro sono partiti, sa che ci sono state lunghe polemiche (in realtà non spiega perché si è cambiato il progetto). Faglia riprende anche lui e racconta di come la commissione edilizia in una seduta lampo, con il voto contrario dell'unico rappresentante della minoranza (due assenti) abbia approvato il progetto dell'edificio a gradoni (a Monza non erano consentiti sulla base di altre decisioni del TAR). La superficie commerciale era di 13.500 mq ma la commissione edilizia ha stabilito 5000 mq in più: questo è un tentativo di distruggere un percorso di correttezza amministrativa. Mancuso commenta invece (non si sa per quali casi vista la questione del Rondò) che la commissione edilizia sta lavorando bene.

Alle 23 termina la fase preliminare.

I consiglieri si iscrivono per porre domande relative al bilancio preventivo 2008. Nella seduta fanno a tempo a intervenire quattro consiglieri con più domande a seconda anche delle competenze e attenzioni peculiari: Marrazzo (chiede su vari aspetti non chiari che investono sia il settore sociale, che quello delle sanzioni, dello spettacolo; su aspetti inerenti le previsioni tecniche per i lavori pubblici; gli alloggi comunali e per il personale e la gestione in molti settori della amministrazione anche con puntualità di casi); Civati (interviene con più domande su biblioteche e politiche giovanili e lamenta il fatto che non ci sono, come per altri assessorati voci di entrate/uscite, ma riferimento ad affari generali, non esistono voci apposite); Rossi (interviene anche lei con più domande puntuali sulle politiche e previsioni nel sociale per scelte non chiare, investimenti e previsione di spesa per l'assessorato ai servizi sociali); Scanagatti (chiede invece sul decremento IRPEF, quello del fondo sociale europeo e dai fondi regionali; trova folle, riprendendo la questione di multe e sanzioni, l'ipotesi di aumentare le sanzioni/contravvenzioni fino a 5 milioni di euro, ossia 1.800.000 in più rispetto all'amministrazione Faglia e che inoltre vada comunicata ai cittadini!; chiede di spiegare la crescita degli affitti comunali e proventi di beni; di chiarire le alienazioni di aree comunali; e ritiene eccessiva la valutazione degli oneri di urbanizzazione).

Alle 24.30 il presidente invita altri consiglieri iscritti a parlare a inviare per posta elettronica le proprie domande alla sua attenzione, lui provvederà a inoltrarle ai diversi assessori, che risponderanno in consiglio il prossimo lunedì (il 18 febbraio).



CONSIGLIO COMUNALE DEL 4 febbraio 2008

Premessa

Il bilancio quest'anno è purtroppo in ritardo riprendendo vecchie abitudini di un tempo, prima del centro sinistra. Infatti negli anni Faglia, assessore al bilancio Scanagatti, si è sempre approvato il bilancio nei tempi di legge senza mesi di gestione provvisoria. Non è una questione solo di forma ma di sostanza per la città dato che ogni mese di gestione provvisoria si spende in dodicesimi dell'anno prima e con una serie di limiti. Vuole dire che le cose programmate non andranno in porto o con ritardo in ogni ordine di spesa del comune. Un danno perché, ad esempio, quest'anno si perderanno due mesi. Il 16% del tempo a disposizione dell'amministrazione per attuare viene buttato via.

Essendo quelli delle amministrazioni pubbliche tempi lunghi anche quando si agisce in fretta, questo tempo buttato al vento è gravoso e di forte danno alla comunità tutta.
Perché? Il centro destra maschera i suoi ritardi dicendo che il bilancio lo fa dopo la finanziaria e quindi lo sposta. Noi abbiamo sempre detto che ciò è negativo. Il bilancio si fa anche perché i contenuti sostanziali della Finanziaria in discussione al parlamento si conoscono molto prima e le modifiche non sono mai tali da compromettere il bilancio che comunque può poi essere aggiornato. Con questo non si perderebbero mesi.

Il Consiglio ha visto, verso la fine e dopo le 23.30, una breve illustrazione del bilancio comunale da parte dell'ass. Meloro (breve data l'importanza che un bilancio assume nella vita dell'amministrazione e della città, per la gestione, per la realizzazione delle opere pubbliche, per le forme di assistenza).


Sono assenti gli assessori Antonicelli, Baldoni, Romani, Arizzi.

Fase preliminare

Vi sono state da parte di alcuni, durante la seduta, delle condoglianze a Berlusconi per la scomparsa della madre.


Nella fase preliminare vengono posti più punti alla attenzione del consiglio sia di metodo che di contenuto. Civati (min) porrà la questione ricorrente delle mancate risposte alle interpellanze con richiami anche da altri consiglieri elencandone 6, importanti, da lui presentate (viabilità, golf, fondazione Parco e Villa, Autodromo, Amministrazione e sindacati per il personale, azienda speciale per il mercato del lavoro).

Anche Montalbano (min) interverrà sul metodo e sul presidente per il mancato rispetto del Regolamento (difendendo anche i diritti della Mancuso, magg). Non si è mai riunita la Commissione decentramento, lo Statuto non affrontato. Vi saranno momenti anche duri da parte dello stesso Montalbano e anche da Scanagatti per comportamenti sia del presidente che del sindaco e che sono censurabili.

Anche Tognini (magg) (con buona volontà) si lamenta perché ritiene che si dovrebbero discutere più cose in positivo di questa amministrazione. Va bene scontrasi ma preferirebbe parlare di cose reali come i bus ecologici, il Polo universitario, il restauro della Cappella degli Zavattari (che non c'entra col comune), le compagnie teatrali; la lirica al Manzoni e i dossi di viale Campania. Non si capisce sinceramente se la critica è volta alla minoranza o a chi impedisce di parlare in consiglio per volontà della giunta e del presidente di maggioranza.

Sempre come metodo vi sarà la solita richiesta di Ghezzi (magg) di chiudere le iscrizioni a parlare e la bonaria condiscendenza a questa imposizione fuori dalle abitudini da parte di chi presiede.

Longoni (min) con precisione e chiarezza contrapporrà un altro ordine del giorno chiarendo: che il segretario non è deputato a interpretare il regolamento ma lo è l'ufficio di presidenza; che Ghezzi non può decidere ma ne ha facoltà solo il presidente. È comunque il consiglio che decide col voto le regole da darsi non altri.
Vi sarà poi la proposta del presidente di votare, anche una mozione di Villa (magg) in una grande confusione di proteste per cui si perderà mezz'ora buona (non era meglio lasciar parlare gli ultimi consiglieri iscritti?).

Dopo aver auspicato un confronto che viene negato (richiamate le parole del sindaco nel programma), viene sollevata da Viganò (min) la questione commissione edilizia dato che è stata nominata palesemente fuori dalle regole. Si arriva al punto che la giunta convoca una parte della commissione (e non tutti) per discutere il progetto di modifica di piazza Trento e Trieste (e ti pareva che bastava un concorso nazionale! Tanto i soldi pubblici, come dice la Corte dei Conti vengono spesso buttati). La questione è di principio e imbarazzante per gli stessi commissari. Sulla questione per le modifiche al progetto di concorso compreso il rischio di non far tornare il mercato (a proposito di coerenza vi ricordate cosa diceva il centro destra all'opposizione?) interviene poi un consigliere di maggioranza che già altre volte ha posto critiche all'operato della giunta Mariani (mascherate con critiche a quanto fatto prima): Riga (magg), che affronta il fatto che la giunta ha maggiorato notevolmente e senza giustificazioni il prezzo delle autorimesse sottostanti la piazza (dai 27.000 € con Faglia ai 40.000 con Mariani). (E la stampa riporta dichiarazioni della giunta fantasiose che dicono che questo è colpa della precedente amministrazione,sic!, come sostenuto dall'ass. Mangone poi in consiglio). Risulterebbe che in questo modo l'operatore fa l'intervento gratis e incassa i biglietti in più.

Riga, sempre sul tema attacca anche per la questione di una fontana nella piazza e di dove va a finire il mercato? Su piazza Trento e Trieste interverrà anche Scanagatti, per l'eccessivo costo delle autorimesse che non tutela i cittadini. La modifica della piazza è preoccupante e in contrasto col mercato previsto nel concorso. Vi possono essere ricorsi dei partecipanti al bando con annullamento del tutto. Stiamo già pagando i ritardi come cittadini di scelte sbagliate.

Viganò aveva anche aperto la questione Rondò dei Pini (su cui poi vi sono altri interventi) dato che l'intervento approvato dalla commissione edilizia a variante del progetto prima permesso non sembra rispettare le norme e lo stesso accordo di programma (non è stata fatta la valutazione di impatto ambientale, come prescritto). La modifica in elevazione a sud di via Lario non è consentita dall'accordo (art. 5. pag.10/11, punto D) e rovina la prospettiva dalla Villa (e la sovrintendenza?). L'Accordo prevedeva per il privato un concorso informale e ciò non è stato fatto riducendo il tutto ad un aggiustamento strano dell'edificio a gradoni (art.9 , pag. 13, punto B). Inoltre l'autorizzazione commerciale data a suo tempo è di 5.000 mq meno di quella originaria. Non si capisce senza rinnovo di autorizzazione commerciale come si possa “consentire” una simile cosa, in contrasto con atti precedenti. Le modifiche sono tali da necessitare di una verifica regionale trattandosi comunque di una variante per le altezze in contrasto con l'accordo di programma. Queste decisioni di modifica denunciano chiaramente che il progetto originario era “non regolare” per la distanza degli edifici con danno a terzi ma anche all'amministrazione. È evidente che l'amministrazione di allora (Colombo) approvò un planivolumetrico in contrasto con la normativa vigente! (poi corretto dalla amm. Faglia). Perché non si è aspettata la conclusione del giudizio per maggior chiarezza? Ricorda che l'accordo di programma è atto fatto tra enti pubblici e non col privato che sottoscrisse una convenzione a parte. Anche Riga parla del Rondò e dell'ipermercato. In particolare per il rispetto (che non gli risulta) delle clausole di partecipazione dei commercianti di Monza e l'impegno di assumere personale in zona. Anche Scanagatti aggiunge sulla questione Rondò riprendendo più aspetti, dato che non è stata data risposta in consiglio ma solo mezza risposta sulla stampa. Le norme devono essere uguali per tutti, la licenza commerciale è di 13.000 mq, non di 18.000 come si vuole concedere.
Sul problema del tunnel di viale Lombardia si segnala una questione (Viganò). Nella riunione generale (pur importante) si è detto che si risolve il traffico. Non è vero. È importante per la riconnessione storica tra i quartieri ma non per il traffico che trova altro imbuto oltre, come è avvenuto quando si sono tolti i semafori sulla Vallassina. Facendo le file a Monza. Il problema è di “rete” sui trasporti su ferro e pubblici oltre che sulla viabilità e interventi a nord di Monza. Su questo ci sono gravi ritardi regionali ancor prima che statali e la perdita delle metropolitane anche per colpa di questa amministrazione.

Significativo il fatto che Mancuso e Brioschi (magg) abbiano presentato ordini del giorno sul problema casa. Nella seduta precedente Viganò aveva richiesto di dibattere il tema, compresa la situazione degli sfratti (rimandata per ora dal governo) per cui non presenta un proprio ordine del giorno ma aspetta per un confronto di valutare i contenuti posti. La prima sottolinea l'urgenza di provvedere per l'edilizia residenziale pubblica e il secondo per interventi per calmierare il canone di affitto (studenti, anziani e chi è in difficoltà per il reddito). Con poca avvedutezza il presidente sbaglia ancora e proibisce alla Mancuso di leggere l'ordine del giorno rifacendosi a un articolo del regolamento che in realtà gli dà torto. Questo atteggiamento ingiusto solleva proteste.

Nella seduta del consiglio precedente Marrazzo (min) aveva sollevato più problemi sulle opere pubbliche (interpellanze e ordine del giorno), questa volta Monguzzi (magg), che presiede la commissione che non si riunisce, se la prende con le opere fatte dall'amministrazione precedente affermando a suo parere che si sono fatte male molte cose. Elenca il canile, l'intervento di via Procaccini, il centro educativo d via Silva dove vi sono ritardi, la pavimentazione di strade e piazze, via Buonarrotti, etc.(mentre leggeva l'elenco, molti in consiglio pensavano: ma quante cose hanno fatto quelli di prima!). In realtà il tutto si conclude con una critica a Forza Italia (da cui è uscito dicendo che la commissione è stata fatta il 14 novembre ma ci sono problemi in quel partito e auspica un intervento della giunta). Anche Ghezzi afferma che le opere precedenti sono fatte male (nel secondo intervento Viganò ricorderà la piscina di precedenti a Faglia dove non ci si era accorti di un palo dell'alta tensione in mezzo all'area) e afferma che tutti hanno i loro scheletri e che bisognerebbe tacitarsi reciprocamente.
Una risposta puntuale sul tema dei lavori viene da Scanagatti che ricorda i comportamenti della precedente minoranza oggi maggioranza ricordando piazza Trento e Trieste (ritardi e costi per i cittadini), le incredibili opposizioni a dossi, percorsi ciclabili (gli incidenti a livello nazionale sono aumentati del 12% mentre a Monza si è avuto un notevole miglioramento). Si faranno i conti tra cinque anni, come per il traffico e le scelte di palese prevenzione della minoranza di allora e oggi qui come maggioranza. Come la limitatezza di vedute sulla rotonda di via Buonarroti che va sistemata facendo tutti gli interventi previsti (chiede giustamente perché si parla del sottopasso di via Messa invece di completare quello di via Buonarrotti).

Sulla questione della viabilità interviene l'ass. Romeo che afferma che la rotonda di via Buonarroti è sperimentale, che va migliorata la segnaletica e che l'amministrazione attuale non vuole fermare l'opera ma proseguirla. Assicura che si vuole intervenire anche per rendere più sicure le piste ciclabili e i dossi. Interviene anche su Brianza Trasporti per la linea all'ospedale vecchio e sulla linea Brugherio con fermata a Piazza Castello (rileva il problema di Largo Mazzini). Anche su via Lario sarà necessario intervenire per gli orari dei bus. La risposta era volta anche a Bubba che aveva sottolineato la esigenza di riorganizzazione delle linee urbane (almeno quelle poi citate dall'assessore Romeo anche per i disagi della popolazione anziana). Anche Confalonieri era intervenuto sulla viabilità e in particolare sulla rotonda Buonarroti ricordando la necessità di completamento e chiarendo il fatto che il traffico di attraversamento è diverso da quello locale e ci sono sempre code per l'autostrada.

Viene anche posto un problema scottante da Boscarino (min), già segnalato anche nella scorsa seduta di consiglio sulla situazione di degrado e abbandono della situazione in corso Milano e via Borgazzi (furti, risse, rapine) tanto che i negozianti sono costretti a chiudere prima. Evidenzia che non basta farsi belli con la sicurezza in centro, dove tutto è più facile (pur riconoscendo anche l'attenzione posta), ma dove è più difficile ma necessario intervenire, in una zona da troppo tempo abbandonata a se stessa.
Nei vari interventi si è parlato anche di dossi stradali che in alcuni casi devono essere corretti (Brioschi); di dove finiscono i rifiuti di Monza (interrogazione di Vimercati all'ass. Antonicelli) richiedendo di essere autosufficienti per i rifiuti nel territorio invece di mandarli all'estero; dei dirigenti del comune, per farne conoscere il ruolo e i dati (raccomandazione di Vimercati all'ass. Di Lio); della situazione inadeguata della sede della posta in via Rota e della necessità di un nuovo servizio nella circoscrizione 2, ha parlato Boscarino chiedendo al sindaco di intervenire; Petrucci (magg) rileva il grave fatto di aver ricevuto, come altri capigruppo, una missiva con insulti a un membro dell'aula. Elena Colombo presenta con Viganò un'interpellanza (Il Ministero dell'ambiente ha chiesto chiarimenti sulla strana e discutibile rinuncia dell'amministrazione in sede di tribunale delle acque. Ciò per una richiesta di interpellanze parlamentari che coinvolge anche la questione Cascinazza).

L'ass. Mangone dichiara (di fronte a cittadini che aspettavano una risposta) per un'interpellanza di Boscarino, di non essere in grado di dare ragione o meno.

Alle 23.30 mezzz'ora di presentazione del bilancio (dato solo qualche giorno prima alle minoranze o comunque ai consiglieri e di cui parleremo un'altra volta) da parte dell'ass. Meloro.



CONSIGLIO COMUNALE DEL 21 gennaio 2008

Il 19° Consiglio comincia alla spicciolata col rischio di non raggiungere, da parte della maggioranza, il numero legale per l'inizio lavori.
Si inizia, dopo interventi dei capigruppo e di chi lo conobbe, con un minuto di silenzio per la scomparsa di Paolo Zincone, medico conosciuto e stimato e che fu consigliere per il partito liberale.
Anche questo Consiglio è stato significativo per più aspetti che riguardano comportamenti e contenuti.

Premessa

Ancora una volta si è riscontrata la differenza tra il dire e il fare da parte di questa “maggioranza” che in città ha cominciato il conto alla rovescia, dati i comportamenti e le aspettative già deluse.
Ogni tentativo anche ragionevole di confronto proposto dalla minoranza viene non solo lasciato cadere in un pesante silenzio ma aggravando la polemica.

Le parole del sindaco al suo insediamento sulla volontà di confronto (ci si ricorda anche l'intervento al festival dell'Unità!) appaiono oggi parole lontane. Su molte cose, per sua volontà, per obbligo o per mantenere la posizione, appare come “rinchiuso” e impedito a rappresentare tutti. Molti continuano a ritenere che, al di là delle parti, le vesti di “uomo di paglia” non si addicano al sindaco e vedremo se avrà l'orgoglio di mettersi in gioco. Per ora lo fanno stare quasi zitto in consiglio.

Anche la posizione del presidente del Consiglio appare “in discussione” perché tenuto sulla corda dalla maggioranza con interventi molto critici nei suoi confronti, ordini imposti da capigruppo, tanto da rimangiarsi istantaneamente le sue stesse proposte senza batter ciglio. Il regolamento ormai è sovente calpestato nelle sue ragioni di fondo. Il colmo: un capogruppo di maggioranza (Ghezzi) fa una pessima mozione per chiudere la discussione. Intanto un consigliere si iscrive. Il presidente segue la mozione di maggioranza senza battere ciglio. Si protesta. Torna un poco indietro ammettendo almeno il consigliere appena iscritto. Il capogruppo gli fa segno di no col dito. Il presidente si rimangia la sua stessa parola e proposta.
I casi di questo prevalere dei “falchi” o di chi pretende, talvolta in assonanza con qualche interno, sono palesi, basti citare i movimenti nel personale, le nomine in enti e fondazioni, il dire una cosa da parte del sindaco mentre assessori o dirigenti ne fanno un'altra.

Fase preliminare

Più interventi segnalano aspetti particolari e generali di questa situazione emblematica, sofferente, che non informa, non si confronta, non risponde ai chiarimenti chiesti e interpellanze (Marrazzo, Bubba, Scanagatti, Faglia, Viganò, tutti min.). Sempre più spesso vi sono anche critiche di alcuni consiglieri di maggioranza (questa volta A. Mariani, in riferimento all'assessore Antonicelli e ass. Romeo che assicurano e non rispettano gli impegni e Riga, sulla questione vigili come meglio dopo si vede. Bubba di minoranza all'ass. Antonicelli per interventi di segnaletica non fatti dopo le assicurazioni).

La Sapienza e il Papa. Più voci, alcune di corretto rispetto ma anche di chiarimento dei reali contorni della vicenda e di un fatto spiacevole, altri di brutale attacco a chi ha idee diverse sostenendo la difesa di laicità. Abbiamo persino assistito a una “revisione storica” per cui vi sarebbero stati “rigurgiti illiberali” (Ghezzi, che ha presentato anche una mozione), senza coglierne la ironica contraddizione. Idem per il laicismo. Qualcuno nella foga ha scomodato anche i Brigatisti (Monguzzi) della prima ora (quelli dell'università cattolica di Trento per intenderci).
Il pasticcio, riteniamo, è di aver chiamato il Papa per l'avvio dell'anno accademico, non per una visita pastorale o per partecipare come e più di altre autorità a quel momento significativo per l'università ma per una lezione nelle intenzioni rappresentativa del mondo accademico. Mondo che non è stato concorde. Vi è stata una rinuncia lodevole del Papa, non un impedimento. Sbagliato chi ne fa bandiera pro domo sua, come a Monza per il cartello fuori dal Duomo. Ne hanno parlato, oltre ai sopra segnalati, Mancuso, di maggioranza, Faglia e Viganò, di minoranza, oltre a chi ha detto solo che concorda o no con interventi di altri.

Dignità della Politica. In questo contesto si è posto e analizzato il tema significativo della “dignità della politica” (Faglia). In effetti la situazione in essere, come le sconcertanti dichiarazioni di Cuffaro (presidente della Regione Sicilia) alla televisione con l'affermazione che non si può fare politica senza sporcarsi le mani e comportamenti di altri, rivelano una situazione emblematica. È opportuno il richiamo che nella nostra città ci vuole uno scatto di dignità dato che gli amministratori non sono in carica (come consiglieri, assessori o altro) se non per fare cose positive negli interessi pubblici.
Viene ricordato l'intervento del cardinal Tettamanzi per gli amministratori: “Non c'è politica degna di questo nome se non è al servizio del bene comune! Non amano davvero la città e non la costruiranno come autentica comunità civile quei responsabili della cosa pubblica che non si lasciassero guidare costantemente e concretamente da questo decisivo e insopprimibile criterio del bene comune e che lo assoggettassero continuamente a interessi parziali o individuali e personali o, addirittura illeciti e ingiusti“.

La biblioteca di piazza San Paolo e l'archivio storico. La minoranza, con un preciso intervento di Civati, ha ripreso e posto la contraddizione di quanto si afferma (continuità delle scelte e decisioni operative dell'amministrazione Faglia) e stato attuale delle cose dove vi è immobilità e confusione. La questione è importante per Monza capoluogo e per le politiche giovanili e della cultura. La caserma di piazza San Paolo, passata più di un anno fa al comune, per il risanamento a biblioteca centrale di interesse sovracomunale, il prestigioso archivio storico da sistemare (anche in attesa di sede migliore) in via Enrico da Monza. Tutto fermo? Si sono segnalati dati importanti (12.000 utenti all'anno per il sistema bibliotecario!) e sul ruolo culturale, di informazione, di studio, di centro giovanile, sollecitando coerenza con le stesse dichiarazioni apprezzate dell'assessore, però non si vedono risultati. Ci sembra che un assessorato giovane e di nuova esperienza rischia di essere “messo sotto” dai suoi amici veterani. Viene pertanto inoltrata interpellanza dal relatore e segnalo che già a una precedente non è stata data ancora risposta. L'archivio non è ancora stato trasferito e i soldi messi a disposizione dal Bilancio 2007 (800.000 € e 3 ml sino al 2009) non trovano ancora applicazione operativa pur avendo già avuto un percorso lo studio del prof. Solimene (Università di Roma) e la scelta per un primo studio storico-architettonico del Politecnico che non sembra essere stato continuato. Tutto fermo? La interpellanza dice nel titolo: “Archivio storico e futuro della biblioteca di Piazza San Paolo. Ritardi da recuperare, risposte da dare”.

Appalti pubblici, nomine e regolarità degli atti e altro. Comportamenti da chiarire negli appalti pubblici grandi e piccoli da un po' di tempo. Difficoltà di accedere alla visione degli atti del piano delle opere pubbliche (visione dei progetti preliminari, studi di fattibilità, relazioni, etc. come prescrivono le disposizioni di legge). Un tempo il tutto era visibile anche da parte dei cittadini su internet nella pagina del Comune ora no, perché? E il bilancio? Ancora nulla, accumulando ritardi su ritardi, tornando a brutte abitudini del passato (compare una bella definizione dell'ass. Meloro al bilancio che sarebbe “lento” e non “rock”). Come già in precedenza il problema sui lavori pubblici viene posto con un elenco di precise interpellanze (10) da parte di Marrazzo della minoranza. Infatti vi sono comportamenti discutibili già posti in essere in precedenti consigli e sui quali non vi è stata risposta alcuna (come ad esempio il riconoscimento per ragioni non del tutto plausibili di fermi lavori, con possibili danni per l'amministrazione e per i cittadini; appalti che parrebbero “frazionati” per non seguire correttamente i dettati di legge, etc.) . Questioni specifiche sono segnalate dalle interpellanze: luoghi e immobili (ed. di via Appiani, cancelli al Parco, vie e marciapiedi nella circoscrizione 3, cimitero; certificati di regolare esecuzione su cui vi sono problemi da chiarire; servizi dati a terzi per lo svolgimento di Formula 1 e non si capisce il perché e il come; l'acquisto di una macchina generatore di aria calda per il conglomerato bituminoso, cosa ne facciamo dato che sono lavori in appalto?; incarichi di consulenza per il diritto societario perché? come se il comune fosse privo di figure adeguate a questi fini; Decreti del sindaco per le nomine per le assegnazioni in deroga di alloggi, senza che siano conosciuti meriti e curricula dei nominati; nomina di un responsabile unitario del procedimento per il tribunale e in compenso i lavori sono fermi da mesi. Sul sito del comune c'è ancora il piano delle opere pubbliche della giunta Faglia (ironicamente Marrazzo ne è contento). Discutibili poi sembrerebbero alcune determine dei funzionari che investono aspetti economici e che non sembrano corrette in riferimento agli aggiornamenti di legge sulla base della normativa più recente; anche oscuri appaiono alcuni aspetti relativi a impegni di spesa per le barriere architettoniche e deviati altrove.

L'ipermercato al Rondò dei Pini. La commissione edilizia ha approvato senza battere ciglio, senza riflettere e guardare i precedenti, in un “nanosecondo”, la variante al progetto dell'intervento privato (ipermercato ed edifici commerciali e per uffici). Viene fatta la storia della vicenda e si ricordano qui i ben diversi livelli di autonomia della commissione sia con Colombo che con Faglia e di qualità di giudizio nel parere di allora : “...contenimento della volumetria e delle altezze… miglioramento della funzionalità urbanistica e ambientale dell'intervento con una limitazione delle superfici di vendita a favore di altre destinazioni terziarie.”. Un luogo di grandi polemiche nel passato, con atti assunti dall'amministrazione Faglia almeno per limitare i danni alla città e ai commercianti per precedenti scelte sbagliate e ritenute allora tali anche dall'attuale sindaco Mariani e vicesindaco Allevi. Il Permesso di costruire fu riportato a regolarità per le distanze, con riduzione delle altezze e riduzione consistente della superficie di vendita. Gli interventi (Faglia e Scanagatti, per la minoranza.) mettono in evidenza che si è persa un'altra occasione per dimostrare coerenza e interesse per la cosa pubblica. Non si è aspettato il risultato della causa in tribunale (come per il Tribunale delle acque alla Cascinazza, aggiungiamo noi, per paura che il Comune avesse ragione) Brutto il risultato a gradoni dell'edificio che comunque raggiungerà i sei piani e l'aumento anche in altre parti a sud di via Lario con poca attenzione al paesaggio, dato che il tutto sarà visibile da via Cesare Battisti, interrompendo il cannocchiale dalla Villa. Pensare che nell'Accordo di programma si era voluto un “concorso” per una buona architettura che ora diventa, con poca attenzione di una commissione ossequiente, un edificio a gradoni e di compromissione paesaggistica. Più grave ancora il rimangiarsi la parola dato che chi ha avuto il permesso di costruire aveva rinunciato per iscritto a 5.000 mq di superficie di vendita e che ora gli verrebbero riconsegnati su un piatto d'argento in barba agli elettori dello stesso centro destra. La coerenza qui non è di casa. Da segnalare che vi sono dubbi comunque sulla regolarità del parere dato che in altri casi a Monza si è diniegato lo scherzetto del “gradone” arretrato per rispettare le distanze e ciò sulla base di giudizio del TAR Lombardia (Tribunale Amministrativo). Dubbi anche sul permesso rinnovato perché in scadenza e sulla stessa validità dell'autorizzazione commerciale, sempre per i tempi di scadenza.

Metropolitana a Monza. La questione è spessa e viene ripresa (Viganò, di minoranza), si spera che la giunta dopo il tonfo di essersi fatta soffiare la linea M5 si dia da fare per cercare di recuperare. Vengono elencati in breve tutti gli atti principali a cui hanno lavorato Regione, Provincia e Comuni interessati tra cui Monza alla definizione degli interventi (dal 1999 ad ora) con la chiara dimostrazione degli impegni assunti da tutti e disattesi per superficialità o peggio dell'attuale giunta di Monza che “ha perso il treno” al tavolo col Ministro e gli altri enti per il finanziamento di opere e studi (facendosi sottrarre l'impegno agli atti di oltre 46 ml di € per la M5). Rischiamo di perdere anche quanto già finanziato con gravi dichiarazioni del sindaco che ci riportano al passato, cancellando quanto fatto da più amministrazioni in un percorso difficile. Rischiamo di perdere altri dieci anni inventando favole. Il tutto viene descritto in apposito Ordine del Giorno per la minoranza che viene letto e che si conclude in particolare di “.. ..porre in essere tutte le iniziative politiche e tecnico-amministrative atte a reperire risorse per accelerare gli interventi previsti per le linee del ferro Milano-Monza e Brianza, in particolare quelle a carattere metropolitano (prolungamento M1 e parcheggio di interscambio nonché M5, riconosciute, come detto in premessa, come opere di interesse nazionale, oltre che locale e regionale, e partecipi dei programmi in atto….”.

Polizia Municipale, il comando non va. Non indifferente il richiamo e critica forte posta al funzionamento della polizia municipale e al ruolo della dirigenza e del comando che è troppo distante dai vigili con risultati di turni massacranti (Riga, di maggioranza). La carenza di interventi e controlli (ad esempio davanti alle scuole con caos di macchine in seconda fila. Su questo il consigliere presenta anche una raccomandazione con i nomi degli istituti ). Si nota poca trasparenza e funzionalità nei rapporti interni del corpo della polizia municipale senza attenzione a professionalità ed efficienza (viene sottolineato un dato eclatante e cioè che vi è un ricambio del 50%, nella polizia municipale che rivela l'incapacità del vertice della stessa. Sul tema in consiglio si richiama anche (Viganò,di minoranza) la necessità di attenzione dato che una risposta del sindaco sui lavori per la sede della polizia municipale di via Marsala è stata, nella seduta precedente frettolosa, a braccio e incompleta. Risulterebbe invece che i lavori sono di fatto fermi e che qualcuno (forse l'ufficio di testa sua?) pensa di cambiare il progetto riducendo la dimensione per i Vigili, che magari non ne sanno niente. Infatti non si sa a che punto è il secondo lotto con gravi ritardi già da ora.

Manutenzione di alloggi comunali e responsabilità. Viene posto (Boscarino, di minoranza, che inoltra anche interpellanza) il problema della situazione di edifici residenziali pubblici (comunali) ammalorati (a Sant'Albino) anche se 7 o 8 anni fa furono ristrutturati e che cominciano a dare segno di disagio per l'abitabilità (verificare come mai vi sono state sviste o meno nelle verifiche di collaudo). Si evidenzia la necessità comunque, a parte le responsabilità, di provvedere.

Sicurezza sul lavoro. Nel precedente consiglio si era chiesta una seduta sulla sicurezza nei luoghi di lavoro (Bubba, di minoranza). Si chiedeva di avere presente anche l'ASL e altri. I dati INAIL pubblicati sono di grande interesse e di base per avere un panorama della situazione a Monza e in Brianza. Vi sono stati tre morti negli ultimi dieci giorni! La richiesta viene ribadita non avendo avuta alcuna risposta anche dopo assicurazioni della presidenza che poi dichiara che informerà i capigruppo nella prima seduta per il calendario del consiglio.

Trattamento ingiustificato del Personale e Nomine senza indirizzi del Consiglio. Il comportamento tenuto da questa giunta in riferimento al personale è scandaloso perché in molti casi privo di corretta valutazione, punitivo e anche volto a premiare o punire per discriminanti politiche e ideali e non di merito. Anche in città e tra il personale molti sono rimasti scandalizzati per alcuni casi eclatanti. Il problema è stato ancora una volta denunciato in consiglio chiedendone conto al sindaco e all'ass. al personale Di Lio che sempre scantona e dice che c'era e non c'era. Si sono chiesti anche chiarimenti (Scanagatti), non per la qualità ma per la forma e per come è stata condotta la cosa in riferimento ad altri, su una delibera importante di nomina del direttore generale. Delibera che appare proprio imprecisa e sbagliata per molti riferimenti con articoli di regolamento inesistenti (sic!). Alcuni di noi hanno sinceramente pensato, durante l'intervento, che la delibera sia stata predisposta utilizzando quella di un altro comune senza neppure aggiornarla. Vi è anche una polemica sulle decisioni della giunta e del sindaco su metodi e costi (206.000 € circa mentre alcuni dipendenti a dicembre sono andati a casa con 350 €). Come già detto all'inizio la questione delle nomine continua a scandalizzare.
Si mette in evidenza che la risposta dell'Ass. Boneschi sulla società Farmacom lascia del tutto insoddisfatti. La legge (Testo unico) prevede che si diano indirizzi in consiglio per le nomine e ciò non è stato fatto. Si vuole anche fare chiarezza su due determine per incarichi a progetto di settembre e dicembre dato che nella legge finanziaria ci sono novità interessanti (Scanagatti inoltra per questo due interpellanze).

Per il diritto all'inclusione sociale. Il tema riguarda la presenza del disagio nel nostro territorio e in particolare il diritto all'autonomia e mobilità da parte di chi, in maggiore o minore misura, presenta situazioni di svantaggio, di handicap adulto. Tema non indifferente a carattere politico, sociale, culturale, di partecipazione che deve continuare nella nostra città dove, vi sono ancora molte situazioni che vanno adeguate. Vengono anche date alcune cifre molto indicative (Rossi, di minoranza): 370 disabili adulti seguiti dai servizi comunali, di cui 108 frequentavano (i dati sono del 2005), per ottenere un'autonomia sostanziale. Le leggi esistenti, nazionali e regionali ci invitano a intervenire perché ci sono poi molte persone anziane, gestanti, o neo mamme per cui è necessario adeguare e facilitare la fruizione di servizi e ambiente. L'INAIL ha indetto un bando di gara per l'eliminazione delle barriere architettoniche, per la sicurezza e igiene del lavoro, nelle scuole secondarie. Viene presentata un'interpellanza e una raccomandazione, sia per stimolare l'attenzione e gli interventi in alcuni punti ed edifici importanti della città, che per la partecipazione al bando.

Altro, oltre ai contenuti di cui sopra.
Vi sono stati interventi puntuali: sui rifiuti di Napoli che qualcuno dice di non volere (Giudici, di maggioranza), ricordando la raccolta differenziata avviata tempo fa dall'allora ass. Petrucci, di maggioranza (con precisazione poi di Vigano, che la raccolta del vetro introdotta dalla precedente amministrazione e criticata, in meno di un anno ha determinato una raccolta del 15% in più). Tre interpellanze di Monguzzi su alcune carenze per strisce pedonali, per una svolta a sinistra, e per un manto stradale sconnesso alla conclusione dell'intervento sul Papa. Una raccomandazione di Vimercati (di maggioranza) agli ass. Antonicelli e Mangone, sulla presenza di eternit sul tetto della scuola elementare di via Volta invitando a verificare se esistono ancora fondi in provincia per questi interventi di bonifica. Villa, di maggioranza, parlando del depuratore di San Rocco se la prende con le promesse del Ministro Scanio e dei soldi che non arrivano ancora per il secondo lotto. Fortunatamente, diciamo noi, per il primo che va c'era l'amministrazione Faglia che ha provveduto e non solo aspettato e sbagliato la firma. Un'interpellanza “soft” di Viganò sulla questione del monumento ai Caduti di Piazza Trento e Trieste, che rischia il collasso dato lo stato di degrado dei metalli che lo compongono. Inoltre brevemente data l'ora ritiene necessario avvertire (per le prossime sedute) in merito allo stato grave dei mutui-casa e dei pignoramenti in proporzione più gravi a Monza che a Milano e che mettono in crisi molte famiglie. Aggiunge anche sulle consulenze che non capisce come mai si è data una consulenza legale per valutare le parcelle delle altre consulenze legali (una specie di consulenza al quadrato, esponenziale!)

Chiusura della fase preliminare

Finita la fase preliminare si passa al punto relativo allo “Scioglimento Società patrimoniale Patrimonza”.
L'ass. Boneschi illustra la delibera che ritiene necessario lo scioglimento, anche per le novità normative della Regione, della società voluta dalla precedente amministrazione. Il ragionamento si rifà principalmente alla questione delle ATO per la gestione di acqua e fognature.
Seguono tre interventi contrari allo scioglimento (Scanagatti, Faglia, Viganò) che pongono in evidenza come in realtà lo statuto della Società non nasceva solo per la finalità degli impianti idrici e di fognatura, ma anzi veniva adeguato per molte opportunità a cui oggi il comune deve fare riferimento per una gestione più economica, tempestiva e di qualità di importanti servizi o di operazioni relative alla realizzazione di opere pubbliche nel rapporto tra risorse private e pubbliche.
La giunta Faglia aveva posto all'attenzione del consiglio le possibili potenzialità di questa Società. La giunta Mariani ritiene che le possibilità di gestione siano possibili internamente all'ente senza usufruire di strumenti che, come avviene in altre città e in tutta Europa, sono più adeguati. Quindi la nuova legge regionale non giustifica di per sé lo scioglimento. È una scelta politica dove si confrontano due visioni diverse. I dati di gestione dei bilanci comunali, gli interventi relativi al patrimonio pubblico, ad esempio gli alloggi (dove si sono fatti errori precedenti nella vendita a macchia di leopardo), ma in genere molti aspetti concernenti la gestione e manutenzione degli edifici e impianti pubblici. Si sottolinea anche il forte beneficio per le casse comunali determinato dai vantaggi fiscali di operare con la Società. Non solo sarebbe utile nella stessa gestione delle operazioni territoriali in cui è presente il comune con le sue proprietà come nei casi di trasformazione urbanistica delle aree strategiche indicate dal PGT, nella gestione dei diritti volumetrici, negli accordi di programma. Gli esempi sono molti, dai project financing al grande patrimonio della Villa e del parco. In sostanza si rinuncia a scelte strategiche e di modernizzazione degli strumenti disponibili con una visione vecchia delle possibilità del comune e della sua partecipazione nel governo del territorio e nella gestione e realizzazione di servizi. Era un'occasione di confronto che anche qui viene proposta e a cui non si risponde neppure.
Infatti e puntualmente la maggioranza (Ghezzi) dice brevemente che si tratta di costi della politica e che questa è una scelta utile. Nel merito nulla se non espressioni rituali in politichese.
L'oggetto pertanto passa con i voti di maggioranza dopo le rituali dichiarazioni di voto.

Si passa poi alle nomine di Giudici e Ghezzi per la maggioranza e Riboldi per la minoranza nella commissione per le scuole paritarie dell'infanzia.


CONSIGLIO COMUNALE DEL 14 gennaio 2008

Premessa
Vista la lunga interruzione di più di un mese, la fase preliminare è durata tutta la seduta, dalle 20.30 alle 24.30.
Non si sono discussi gli oggetti previsti all'ordine del giorno.
Un consiglio lungo e non del tutto usuale e dove sono da porre in evidenza:

  1. la crisi strisciante interna alla maggioranza dati gli interventi critici, talvolta “personali” di alcuni consiglieri contro il presidente del consiglio, l'ass. Baldoni, il metodo della giunta di non informare i consiglieri su scelte strategiche, la poca attenzione ad alcune questioni sui disservizi degli autobus in particolare gli interventi di Gabetta, Mancuso, Brioschi, Vimercati).
  2. Il resoconto semestrale a nome della minoranza (l'amministrazione Faglia lo faceva regolarmente come iniziativa pubblica), che la maggioranza non fa. Un lungo elenco di inadempienze ed errori: dal blocco di molti lavori importanti alla metropolitana; dalla volontà di variare il PGT a favore di alcuni, a rigurgiti filofascisti e di rifiuto dello straniero in una città di antiche e nobili tradizioni di ospitalità (si sono tolti persino i cartelli di Monza città della Pace), solidarietà e civismo; dalle nomine in enti e società partecipate senza trasparenza e senza dimostrata competenza, alle scelte sul Parco e la Villa. Come se le scelte per la nostra città si prendessero altrove.
  3. Il rinnovo della concessione alla SIAS per l'autodromo del parco. Gravi le decisioni in assenza di alcun confronto in consiglio, nella commissione, nella città. Tempi epocali (sino al 2026), disattenzione per la compatibilità ambientale, anzi una marcia indietro (sopraelevate, rumori, uso pubblico di alcune aree), rischi di compromissione gravi per l'iniziativa “guida sicura”. Soldi in realtà pochi.

  1. La questione della legge 194 (interruzione volontaria della gravidanza), sia come fatto generale nel paese che qui da noi, data la scelta della giunta di tradurre dei principi e delle politiche di prevenzione in “monetizzazione”, dando 500,00 euro alle donne che scelgono di non abortire. Con ciò svilendo sia la donna che il ruolo delle istituzioni. Quasi si trattasse di incentivi nell'edilizia per il contenimento del consumo energetico.

  1. Il problema ancora delle metropolitane a Monza dopo dichiarazioni del tutto superficiali del sindaco e dell'assessore sulla materia che pone in essere la realizzazione del prolungamento a Bettola della M1 e che ha “perso” il treno della fattibilità della M5 (già inserito nel 2004 nella delibera regionale) da Bignami a Monza, sulla scorta di confuse idee in materia facendo perdere altri anni alla città (a questo proposito si vedano anche gli interventi in Arengario di queste settimane).

  1. La firma del sindaco, che c'era e non c'era, che era sua o di altri e che ora il sindaco, messo alle strette dal procedimento giudiziario, novello smemorato-pentito, ha dichiarato che è sua dopo aver detto in consiglio il contrario. Almeno si scusi, non fosse altro perché si rischiava che altri ne pagassero lo scotto e perché con tutto quello che c'è da fare e con i costi pare davvero emblematico fare perdere tempo e costi alla giustizia e alle istituzioni.
Alfredo Viganò

Alle 20,30 il via del Consiglio.
Assenti gli assessori Romani e Antonicelli

Il Consiglio inizia con un intervento di Ghezzi per solidarietà a Silvio Berlusconi e fratello per le minacce ricevute e inoltre a campani e napoletani per la situazione dei rifiuti e per la responsabilità degli amministratori. Si associano tutti.
Montalbano: chiede la verifica dei presenti.
Civati: si rivolge al sindaco e all'assessore al Parco e Villa reale sul rinnovo della concessione SIAS, denuncia il non coinvolgimento del consiglio comunale (prova di mancata democrazia), della commissione competente, delle associazioni ambientaliste. A distanza di 20 giorni, nessun consigliere, pur avendone fatta richiesta, ha la delibera di giunta. Dalle poche informazioni fornito alla stampa, emerge una delibera-concessione incentrata su tempi e soldi, tagliando di netto tutta la parte di compatibilità ambientale. Ritiene che 19 anni di concessione e i contenuti “dettati e accettati” dalla SIAS siano una “resa” senza condizioni della giunta. La proposta della precedente amministrazione era quella di 10 anni, era un punto di equilibrio che teneva conto degli interessi di tutti. Riguardo al canone di concessione, il passaggio da 630 mila euro a 800 mila euro, per un periodo così lungo, appare più uno sconto che un giusto canone. L'idea che dal 2016 (perché non subito?) si vada a riconoscere un 2% degli incassi al comune, è inconsistente visto che in tutto il mondo, Monza compresa, ci sono sempre meno spettatori. Il rinnovo della concessione poteva essere una grande opportunità per un punto di incontro tra gli interessi della concessionaria e quelli più generali (il parco e l'ambiente, sostenibili dall'amministrazione che deve tutelare gli interessi più generali). L'autodromo è un ospite del parco, viceversa sembra che la concessione disegni il contrario. La questione rumore, dopo i ripetuti pronunciamenti anche giuridici, avrebbe dovuto occupare un capitolo importante e invece è assente (in Belgio,ad es. si inizia ragionare sull'idea del Gran Premio a “impatto zero”). Sulla questione di recuperare aree verdi a uso pubblico, in precedenza vi era l'ipotesi di recupero aree importanti, in questa delibera non se ne fa cenno. Sulle sopraelevate, la precedente convenzione prevedeva l'abbattimento (in conformità a quanto previsto dalla Regione e dal Parco del Lambro) a spese del concessionario, oltre allo smantellamento di parte delle piste, per un importante recupero dell'area e delle storiche prospettive paesaggistiche. L'attuale concessione invece pensa al recupero intero delle sopraelevate, senza spiegare per farne cosa, in che modo, con quali utilità, ma con soldi pubblici. Inoltre, vista la situazione del parco, che ha poche risorse e che da alcuni anni è attaccato da epidemie che rischiano di farne morire una sua buona parte, ci sembra che il progetto di un centro di “guida sicura” non sia una priorità. Per tale progetto, stranamente assente in convenzione, è noto che la Regione Lombardia ha destinato 1 milione e 700 mila euro per finanziare la Sias. Le aree individuate sono prospicienti il Roccolo (recentemente restaurato) e la Gerascia, due degli ambienti naturali e storici più preziosi del parco: come è possibile non comprometterle? Dal punto di vista politico, evidenzia che il sig. Ponzoni è consigliere d'amministrazione della Sias oltre che assessore regionale e ci si chiede come fa a dare un finanziamento cospicuo a una società di cui è amministratore. Le scelte sul parco meritavano un consiglio apposito e un confronto tra le diverse opinioni, prima di procedere con una delibera (del 23 dicembre). Dichiara l'intenzione di approfondire in tutte le sedi politiche e giuridiche la legittimità di contenuti e di procedura di tale delibera, di portare a conoscenza la cittadinanza del merito delle scelte che la riguardano e se fosse stata opportuna una gara.
Riga: interpella sul pagamento a frazioni di 15 minuti dei parcheggi. E su luce e faretti nella pubblica via fatti dai privati.
Gabetta: attacca da subito il presidente Inga per i verbali secondo lui non corretti. Afferma che il presidente fa fare figuracce, ha dato i telefonini a qualche consigliere e vuole sapere a chi. Dice di sapere che alcuni capigruppo hanno fatto ottenere i cellulari a carico del comune. Afferma che il presidente è una persona molto scorretta, che ha un lauto stipendio.
Il presidente Inga precisa di non avere personalmente in dotazione il telefono di servizio e che usa quello personale. Per il resto risponderà per iscritto.
Gabetta ribatte (interviene senza essere regolarmente iscritto) che è meglio restituire il telefono perché sono soldi pubblici.
Palombo: presenta due interpellanze sulla limitazione della velocità.
Faglia: l'inizio dell'anno è occasione per una breve analisi e rivisitazione di quanto fatto nei primi sei mesi dall'amministrazione Mariani. Quest'anno cade il 60° della Costituzione, ne ricorda i principi fondamentali. L'episodio del IV novembre (tributo alla tomba di gerarca fascista da parte del sindaco) rappresenta una battuta d'arresto per la città che vede patrocinate iniziative di gruppi filofascisti. La pace, l'art. 11 della costituzione ne fa elemento determinante per la convivenza dei popoli e abbiamo visto eliminare da parte dell'amministrazione i cartelli di Monza città della pace. Verso gli stranieri, la solidarietà laica e religiosa della Brianza è forte. Si è contraddetto il Decreto legge n. 30 sui diritti della cittadinanza. Di fronte ad alcuni fatti ci sentiamo meno monzesi, afferma, dato che sembra che le decisioni che interessano la città vengano prese altrove e fuori dal palazzo e dall'aula consiliare. Infatti si parla di rinuncia a linee metropolitane verso Monza. Per la Villa reale non si può che essere contenti del passo avanti per la Fondazione o ente ma molti aspetti sono ancora da valutare con attenzione sul ruolo di Monza. SIAS (autodromo): è l'amministrazione che deve dare regole al privato (non il contrario). Si augura che per il golf si ricorra alla gara. PGT: anche qui è in gioco il ruolo del comune dato che la variante (manifesto per l'avvio della procedura di variante) sembra essere condizionata e nasca per favorire alcuni privilegiati (ci si riferisce anche all'elenco delle 24 osservazioni ritenute “speciali” per l'amministrazione). Segnala anche l'evidente peggioramento durante le festività con bancarelle dappertutto senza criteri, che vendevano di tutto. Rispetto alla nomina dei rappresentanti comunali nelle aziende partecipate si chiede quali siano i criteri adottati. Si vede che la città è ferma: fermo l'interramento del viale, fermo il canile; sul tribunale il sindaco e l'assessore dicono cose diverse. E la nuova biblioteca? La fiera? Tutto bloccato. La sede comunale di via Procaccini è finita e vuota, inutilizzata. Sul personale si è assistito al peggio, sembra facilitando le scarse operosità.
Non vi è dialogo con la città e quindi afferma che il “rapporto semestrale alla città” (che l'amm. Faglia faceva) verrà fatto dalla minoranza. Intanto non si fa il bilancio sociale. Di fronte a tutto questo non c'è da disperarsi perché i cittadini di Monza apriranno gli occhi e quindi c'è un futuro diverso. Cita Curzio Maltese e il libro : “I Padroni della Città”.
Bubba: chiede che venga dedicato un consiglio sul problema dei Caduti sul lavoro, invitando anche i rappresentanti dell'ASL per fare il punto della situazione nel nostro territorio. Segnala la grave situazione dei ritardi nel funzionamento della posta. A Concorezzo sembra che siano i cittadini ad andare a ritirare la corrispondenza!
Sindaco: risponde brevemente segnalando di aver parlato col direttore e che la situazione si dovrebbe normalizzare.
Mancuso: introduce il problema della meningite e del vaccino. Attacca l'ass. alla sanità Baldoni affermando che ha fatto poco in riferimento anche ai soldi che riceve e ai suoi compiti all'università. Segnala poi il proprio parere sul volantino sulla legge 194 (interruzione volontaria di gravidanza, il volantino critica in particolare le scelte fatte dall'ass. Carugo di elargire 500 € per chi non interrompe la gravidanza) della Sinistra Arcobaleno. Afferma che la vita ha valore e tutte le donne sono colpite dal grande impatto emotivo, per tutta la vita. Molte donne interrompono la maternità per ragioni economiche. Ritiene si debba parlare di prevenzione nelle scuole per il valore della vita. Esprime solidarietà per l'ass. Carugo e per la scelta di aiuto economico alle donne che procreano.
Rossi: affronta due argomenti che meritano attenzione: l'affido familiare e l'interruzione volontaria di gravidanza. Tema rimbalzato alla cronaca sia per la discussione sulla legge 194/78 che per la morte di una ragazza di Genova per aborto clandestino. Le politiche di governo della città devono confrontarsi con tali problemi ma è sconfortante vedere cosa fa questa amministrazione. Appare infatti come unico motore la questione economica! Per la promozione dell'affido perché l'istituzionalizzazione è troppo onerosa; per l'interruzione di gravidanza un sussidio alla donna. Monza ha tradizione di solidarietà molto diverse da questo. Importante l'economia ma più importante il sostegno e il potenziamento dei servizi che oltre a dare contributi sostengano le famiglie che ne hanno bisogno. C'è invece da chiedere cosa si farà per il tavolo sui minori, nel piano di zona o quale ruolo sui servizi gestiti in forma intercomunale nel distretto socio-sanitario. Ricorda che la competenza del comune in merito alla salute della donna riguarda la programmazione socio-sanitaria; il consultorio familiare nei servizi territoriali che dovrebbe erogare servizi a favore della donna, di orientamento anche nella sfera sessuale con attività preventiva.
I dati e i risultai sono chiari. Un calo considerevole del ricorso all'interruzione volontaria della gravidanza: 42,7% in venti anni, nel 2007 a Monza 260 casi di donne maggiorenni su 296 dell'anno precedente; un incremento sulle minorenni da 13 a 25. Un raddoppio dell'attività d'informazione e prescrizioni di contraccettivi: 2644 nel 2005 a 4000 nel 2007. Una forte richiesta di attenzione e supporto nel post partum e del rischio di psicosi autodistruttive.
Il profilo della donna che decide d'interrompere una gravidanza è di età compresa tra i 35/40 anni, sposata, con due figli. Una condizione ben distante dall'immaginario collettivo. Aspetti del problema che gli assessori dovrebbero avere l'onestà intellettuale di verificare per fare scelte diverse da quanto fatto. Per l'art. 1 della 194, è compito dell'ente locale promuovere i servizi socio-sanitari e altre iniziative per evitare che l'aborto sia usato come limitazione delle nascite. La questione dei minori e il ricorso alla loro de-istituzionalizzazione è stata una linea d'indirizzo prioritaria per la precedente amministrazione . Ma non è stata la mera considerazione di uso del denaro pubblico per l'inserimento in comunità, bensì quello del diritto del bambino di avere una famiglia, di avere una risposta positiva al bisogno di amore. Cita il bilancio sociale su quanto fatto per forme alternative di affido. Ancora oggi però il numero di famiglie disponibili è critico e su questo l'assessore dovrebbe lavorare e discutere.
Monguzzi: interviene ancora su aborto e legge 194. L'aborto va contrastato e prevenuto. Concorda col contributo dell'ass. Carugo, su segnalazione del Centro aiuto alla vita. I consultori vanno ripensati.
Brioschi: interviene criticamente (oggi la maggioranza rivela spaccature “intense” e anche personali come nei precedenti interventi di Gabetta e di Mancuso) segnalando il degrado urbano della nostra città, la qualità dell'aria, peggiore che a Milano, a causa del traffico. Se la prende col parcheggio di Piazza Trento e Trieste ritenendo che era meglio non farlo (ricordiamo che l'ass. Mangone voleva fare un piano in più). Per troppi anni è mancato il piano e il nuovo PGT prevederebbe 60.000 abitanti, ci vogliono i parchi. Afferma poi che ci vuole edificazione a bassa densità sulle aree agricole (l'attuale giunta ha con le osservazioni aumentato gli indici di edificabilità su molte aree di completamento e dismesse e avviato la procedura per aree “speciali” anche in agricolo) per rivalutare le periferie e recuperare le aree dismesse. Chiede al sindaco un maggior controllo per i nuovi progetti edificatori e l'istituzione di un “osservatorio” per l'attuazione, salvaguardando dallo sfruttamento intensivo edilizio. Invita a ripensare al Tribunale all'area Fossati Lamperti. Dichiara che la TPM ha acquistato nuovi bus non ecologici e aumenta il deficit. Per le imprese lombarde il carico di imposta sarebbe del 76%. Ci vogliono i termovalorizzatori, occorre valorizzare l'Agam con fusioni, etc. È necessario coinvolgere il consiglio comunale nelle decisioni su parco e Villa e altre scelte strategiche (altra critica forte e denunciata anche dalla minoranza dato che la giunta ha rinnovato la concessione autodromo senza alcun indirizzo di confronto e senza informare. In effetti per le cose dette sembra proprio che la giunta escluda dalle informazioni anche parte della maggioranza, come ha fatto col PGT).
Viganò: inizia segnalando al presidente che sui tavoli della Lega è esposta una bandierina di partito e che ciò non è consentito dal regolamento (Il presidente dopo qualche irosa e insultante battuta dei consiglieri della Lega, provvede e fa togliere). Spiace l'assenza dell'ass. Antonicelli, segnala che è in funzione la seconda grande centrale fotovoltaica di Monza (autorizzata e promossa con l'amm. Faglia) che ha vinto la burocrazia senza che il comune, a quanto sembra, abbia fatto la sua parte come richiesto in consiglio. Si sono fatte molte cose nei cinque anni precedenti per la questione energetica. Gli obiettivi di Kyoto per il 2011 vanno mantenuti, il tavolo intersettoriale è fermo. Sottolinea, ma manca l'Ass. Romani, che si è dato avvio alla “pubblicizzazione” per variare con nome e cognome ancora il PGT ma senza alcuna delibera di indirizzo né preventiva discussione in consiglio. Sulle metropolitane (Bettola e M5, etc.) dice che: la città si meriterebbe un dibattito intelligente sulle metropolitane e linee ferrate. Monza capoluogo aveva firmato un protocollo e impegni che significano (coi trasporti su ferro) anche diminuzione dell'inquinamento. Il sindaco e l'assessore hanno detto che per Monza la MM1 a Bettola è inutile e che la M5 in realtà non esiste neanche come ipotesi di fattibilità. Mostra la delibera regionale a firma Formigoni sugli impegni non solo per Bettola (che è finanziata e nella Legge Obiettivo di realizzazione) ma anche per lo studio della M5 a Monza e per le linee di Metrotramvia. Al tavolo col ministro, la Provincia, il Comune di Milano e altri, non si è stati capaci di chiedere il rispetto del protocollo sottoscritto da tutti e dove c'era già l'incarico per lo studio di fattibilità (in parte fatto, dato che vi è già il progetto di massima della MM per le stazioni di interscambio a Bettola tra MM1 e M5). Si è aggiunto il prolungamento per San Siro (non previsto) e si è tolto il prolungamento per Monza (dove erano i nostri e la difesa degli interessi della città e della Brianza?). Oggi si dice malamente che tanto era inutile e si ventila l'uso della ferrovia che è cosa diversa dalla metropolitana e non sostituibile. Ritiene (come sottolineato anche da consiglieri di maggioranza) che scelte strategiche come queste vadano discusse in consiglio. Invita a discuterne e preannuncia la presentazione nel prossimo consiglio di un Ordine del Giorno.
Ascrizzi: nota che c'è turbolenza nella maggioranza. Informa che Rifondazione sta raccogliendo delibere come quella di Cittadella (residenza agli stranieri) per valutare gli estremi di denuncia. La scelta della giunta di Monza è inaccettabile. Politica razzista e di esclusione. Segnala che a San Rocco si sono lasciati per strada i rifiuti del mercato sino a dopo Natale e che manca attenzione per le periferie. Segnala la necessità di un ordine del giorno sulla legge 194 che inoltra.
Vimercati: problema dei bus. Critica la giunta segnalando che il comune di Brugherio è riuscito a ottenere una corsa per studenti al mattino (Brugherio, San Damiano, Sant'Albino, Cederna, Ist. Porta, Ist. Mapelli). Perché, chiede, non possono esserci miglioramenti per i disservizi che rimangono a Monza? Chiede poi che venga illuminata la rotonda e realizzato il collegamento ciclabile tra via della Birona e l'uscita della statale 36.
Confalonieri: sollecita ancora la risposta all'interpellanza su revisione delle linee degli autobus e del contratto di servizio. Sulle metropolitane e la M1 critica la posizione espressa dal sindaco secondo cui Bettola non serve a Monza. Afferma invece che questa stazione metropolitana è molto utile. Affronta anch'egli poi le tematiche relative alla linea M5, ai rapporti con Trenitalia e il potenziamento di collegamenti con Milano dato che vi sarà sempre più la necessità di spostamento dei monzesi nel territorio e con l'uso dei mezzi pubblici e in particolare delle linee ferrate.
Sindaco: risponde brevemente a Confalonieri (ma ignora l'intervento di Viganò) ribadendo di ritenere lunghi i tempi di realizzazione della eventuale linea metropolitana Bignami-Monza. Afferma che si trattava solo di una riga sulla carta.
Montalbano: ci sono molte cose da dire dall'ultimo consiglio che risale al 10/12/07. Ad esempio il contratto SIAS (autodromo) che non tiene conto dell'Ordine del Giorno del 5/4/2004; varie nomine in enti e società partecipate dal comune senza criteri trasparenti e di competenza (la cosa è stata segnalata anche da consiglieri di maggioranza); degrado nella manutenzione delle strade cittadine, cartelli abbattuti che non vengono ripristinati. Questa sera assistiamo a grandi scontri tra consiglieri di maggioranza e la giunta (si riferisce agli interventi di Gabetta, Brioschi, Mancuso, ma anche Vimercati); si è notato un certo nervosismo sia del sindaco che del vicesindaco oltre che di altri assessori e consiglieri. Critica la gestione: alcune commissioni non sono state neppure mai riunite (Servizi cimiteriali, Carta della donna, Statuto, etc.). Ricorda che in particolare la questione statuto va affrontata.
Faglia: critica l'atteggiamento negativo del sindaco sulle metropolitane. Si dice no, ma allora quali le alternative, la questione sbandierata delle ferrovie e della navetta, come procede? A che punto è la progettazione a suo tempo decisa per la M5? Non appare neanche l'intenzione di uno studio di fattibilità mentre, ricorda, il prolungamento su Monza era già segnalato nel contratto con la società ATI/Astom. C'è la possibilità di finanziare il 20% dell'opera. Grave che le decisioni vengano prese fuori dal palazzo e imposte. Per viale Lombardia si è dato l'ok alla società Impregilo ma il parco di San Fruttuoso non è stato inserito nel lotto dei lavori come si era a suo tempo chiesto (con la precedente amministrazione si era definito un progetto generale di intervento presentato anche nella mostra all'Arengario). Poi interviene in breve sul centro polifunzionale al Rondò dei Pini. Si è approvato in commissione edilizia, a occhi chiusi, il progetto di variante compresi i 5.000 mq di superficie di vendita (quota questa che la stessa società dell'ipermercato contestato aveva accettato e sottoscritto di rinunciare). Se non verrà spiegato alla gente, ai commercianti, ci penserà la minoranza.
Ghezzi: interviene sostenendo che gli amministratori sono stati eletti e quindi essendo prima in minoranza è giusto che ora modifichino i progetti approvati. Dice che è giusto e che non c'era da aspettarsi altro.
Villa: richiama l'iniziativa dell'arciprete che ha esposto un cartello contro l'accattonaggio alle porte del Duomo. Ci sono minori e persone con menomazioni che vengono costrette da organizzazioni criminali all'accattonaggio. Sulla legge 194 afferma che la Lega vuole affrontare il problema laicamente e che sono contrari a guerre ideologiche. I consultori si avvalgano di associazioni di volontariato. Vanno tolti gli ostacoli se si vuole tutelare la libertà di scelta.
Scanagatti: si complimenta con l'arch. Ronzoni (presente in aula) per la nomina di responsabilità come direttore generale di tutto il comune. Sono state fatte delle critiche all'ass. Baldoni (riferimento all'intervento di Mancuso) e al presidente Inga (riferimento a Gabetta). Rivolge poi attenzione al sindaco e all'ass. Carugo che sembra l'unico ass. con un addetto stampa proprio e che ha dichiarato cose errate: 500 € al mese per 12 mesi per convincere le donne a non abortire. Poi ha cambiato idea: contributo al Centro aiuto alla vita e di sostegno alla donna. Dice che dei 400.000 € a sua disposizione una parte la pone a disposizione delle donne. “Lei non decide nulla”, dice all'assessore, “c'è un consiglio comunale che decide i canali di finanziamento e i contributi”. L'ass. Carugo, aggiunge, confonde i sussidi con i contributi. Per la questione “firma del sindaco” (il sindaco è stato indiziato per le dichiarazioni di firma sua o non sua) lo stesso ha ritirato le sue precedenti dichiarazioni. Chiede al sindaco un atto dovuto: in due occasioni ha dichiarato che quella firma non era sua col conseguente avvio di procedimento giudiziario. Bisogna che chieda scusa alla città per chiudere la vicenda. Anche rispetto all'ecopass il sindaco ha rettificato la sua posizione. Anche comuni vicini lo hanno fatto e quindi lo invita a prendere posizione verso la Moratti. Per la vicenda del Rondò dei Pini sono 36.000 mc in più e 5.000 mq in più. Spiegatelo ai vostri elettori!
Viganò: in riferimento a più interventi richiama l'esigenza che non si tiri la giacchetta a religiosi di ogni livello per giustificare i propri atteggiamenti. Si rischia di portare poco rispetto alla religione stessa. Ritorna sulla Bettola citando i documenti e gli impegni precisi degli anni precedenti che smentiscono le dichiarazioni di sindaco e assessore. La questione è negli atti dal 1999, le metropolitane sono materia anche dello stato in un lungo processo di decisioni. Appare strano che non si conoscano neppure le procedure. I progetti vanno impostati e si parte proprio da una riga su una carta, si decide per studiare la fattibilità come premessa a progetti e programmi che possono poi essere posti all'attenzione e all'approvazione a Roma. Nello specifico mostra e legge alcuni contenuti della delibera regionale VII 17876 della seduta della giunta regionale del 1 giugno 2004 che contiene impegni precisi sia per la MM1 a Bettola che per la M5 a Monza, compresa la valutazione delle metrotramvie (il testo dice: La Delibera di Giunta regionale n. VII/15361 del 28/11/03 che approva l'accordo sottoscritto in data 4/03/2004 tra Regione Lombardia, Provincia di Milano, Comuni di Milano, Monza, Cinisello Balsamo e Sesto san Giovanni, in ordine allo sviluppo di un sistema integrato di trasporto pubblico sulla direttrice Monza-Milano in base al quale il Comune di Milano ha assegnato alla metropolitana milanese l'incarico di procedere alle necessarie verifiche di fattibilità anche relativamente alla realizzazione della nuova linea metropolitana M5 da BIGNAMI a Monza Bettola oltre che quella del parcheggio di interscambio di Monza Bettola e che impegna inoltre alla prosecuzione dell'iter progettuale e realizzativi del prolungamento della linea M1 da Sesto FS a Monza Bettola in Legge Obiettivo.” Cita anche altra parte che impegna a interventi di prolungamento e metrotramvia in Monza).
Assessore Baldoni: risponde con una certa durezza al consigliere Mancuso. L'assessore alla Salute ha competenze che non vanno confuse con quelle ASL. Richiama i suoi programmi (cancro dermatologico, prevenzione ictus, bulimia e anoressia). Ricorda che la stessa Mancuso si complimentò con lui per i programmi. Sottolinea che il suo compenso è di 1256,00 €. Sulla meningite non bisogna confondere la realtà con le paure e non esiste condizione epidemica. La notizia della morte di Carate rappresenta un caso isolato. Niente allarmismi. La situazione è diversa rispetto al Veneto. L'università non deve fagocitare la sanità pubblica e l'ospedale.
Mancuso: afferma che i 10.000 € del bilancio non sono sufficienti per la prevenzione (suscitando proteste di altri consiglieri dato che il bilancio non è ancora stato presentato e quindi come fa a sapere nel preciso l'ipotesi di uso di 10.000 €?).
Longoni: interviene per chiedere a che punto sono i lavori sull'ex cotonificio Cederna. È un'area importante per la riqualificazione del quartiere. Presenta sull'oggetto un'interpellanza: Che fine ha fatto il Piano Particolareggiato del quartiere Cederna? I lavori sono interrotti da mesi.
Sindaco: Il progetto andrà avanti.
Brioschi: inoltra una raccomandazione sui parchimetri che considerano la frazione di un'ora. In Svizzera si usano anche i dieci minuti. In piazza Garibaldi c'è una tariffa di 1,80 € per tutta la notte, perché? Così si penalizzano bar e ristoranti. Meglio la tariffazione frazionata e lasciare alcune zone con parcheggi gratuiti per favorire la clientela.
Elena Colombo: interviene per presentare una interpellanza con Viganò a cui è stato proibito avendo fatto due interventi. L'interpellanza riguarda lo stato dei lavori di via Marsala per la realizzazione della sede della Polizia Municipale con annessa sede della Protezione Civile. L'Ass.Mangone risponde brevemente dicendo che gli risulta che tutto stia procedendo.
Ass. Maffè: per il parco dice che “Guida sicura” (quello che si vorrebbe fare all'autodromo nel Parco storico), che riceve per la SIAS il finanziamento, non prevede la realizzazione di nuovi manufatti. La SIAS farà i progetti per giovani, come previsto nella concessione. Per le Poste aggiunge che ha la speranza che il disservizio cessi. La Villa reale è stata illuminata per la moratoria della Pena di morte, anche se ci sono stati problemi tecnici da risolvere.

Il Consiglio chiude qui, alla prossima.

Alleghiamo l'
Ordine del Giorno presentato da Ascrizzi, sulla legge 194 (interruzione volontaria della gravidanza).